... scendiamo
a valle , con il nostro treno ideale già carico di tante belle esperienze, ed entriamo nel Comune di Ortona sulla Costa dei Trabocchi Anche nel nostro
territorio ci sono produzioni contadine autoctone e non ...
le foto sono di Maria Pia della 3^F
vigneto coltivato a filari
Proviamo ad intervistare e fotografare i nostri produttori agricoli e raccontare la biodiversità
del territorio dove viviamo...
'Comincio io ad intervistare la nonna … sono Emanuele della I D !'
È sabato 3 novembre e sono libero dall’orario scolastico,
abbiamo avuto giorni di vacanza perché abbiamo recuperato alcune lezioni fatte
in più a settembre e posso andare in campagna dalla nonna.
“Nonna, mi dici qualcosa delle coltivazioni della nostra terra?”
“Nonna, mi dici qualcosa delle coltivazioni della nostra terra?”
“ Nelle nostre campagne coltiviamo l’uva e l’olivo. La raccolta
dell’uva viene fatta da settembre a ottobre, il raccolto dell’ulivo dalla fine
di ottobre a metà novembre.
1. la coltivazione della vite
1. la coltivazione della vite
I nostri
vigneti a “capanna cioè a tendone o a filari”, ha continuato la nonna, hanno bisogno di cura
per poter dare frutti. Molto importante è la potatura delle viti che viene
fatta da metà novembre alla fine di gennaio. Segue la legatura dei vigneti
dalla fine di gennaio alla fine di febbraio e a metà maggio si incomincia il
trattamento dei vigneti.”
“A cosa serve la legatura dei vigneti e cos’è il trattamento
dei vigneti?” chiedo incuriosito.
“La legatura dei vigneti serve - continua la nonna e noto
nei suoi occhi scuri ed espressivi sorpresa
e gioia - serve per non far volare i tralci e quindi questi si
legano, si fissano ai fili di ferro della capanna.”
“… e il trattamento
dei vigneti? “
“… serve per non
farli ammalare”
Domando “ è faticoso fare la raccolta dell’uva? quali mezzi agricoli utilizzate? "
FOTO CANTINA SOCIALE
“ Nonna, e cosa mi dici della raccolta dell’ulivo?”
"Per la raccolta delle
olive il nonno usa “ il battitore” che è
una specie di lungo bastone che termina con dei pettini che battono sui rami
per far cadere i frutti; il battitore
funziona con un motore a benzina che produce aria compressa che, attraverso un lungo tubicino di plastica, arriva al battitore
e fa vibrare i pettini . Io e altre
contadine mettiamo le reti sotto gli alberi d’ulivo e poi raccogliamo le olive.
A sera liberiamo i frutti dalle foglie che comunque sono cadute insieme ai
frutti, mettiamo le olive nei sacchi o meglio nelle cassette e al mattino il nonno le
porta al frantoio per la spremitura e la trasformazione in olio extra vergine!”
3. l'agricoltura integrata
FOTO TRATTORE
Il trattore che vedi lì in fondo ha invece diversi attrezzi
che vengono montati a seconda del momento e della necessità: quell’attrezzo,
per esempio, serve per irrorare il vigneto e quindi ” per la buona riuscita del
raccolto.”
foto TRATTORE irroratrice
“ Ma nonna quelle sostanze che usi per irrorare la vigna o per concimare il terreno non sono tossiche? ”
La mia intervista termina qui. “Grazie nonna, ho tante cose
da scrivere e raccontare ai miei compagni.”
L’abbraccio e corro via a rielaborare e postare la mia
intervista!
l'intervista è di Emanuele 1^ D
le foto della 1^ D
le foto della 1^ D
* la prima D raccomanda di guardare il primo commento al POST
*Abbiamo cercato di saperne di più sull’ “agricoltura integrata” e questo il nostro report.
RispondiEliminaIn parole povere, qualsiasi tecnica è ammessa nel processo produttivo purché questa abbia un basso impatto ambientale e sanitario. Ad esempio, la fertilizzazione del terreno si attua con concimi minerali, tuttavia questa concimazione viene razionalizzata al fine di soddisfare i fabbisogni delle colture senza provocare impatti nell'ambiente cioè l'inquinamento delle falde a causa di dosi eccessive.
Il trattamento antiparassitario “a basso impatto ambientale” di cui parlava la nonna di Flavio dipende inoltre, oltre che da una corretta scelta del fitofarmaco, anche dalle modalità della sua distribuzione.
Una ottimale messa a punto dell' irroratrice garantisce maggiore efficienza dei trattamenti, elimina gli sprechi e riduce i rischi sanitari e d'inquinamento ambientale.”
La prima D
ENO GASTRONOMIA a cura di Giovanni, Flavio e Christian
RispondiEliminaIl successo turistico in ascesa costante della costa dei trabocchi è dovuto anche ai pregiati prodotti eno-gastronomici che è possibile gustare e comprare in loco.
Tra di essi spicca l’olio extravergine di oliva, la cui qualità è ormai riconosciuta a livello nazionale e internazionale.
San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia e anche Ortona vantano anche una particolare lavorazione dell’olio di oliva, quella dell’olio agrumato: nei frantoi infatti vengono macinate assieme alle olive, limoni o arance della costa dei Trabocchi, che danno vita ad un olio aromatico delizioso.
La produzione vitivinicola della zona comprende il corposo rosso Montepulciano d’Abruzzo, il profumato rosato cerasuolo d’Abruzzo e l’ottimo bianco trebbiano d’Abruzzo.
Nei ristoranti della zona il pesce viene cucinato secondo ricette tradizionali a cominciare dagli antipasti composti generalmente da calamari, polpi, scampi , seppie e cozze, per passare ai primi spesso preparati con pasta fatta in casa come i maccheroni alla chitarra conditi con frutti di mare. Tra i secondi sono ottimi gli arrosti e i fritti misti di pesce (triglie, merluzzi, totari, scampi) ma il vero re di tutta la gastronomia locale è il brodetto ovvero la zuppa di pesci locali cotti in tegame di coccio con abbondante olio extravergine d’oliva e pomodori freschi.
I TRABOCCHI a cura di Giovanni, Flavio e Christian
RispondiEliminaI trabocchi sono strane e complesse macchine da pesca "fissate su palafitte e sorrette quasi miracolosamente da una ragnatela di cavi e assi" , dalle piattaforme si staccano "le antenne" che sostengono le reti per mezzo di un complicato sistema di carrucole e funi.
I trabocchi sembrano avere un’architettura leggera ma in realtà molto solida e in grado di sopportare il peso della robusta rete da pesca e le sollecitazioni delle tempeste marine.
I materiali adoperati sono vari:l’olmo, l’abete e l’acacia sono i legni più usati insieme alle corde di canapa ma comunque i trabocchi risultano molto armonici ed eleganti nel complesso gioco dei fili-corde e pali che si intrecciano tra loro rendendoli simili a "ragni colossali" come ha scritto il celebre poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio.
Le origini sarebbero risalenti all’ottavo secolo D.C. quando i contadini-pastori non esperti di flutti e di barche intuirono però che potevano aggiungere al loro raccolto agricolo i frutti del mare:i primi traboccanti non sarebbero stati pescatori ma agricoltori che avevano sperimentato costruzioni artificiali in posizione avanzata sul mare per procurarsi il pescato.
DANIEL
RispondiEliminaIl mare, le sue storie e le infinite possibilità di un territorio, quello della costa dei Trabocchi, sono i temi degli incontri degli appassionatoi di Slow food!
Quest'anno la squadra "Cala Lenta" è tornata a parlare di territorio e della sua tutela, attraverso magiche cene sui Trabocchi, le macchine da pesca che si sono trasformate in caratteristici locali.
Sono stati incontri per ragionare sulla necessità di uno sviluppo sostenibile della Costa dei Trabocchi.
Sono Manuel della 1^ f
RispondiEliminaL’autunno è arrivato nel suo splendore, la luce del cielo regala emozioni intense, i colori e l’atmosfera
sono incantati, l’aria frizzante.
DTi tornano in mente ricordi che sembravano dimenticati...
e allora non resta che correre con la macchina fotografica a “fermare le emozioni” prima che sfaniscano.
GIORGIA E ALICE
RispondiEliminaCala Lenta
2004 - 2011 © Cala Lenta è un marchio registrato di Slowfood Lanciano
abbiamo letto un articolo sulle manifestazioni organizzate da questa associazione" ne riportiamo alcuni passi, quelli che abbiamo trovato più interessanti per noi.
nell'estate del 2012 é tornata Cala Lenta, la manifestazione itinerante dedicata alla cultura marinara abruzzese ed alla scoperta delle bellezze paesaggistiche della costa dei TRABOCCHI.
Una manifestazione ideale per raccontare l’intreccio di acqua e terra, di mare e montagna, di tradizioni ed innovazioni.
Pescatori e contadini, traboccanti e artigiani ed ancora ristoratori, vignaioli, produttori dell’agroalimentare anche quest’anno hanno fatto parte della squadra di Cala Lenta che è tornata a parlare di territorio e della sua tutela e lo ha fatto iniziando dai Trabocchi, queste caratteristiche macchine da pesca capaci di resistere alla forza del mare che hanno ospitato magiche cene sull’acqua che hanno fatto riflettere sulla salvaguardia del mare, la valorizzazione della piccola pesca nonché delle meraviglie paesaggistiche della Costa dei Trabocchi, soprattutto ora che il Parco della Costa Teatina sembra ormai vicino alla realizzazione.
Incontri, convegni, laboratori con nuove leve della ristorazione regionale ci hanno aiutato questa estate a raccontare il territorio Abruzzese scoprendone la ricchezza culturale ed ambientale e facendoci ragionare sulla necessità di uno sviluppo sostenibile per il nostro futuro senza dimenticare il passato e le sue tradizioni.
L'appuntamento è per il 2013 con nuove e sempre interessanti manifestazioni
Giorgia e Alice 1 F
DANIEL
RispondiEliminaDANIEL
L' Abruzzo è conosciuto sopratutto come regione dei parchi nazionali e come regione montuosa.
L' Abruzzo è anche una regione di mare, ricchi di straordinari paesaggi.
In provincia di Chieti questo litorale diventa interessantissimo, con calette, promontori, scogliere alte e frastagliate, che lo rendono unico e paragonabile alle coste oceaniche del Portogallo o della Scozia. Questo tratto, che si estende da Ortona a San Salvo,
comprendendo San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, e Vasto, è noto come "Costa dei Trabocchie assume il nome, dal trabocco, antica costruzione marinara.
Daniel
Il commento precedente è di Gianluca, postato da Daniel!
RispondiEliminaDai Gianluca, non mollare ... tra poco avremo il collegamento in classe per tutti e tutto sarà più semplice!