mercoledì 24 ottobre 2012

Coltiviamo ... Cuciniamo la diversità

 
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Coltiviamo la diversità
Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone nel Parco Nazionale della Majella
Il Parco Nazionale della Majella in collaborazione con l’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (A.R.S.S.A.) promuove il progetto di “conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone del proprio territorio”. Il progetto cofinanziato dalla Direzione Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si pone l’obiettivo di recuperare, conservare e valorizzare le varietà agricole tradizionalmente coltivate in Abruzzo.
 
Cuciniamo la diversità
"Se mi mangi mi salvi"
I ristoranti aderenti al progetto "Coltiviamo la diversità" e che hanno ottenuto il riconoscimento di esercizio della rete "Cuciniamo la diversità" utilizzano nella preparazione dei piatti alcuni prodotti agricoli autoctoni provenienti dalla rete degli agricoltori custodi.
Chiedendo di degustare i piatti preparati con le varietà agricole autoctone, contribuirai a salvare questi preziosi prodotti dall'estinzione. "Se mi mangi mi salvi" è il motto di questa iniziativa.
 
Se vi capita di andare, con i vostri genitori,  in uno degli agriturismi o ristoranti consigliati raccontate la vostra esperienza e magari riportate la “ vostra intervista” al proprietario!
Sono invitati a commentare il POST tutti quelli che ... hanno qualche cosa da raccontare!
GRAZIE la prima D e la prima F
 
 


9 commenti:

  1. Cari Ragazzi,

    anche nel nostro territorio ci sono produzioni contadine autoctone ... tra poco lasceremo il Parco Nazionale della Majella e scenderemo, con il nostro treno ideale già carico di tante belle esperienze, ed entreremo nelle Valli abruzzesi ed in particolare nella VALLE DEL SANGRO ( ma non solo!)...

    qui potremo intervistare e fotografare i nostri produttori agricoli e raccontare la biodiversità del territorio dove viviamo...
    è solo un'anticipazione ... mantenete alto il vostro entusiamo! Ne vedremo delle belle...
    la prof

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  2. LA VENDEMMIA

    Per gli antenati latini la parola “Vendemmia” si diceva “Vin-demia”; ”Vintage” per gli Anglosassoni... invece da noi si dice proprio così "Vendemmia".

    Da una intervista ai nostri genitori abbiamo saputo che "in Italia l’andamento degli ultimi 5 anni è stato molto regolare,se escludiamo il 2010 quando c’è stata la siccità e l’uva è diminuita"

    In Abruzzo il Pecorino e il Sangiovese sono stati già raccolti. Si aspetterà per raccogliere l’uva del Montepulciano e della Passerina perché maturano più lentamente.

    "Per le prossime settimane, hanno detto, la qualità dell’uva potrebbe migliorare,considerando che i primi giorni di Settembre abbiamo avuto pioggia notte e giorno mentre in Ottobre caldo e sole."

    Speriamo che i fenomeni naturali (pioggia,vento ecc.)non continuino fino alla fine della Vendemmia.

    "Se tutto va bene, continuano, nelle bottiglie avremo vini di grande qualità e il "Vintage" riserverà delle grandi emozioni ai produttori piccoli e grandi."

    Il “mondo Abruzzese” non è fatto solo di grandi nomi e di belle bottiglie,ma anche di vini sfusi, quei vini che producono i nostri papà e i nostri nonni.

    Loro dicono che quest’anno sarà ricordato come l’anno "con la minor produzione a livello mondiale ma sicuramente una delle annate migliori del nostri vini abruzzesi".

    Marianna e Michela De M.

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  3. MARIA
    Abruzzo … terra da amare

    Le zone "biotope" sono i luoghi della biodiversità, dove si incontrano storia, cultura ed elementi geografici .Queste zone possono essere montane, pedemontane e costiere.

    La zona montana è ricca di biodiversità e qui iniziano le vie della transumanza (dove passava il gregge).In queste zone si allevano ancora le pecore da cui si ricava il latte, la ricotta e il formaggio stagionato di fossa che si fa stagionare sotto terra.
    Un altro prodotto che si ricava dalla carne di pecora è il pecorino stagionato.

    Con la carne di pecora, si fa la pecora alla callara con calderoni di rame. Invece con la carne di agnello si fa un arrosto squisito.

    Anche l'allevamento del maiale è tipico delle zone montane e pedemontane della Majella.
    La vigilia di S.Antonio Abate,il 17 bennaio, è tradizione macellare i maiali.

    Tra le coltivazioni caratteristiche ricordiamo lo zafferano, nella piana di Navelli mentre a Santo Stefano di Sessanio si pratica l’apicoltura montana.

    La zona pedemontana su cui fisseremo il nostro studio parte da Villamagna fino a Chieti attraversando la valle del fiume Foro.

    La zona costiera meridionale, Pescara – Vasto ha tre promontor: Punta Penne, Punta Aderci , Punta Cavalluccio. In questp tratto di costa ci sono molti trabocchi, di qui il nome di "Costa dei trabocchi"
    Maria I D

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  4. Alice I F
    Il miele!

    Il miele e' prodotto dall' ape sulla base di sostanze zuccherine che trova in natura;principalmente utilizza il nettare che e' prodotto dalle piante e dai fiori (angiosperme), e la melata, che e' un derivato della linfa degli alberi,prodotta da alcuni insetti succhiatori che trasformano la linfa delle piante trattenendone l' azoto ed espellendo il liquido in eccesso ricco di zuccherini.

    Il miele contiene oligoelementi quali metalli (rame, ferro, iodio, magnese, silicio, cromo, presenti sopratutto nei mieli piu' scuri), vitamine ( a, e, k, c, complesso b), enzimi e sostanze battericide ( acido formico) ed antibiotiche. Queste ultime sostanze permettono in particolare al miele di essere conservato a lungo e ne giustificano l' utilizzo come disinfettante naturale.

    Il miele e' liquido quando l' apicoltore lo estrae dai telaini, pero' con il passare del tempo tende a solidificarsi.

    Il miele puo' essere utilizzato:
    - la mattina a colazione nel latte per addocirlo o spalmarlo sul pane per darci un po' di forza durante la giornata;
    - prima di andare a letto dentro una tisana per addormentarsi tranquillamente;
    - i piu' golosi invece lo possono gustare a cucchiaiate sia
    a pranzo che a cena.

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  5. Carni e formaggi abruzzesi di


    Chiara e Maria 1 d

    Gli ovini per secoli sono stati il pilastro dell’economia locale. Nella gastronomia locale l’agnello,la capra e la pecora rivestono un ruolo fondamentale. Queste carni danno origine a piatti che caratterizzano la tradizione culinaria-locale .

    L’Abruzzo non ha una razza bovina autoctona. Nonostante questo, ha due razze diffuse: quella Marchigiana e quella Padolica. Entrambi producono ottime carni, ma la razza Padolica produce principalmente latte e caciocavalli.

    Il maiale viene lavorato in base alla tradizione locale. Tra dicembre e gennaio i suini vengono macellati, perché con il freddo si ha un’ottima frollatura delle carni. Nelle feste paesane non manca di certo la porchetta.

    Nelle campagne abruzzesi è diffuso anche l’allevamento di pollame e conigli.

    L’Abruzzo vanta una biodiversità unica in Europa: si possono trovare fino a centoventi fioriture differenti in un solo metro quadrato di pascolo.

    In questi pascoli vivono gli animali che producono formaggi di ottima qualità perchè gli animali sono allevati secondo le vecchie e sane regole.

    Il pecorino prodotto da latte ovino ha una pasta dura o semidura. Il pecorino di appena dieci giorni prende il nome di primo sale e va consumato fresco. Con il latte di capra si ottiene il caprino fresco che ha un odore intenso, persistente e tipico, oltre ad avere un gusto dolce finemente piccante, con un intenso retrogusto.

    Il caciocavallo è un formaggio a pasta filata che viene chiamato così perché è appeso a coppie, legato con fili di raffia, a cavallo, appunto, di un bastone. Esso è di colore giallo dorato, ha un sapore dolce o piccante, delicato e gustoso. La maturazione può andare da uno a due mesi.

    Altri formaggi a pasta filata sono il fior di latte e la scamorza appassita. Il fior di latte è il più fresco dei formaggi a pasta filata ed è ottenuto con latte vaccino intero. La sua pasta è morbida, stratificata, con sacche contenenti latticello. Per ottenere la filatura, la cagliata viene lasciata nel siero caldo per varie ore. La salatura può avvenire direttamente in pasta o in salamoia. La scamorza appassita viene prodotta con latte vaccino intero. La sua preparazione è sostanzialmente identica a quella del fior di latte, la pasta filata però racchiude un quantitativo di acqua inferiore. Le scamorze appassite hanno la tipica forma a fiaschetto; prive di crosta, hanno pasta compatta di colore biancastro e sapore dolce acidulo.

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  6. LORENZO 1^f

    I prodotti del parco nazionale della Majella

    I prodotti del parco nazionale della Majella sono molteplici,il primo tra tutti è la produzione di gioielli(ciondoli,presentosa,orecchini a navicella e a sciacquaie,collane cannatore,anelli a cumiola)tutti prodotti di alto artigianato orafo,soprattutto a Guardiagrele,Sulmona e Pescocostanzo.

    La ceramica è sviluppata soprattutto a Rapino,tutta la produzione è di tipo decorativo.Un'altro prodotto tipico del parco è la produzione di merletti e tessuti sviluppati a Pescocostanzo,Fara S Martino,Taranta Peligna e Sulmona.

    Il legno,ovviamente da origini antiche e montanare è un' altra tradizione produttiva del parco,sviluppato a Pretoro,Ateleta,Montenerodono,Abbateggio,Guardiagrele e Roccamorice.

    La pietra è una tradizione che si è sviluppata a Pescocostanzo,Manoppello,Lettomanoppello e Pennapiedimonte.

    L'ultima produzione tradizionale riguarda i prodotti gastronomici per la produzione di olio extravergine d'oliva,la pasta,vino,salumi,formaggi,confetti,dolciumi,legumi,tartufi,funghi e il peperoncino che non manca mai nelle pietanze;tra questi prodotti i più famosi nel mondo sono:la pasta di Fara S.Martino e i confetti di Sulmona.
    Lorenzo

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  7. VASCO 1^f

    PRODOTTI TIPICI DELL’ABRUZZO

    La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la carne, i formaggi e il vino; l'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente.

    Ora vi dirò di un piatto tipico fatto con la carne.
    Nella cucina povera tradizionale abruzzese troviamo assai spesso l'utilizzo della carne di agnello, di pecora e di castrato. Una particolare preparazione a base di questo tipo di carni sono gli arrosticini,tipici della zona Provincia di Pescara e non solo, consistente in carne ovina tagliata a tocchetti ed infilata in spiedini, la cui cottura avviene su di un braciere dalla caratteristica forma allungata definito "canala" per la sua somiglianza ad un canale di gronda.

    Adesso parliamo un po’ dei dolci.(Non li dirò tutti).
    Il parrozzo è un dolce tipico dell'Abruzzo, fatto con farina gialla di mandorle e ricoperto di cioccolato fondente, nato a Pescara su iniziativa di un noto pasticciere, il nome fu dato da Gabriele D‘Annunzio, e deriva dal Pane rozzo, cioè il pane dei contadini, fatta con la farina di mais.

    La nevola è un dolce a base di farina olio e mosto cotto,cotte con uno stampo in ferro, dopo la cottura la parte superiore e quella inferiore si gonfiano di aria calda, per cui vengono divise in due sfoglie che vengono arrotolate a cono. La semplicità dei componenti risale alla notte dei tempi ed esiste ad Ortona un'associazione per la tutela di questo antico piatto.

    Per quanto riguarda i vini abruzzesi, è famoso nel mondo il montepulciano d'Abruzzo prodotto in tutta la regione, in ispecie il prestigiosissimo Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane
    D.O.C.G., da qualche anno dichiarato uno dei migliori vini d'Italia; altri vini della regione sono il Trebbiano d‘Abruzzo, il Montonico, il Tollum, il Contro guerra, e altri vini ad indicazione geografica tipica.

    Tra i liquori troviamo il Centerba, il ratafià, il liquore allo zafferano, il mosto cotto, l'Aurum, l'amaro di genziana, il vino cotto e il Corfinio...
    Vasco 1^f

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  8. Giovanni R. 1^f

    http://www.parks.it/parco.nazionale.majella/foto/pesca.pomo.renzo-800.jpg
    Pesca Pomo di Renzo
    Coltiviamo la diversità

    Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone nel Parco Nazionale della Majella

    Il Parco Nazionale della Majella in collaborazione con l'Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (A.R.S.S.A.) promuove il progetto di "conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone del proprio territorio". Il progetto cofinanziato dalla Direzione Conservazione della Natura del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio si pone l'obiettivo di recuperare, conservare e valorizzare le varietà agricole tradizionalmente coltivate in Abruzzo.I prodotti che ci sono sono:mela gelata,mela limonciella , mela mangione, mela paradiso,mela piana,mela tinella,pera di vierne,pera di san giovanni, pera 33 once, pesca pomo di Renzo,pesca testa Rosce,olio extravergine d'oliva,aglio rossi di Sulmona, broccolo riccio,fagiolo socera e nore,fagilo a caffè,fagiolo aquilano,fagiolo borlotto antico, fagiolo cannellino, fagiolo gentile,fagiolo quaranta giorni,fagiolo tondino,mezza fava,pomodoro a pera, farro,grano tenero Casorella,grano tenero Solina,segale.

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  9. Lorenzo R. ID
    PANE, PASTA E DOLCI

    L’Abruzzo è una regione ricca di prodotti alimentari, fra i quali i più tipici sono il pane, la pasta e i dolci. L’ingrediente fondamentale usato per la produzione della pasta e del pane è il grano duro.

    Gli strumenti usati per fare la pasta sono le trafile in bronzo che insieme alla lunga essiccazione conferiscono ruvidezza e porosità alla pasta. Esistono vari formati e i più consumati sono: gli spaghetti e la chitarra per la pasta lunga, le penne e i rigatoni per la pasta corta. È tipico nelle case abruzzesi , soprattutto per il pranzo della domenica, preparare la pasta fresca a mano.

    Il grano duro è usato anche per la preparazione del pane. Esistono molti tipi di pane: dalla bruschetta al pane di farro.

    Molto ricca è la tradizione dolciaria locale. I dolci tipici sono fatti con il mosto cotto e sono i deliziosi amaretti, il pan dell’orso, le ciambelline al vino e solo ad Ortona le nevole.

    Un caratteristico prodotto dolciario dell’Abruzzo è il confetto di Sulmona, conosciuto in tutta Italia.

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