mercoledì 17 ottobre 2012

I D I F Itinerari di ricerca "Majella: le origini"

Iniziamo il nostro percorso dal Geosito loc. Capo di Fiume
 


la caratteristica più evidente di tutte le rocce che costituiscono la Majella è la “stratificazione"

 
I geologi hanno ipotizzato che una volta (130>65 milioni di anni fa) la cima della Majella fosse il fondale di un mare tropicale. Circa 7 milioni di anni fa l'area  era in fase di corrugamento e di definitiva emersione.
 
 
A Capo di Fiume nei pressi di Palena sono stati ritrovati importanti fossili di pesci che popolavano il mare: aringa rotonda, perca del Nilo, merluzzo e pagro e molluschi e ricci di mare.
 
 
Le frequenti scosse telluriche e gli agenti atmosferici, soprattutto le successive ondate glaciali, hanno modellato la Majella e i sottogruppi vicini conferendo a questi monti la forma che oggi è possibile vedere.
 
La Majella è caratterizzata dalla eccezionale vastità di territori posti oltre i 2000 mlm : più di 30 cime superano i 2.000 metri ed il Monte Amaro con i suoi 2.793 metri è la seconda vetta della catena appenninica dopo il Gran Sasso .
Nonostante il Parco sia ricchissimo di acque, in superficie non ci sono grosse estensioni di ambienti umidi, in quanto la roccia calcarea di cui sono costituite per la maggior parte le sue montagne sono soggette al fenomeno del carsismo: buona parte delle acque piovane e di fusione delle nevi si infiltra e scorre nel sottosuolo per venire alla luce in numerosi e abbondanti sorgenti poste alla base dei grandi rilievi.
Le sorgenti  del Fiume Aventino si trovano proprio all’interno dell’area protetta, a Capo di Fiume
 
 
 
 
 
 

3 commenti:

  1. FLAVIO

    "Parco tutto di montagna, la Montagna Madre o Sacra dell'Abruzzo Verde, nel cuore dell'Italia centrale, nella parte più impervia e selvaggia dell'Appennino .... uno scenario maestoso ed armonioso che infonde sensazioni di pace e sprigiona profonda spiritualtà."
    ( Franco Iezzi e Nicola Cimini)

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  2. MANUEL I F

    Da più di un secolo e mezzo, la geologia dell'area della Montagna della Majella è stata studiata da numerosi studiosi italiani ed esteri.

    Soprattutto per la ricostruzione delle sequenze sedimentarie, la Majella è conosciuta per un motivo particolare: le stratificazioni sono osservabili e di facile studio e lettura.

    L'area è stata recentemente soggetto di studio in un progetto scientifico internazionale di grande estensione, la TaskForceMajella

    Manuel

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  3. Le sorgenti del Fiume Aventino si trovano proprio all’interno dell’area protetta, a Capo di Fiume;

    le acque del fiume però, data la particolare situazione idrogeologica locale, provengono da più lontano, cioè dagli inghiottitoi dell’Altopiano carsico del Quarto di Santa Chiara.

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