mercoledì 15 gennaio 2014

S2 L1 Il racconto autobiografico

Quando una persona narra la propria vita ricordando ciò che è successo nel suo passato scrive un'autobiografia.

Alcuni consigli per scrivere efficaci testi autobiografici

1. non occorre scrivere un resoconto completo e particolareggiato della propria esistenza, ma testi su alcuni momenti-chiave

2. evitare di essere vaghi e generici, ma cercare di essere precisi ed entrare nei dettagli e nei particolari delle proprie storie

3. a volte si possono ricordare piccoli fatti, apparentemente poco significativi, ma che invece sono stati importanti nel nostro vissuto

4. farsi raccontare momenti della nostra vita da coloro con cui siamo vissuti, raccomandando la massima precisione e facendo domande per capire meglio e fino in fondo

5. recuperare fotografie, oggetti, ecc. che rappresentano tappe importanti nella nostra esistenza

6. scrivere sempre in prima persona, raccontando la propria vita come una storia inconclusa.



Prova anche tu a raccontare di te e a postare il tuo racconto  nei  commenti!

7 commenti:

  1. Anonimo

    Ho voglia di parlarvi dei miei sogni ... di cosa mi piacerebbe fare da grande!

    Da grande vorrei fare il telecronista, perché mi piace molto guardare le partite alla televisione. Per fare questo lavoro devi avere proprio la passione per il calcio ma devi conoscere bene le regole e parlare molto veloce.
    Un altro lavoro che mi piacerebbe fare è il pilota d’aerei anche se la mia oculista mi ha detto che non posso perché ed io ho un problema alla vista. Mi piacerebbe farlo perché esplori molte città e puoi viaggiare di notte e questo a me piace moltissimo. L’unica cosa che mi dispiace è che in questo lavoro bisogna essere bravi in matematica per leggere le rotte ed io purtroppo non sono bravo quindi potrei combinare molti disastri e mettere in pericolo la mia vita e quella dei passeggeri.

    Insomma sogni ne ho tanti ... chissà cosa vorrò fare da grande!

    RispondiElimina
  2. Un ricordo autobiografico! Anonimo

    Il compito di francese

    Una volta mi è capitato di non essere stato sostenuto. Tutto inizio’ quando dimenticai di annotare sul diario i compiti di francese da svolgere a casa.
    Per fortuna, una sera andai a cena con la mia squadra di pallanuoto (quasi tutti i ragazzi della classe giocano a pallanuoto) e lì appresi che il giorno dopo dovevamo portare i compiti di francese, che erano pure tanti. Per la verità, andai un po’ in panico perche’ saremmo tornati sicuramente tardi a casa e quindi avevo poco tempo per fare tutti i compiti; dovevamo inventare una storia e fare altri esercizi.
    Durante il tragitto per tornare a casa cominciai a pensare a quale storia potevo scrivere; mio padre era un pò arrabbiato per il fatto che avevo dimenticato di annotare i compiti e che li avrei dovuto fare la sera tardi.

    Arrivati a casa cominciai subito a scrivere la storia ma mio padre si rifiuto’ di aiutarmi dicendomi che avrebbe parlato con la professoressa; ma io non volevo essere sgridato dalla professoressa allora continuai da solo a fare tutti i compiti. Ricordo che impiegai molto tempo anche perche’ il computer non funzionava bene e si bloccava continuamente; inoltre, dovevo tradurre il testo in francese.
    Feci del mio meglio affinche’ la professoressa non si accorgesse che era un lavoro dell’ultimo momento. Scrissi di una storia di un ragazzo che voleva diventare un cantante ma non aveva abbastanza soldi. Quando terminai i compiti ero molto felice del lavoro che avevo fatto e che avevo svolto tutto da solo.

    Il giorno dopo arrivai a scuola veramente stanco e ... gli amici mi informarono che bisognava scrivere un testo poliziesco; a quel punto mi sentii davvero male perche’ avevo lavorato fino a tardi per niente. Quando la professorassa venne per raccogliere i compiti, le diedi il mio testo sperando che non dicesse niente.
    Dopo la correzione, quando mi ridiede il mio testo corretto pensai di prendere un'insufficienza ma, con mia sorpresa, mi mise un 7.5 perche’ era molto ordinato e si vedeva che avevo lavorato molto; mi tolse dei punti solo perche’ non era un testo poliziesco.

    RispondiElimina
  3. Anonimo

    Cosa mi piacerebbe fare da grande

    Il mio sogno da grande é di diventare una disegnatrice di interni.
    Quando ero piccola volevo essere una pasticcera come la mia bisnonna ma dentro di me sapevo che non era il lavora giusto, volevo fare qualcosa di diverso.
    Vedendo la televisione ho trovato dei programmi nei quali degli esperti danno consigli per rinnovare o ristrutturare la casa e mi sono appassionata.
    Quando vado in giro per i negozi mi piace vedere gli oggetti e immaginarli in una stanza. Ci sono anche giochi sul computer su come disporre gli oggetti in una stanza ed io li faccio perché mi divertono molto!
    Da grande vorrei studiare per lavorare al meglio e per approfondire di più questo lavoro.
    Alla fine la televisione serve a qualcosa!!!!!!

    RispondiElimina
  4. Anonimo

    Un ricordo autobiografico

    Un giorno, quando ero nella scuola materna, la maestra ci chiese di scrivere una frase, non mi ricordo più quale, da soli. Ero molto stupita perché io avevo persino difficoltà a scrivere il mio nome! Alla ricreazione c'erano due bambine del secondo anno di materna che mi prendevano in giro dicendo che non ce l'avrei mai fatta perché non sapevo fare niente ed ero una buona a nulla.

    Non ne potevo più, cosi' iniziai a piangere e andai a dirlo alla maestra. Furono punite ma dovetti comunque scrivere la frase. La maestra corresse subito perché avevo scritto quasi tutto sbagliato. Alla fine della giornata, però, mi diede una caramella perché avevo pianto e perché mi avevano trattato male. La mia caramella la feci vedere a tutti soprattutto alle due bambine che furono, sono sicura, molto gelose. Quel giorno sentii che avevo acquisito più fiducia in me stessa e ne fui molto felice!!!

    RispondiElimina
  5. Anonimo

    Cosa vorrei fare da grande...

    Provo ammirazione e un po' invidia per chi sa, già da giovane, cosa farà da grande. Alcuni, sin da bambini, hanno in mente un percorso preciso e questo, secondo me, li aiuta a non sbagliare mai strada. Personalmente sono ancora un po' confusa sul mio futuro. Certe volte mi fermo a pensare su cosa faro' da grande. Forse, mi piacerebbe diventare veterinaria e lavorare insieme agli animali, o forse diventare pediatra e lavorare insieme ai bambini; ma entrambe le cose richiedono tanti faticosi anni di studio. Pero' credo che se una persona ha in mente un progetto, per raggiungerlo deve fare molta fatica ma quando arriva alla meta credo possa provare belle soddisfazioni!
    Vorrei arrivare, alla fine della scuola, con un' idea precisa su cosa fare nel mio futuro ma, per adesso, come ho detto prima ho ancora le idee confuse!

    RispondiElimina
  6. Anonimo

    Cosa voglio fare da grande?

    L’unica cosa che mi manca è la chiave. La chiave per aprire il cassetto dove si trova il mio sogno: doventare attrice!
    Adoro quella sensazione che provo quando sono su un palco con le luci proiettate su di me, oppure essere davanti ad una telecamera che mi filma e recitare, recitare finchè non ho più voce ed immedesimarmi in un personaggio che non sono io, ma che interpreto io. Mi piace poter decidere come farlo parlare o come farlo muovere.
    E poi credo che sarebbe veramente bello vedere il risultato di tutto quello che si è fatto con impegno, magari in un film o in uno spettacolo televisivo.
    Fino ad ora ho provato questa sensazione in teatro, con una compagnia teatrale italiana qui a Bruxelles. Spero di continuare e magari, chissà, che il mio sogno si realizzi per davvero!

    RispondiElimina
  7. Critiche

    Due anni fa dopo un cattivo risultato in una partita di calcio con la squadra in cui gioco, mi è capitato di sentirmi criticato e scoraggiato da mio padre che ha espresso un giudizio negativo su di me. Nonostante queste critiche, non ho mai pensato di lasciare la squadra perche il calcio é il mio sport preferito. Al contrario, ho preso atto di queste critiche con spirito positivo per allenarmi meglio e dimostrare cosi a mio padre e a me stesso quanto valgo!

    RispondiElimina