venerdì 18 maggio 2012

Scienza e Ingegneria genetica

Cari ragazzi,
scrivete qui di seguito, nei commenti, le vostre considerazioni!
Buon lavoro
la vostra prof

5 commenti:

  1. GENI DA LABORATORIO

    Biotech, Ogm, Ingegneria genetica sono parole che ormai sono entrate nella
    nostra vita quotidiana.
    Il punto di partenza è il Dna: contiene tutte le informazioni ed è diverso per
    ogni essere vivente, uomo, animale o pianta che sia.
    La scoperta di come funziona e delle lettere che lo compongono ha enormemente
    allargato gli orizzonti della scienza: è nata ad esempio l'ingegneria genetica che consente di modificare il Dna di un organismo.

    A questa disciplina si chiede di combattere malattie molto gravi che dipendono
    da un genoma difettoso. Con l’ingegneria genetica si può sostituire un gene con un altro o modificarlo:potrebbe in futuro eliminare le malattie genetiche.

    Grazie al biotech è possibile guidare un organismo vivente, costringendolo a diventare
    quel che ci serve. Nascono così gli OGM, organismi geneticamente modificati.

    GIULIA

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  2. Le parole Biotech, Ogm e Ingegneria genetica possono significare speranza e paura a
    seconda da chi vengono usate.

    Tutto parte dal DNA che è diverso per ogni essere vivente ma l’ingegneria genetica consente di modificare il Dna di un organismo ossia sostituire un gene con un altro o
    modificarlo.

    Grazie alla biotecnologia nascono gli Ogm cioè organismi geneticamente modificati,si parla di esseri viventi a cui è stato cambiato il Dna.

    Le biotecnologie hanno sostenitori e detrattori perché alcuni dicono che dalla
    ricerca sugli Ogm si potranno avere grandi vantaggi nella cura delle malattie,
    mentre altri sostengono che,invece, gli Ogm potrebbero essere pericolosi per la
    salute e che i suoi vantaggi economici andranno a finire nelle mani delle multinazionali.

    CHIARA

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  3. Ormai nella nostra vita sono entrate a far parte parole come Biotech,OGM ed ingegneria genetica. Queste parole sebbene diverse hanno qualcosa in comune: tutte lavorano sul DNA.
    Ad esempio l' ingegneria genetica ha consentito di modificare il codice genetico di un organismo. Molte infatti sono le malattie causate da un gene difettoso che però questa disciplina è riuscita a guarire: ne sono un esempio la sindrome i Dawn e l'mofilia.
    In Italia molte sono le persone che necessitano di un trapianto. Però non sempre se ne presenta la possibilità. Così gli scienziati hanno pensato di usare come organi da trapiantare quelli di un animale, il maiale. Molte però sono le persone che si pongono domande: sarebbe giusto usare gli animali come serbatoi d'organi? Oppure: è possibile vivere con il cuore e il fegeto di un maiale?

    Giorgia

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  4. Tra le discipline che affidano grandi speranze all’ingegneria genetica c’è la Medicina.

    Soltanto in Italia ci sono migliaia di persone che per continuare a vivere hanno bisogno di un intervento al cuore di sostituzione di una valvola. Questa può essere di origine suina.
    È giusto usare gli animali “come serbatoi di organi”?

    La ricerca genetica ha condotto gli scienziati a individuare l’intero codice genetico dell’uomo. Modificare il codice genetico dell’embrione permetterebbe di vincere gravi malattie, ma può condurre ad esseri viventi su ordinazione, sopprimendo quelli che non sono graditi.

    La pratica della clonazione nel mondo animale potrebbe aprire la strada a quella umana, ma questa è eticamente inaccettabile.

    La ricerca può certamente contribuire a risolvere i gravi problemi dell’uomo contemporaneo ma una ricerca senza freni potrebbe anche aggravare la situazione.

    Ecco che allora occorre un nuovo patto tra scienza e società.

    ANDREA di R.

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  5. è SARA che scrive:
    è necessario ridefinire i termini di un nuovo contratto socale tra la scienza e la società che tenga conto della transizione da una libertà e una fiducia incondizionate all'introduzione della responsabilità e della rendicontabilità, cioè che si è passati da un periodo di totale fiducia nella scienza, e di totale libertà degli scienziati, ad un periodo nel quale si chiede agli scienziati di agire con responsabilità e di rendere conto di ciò che fanno.
    ...
    Negli ultimi cinquanta anni la scienza ha goduto di un rispetto quasi unanime: la ricerca medica ha migliorato la salute e gli scienziati erano altresì necessari nel realizzare un sistema di sicurezza durante il periodo della guerra fredda: per questo i Governi finanziavano volentieri la ricerca scientifica per ottenere importanti investimenti.Oggi invece alcuni dei cosiddetti benefici del progresso scientifico come l'atomo, i nuovi materiali, la biotecnologia e gli alimenti prodotti con modifiche genetiche oggi creano incertezze e perfino paure.

    Secondo Rubbia bisogna attenersi al principio della precauzione perchè i problemi sono complessi e non tutti sono d'accordo sulle soluzioni.

    I problemi che richiedono una soluzione più urgente riguardanoo il surriscaldamento globale e lo smaltimento dei rifiuti nucleari.

    Anche la soluzione di questi come di altri problemi che angosciano l'uomo contemporaneo può e deve venire, secondo me, dalla ricerca scientifica: essa è un'attività indispensabile, e di immenso significato per il genere umano, per la nostra descrizione e comprensione del mondo, per le nostre condizioni materiali, per la vita sociale e per il benessere.

    Gli scienziati, per riguadagnare la fiducia di un tempo, devono ristabilire un'apertura e un dialogo sui temi che scienza e società oggi devono affrontare.

    Secndo me non vanno posti limiti all'attività e al progresso scientifico, ma gli scienziati devono attenersi ad un "codice etico" quanto più cndiviso.

    La branca che più mi affascina è la Biologia e mi piacerebbe, anche in un gruppo di ricercatori, dare il mio contributo a favore della salvaguardia dell'ambiente.

    Credo che l'articolo di Rubbia che abbiamo letto abbia arricchito ciascuno di noi di una consapevolezza nuova che ci accompagnerà anche negli anni a seguire.

    (rielaborazione e riflessioni dalla lettura di New Deal scienza e società in "Il sole 24 Ore", 2004, Carlo Rubbia, scienziato italiano contemporaneo)

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