mercoledì 1 maggio 2013

Il film del mese

Film sulla Radio: Good Morning, Vietnam


Ironico, dissacrante, sboccato. È Adrian Cronauer, dj e aviere americano, giunto a Saigon nel 1965 con l’intento di rallegrare le truppe. Film comico sul conflitto vietnamita (1960-1975), ispirato ad un personaggio vero, “Good Morning, Vietnam” di Levinson mise d’accordo critica e pubblico nel 1987...

... Piacevole, a tratti commovente, “Good Morning, Vietnam” deve molto all’interpretazione di Robin Williams, premiato con un Golden Globe. Memorabili i suoi monologhi on air, pertanto, consiglio la visione del film a tutti coloro che volessero ascoltare una voce squillante che, dai microfoni della radio dell’esercito americano, deride e accusa gli artefici di una guerra-farsa. Una guerra che si concluse il 30 maggio 1975 con la presa di Saigon ad opera dell’esercito del Vietnam del Nord e la fuga dei militari americani.




... è anche storia di un'educazione politica - Corriere della sera - Cinema e TV












4 commenti:


  1. REGIA

    Barry Levinson

    SOGGETTO E SCENEGGIATURA

    Mitch Markowitz

    FOTOGRAFIA

    Peter Sova (colori)

    MUSICA

    Alex North

    MONTAGGIO

    Stu Linder

    INTERPRETI

    Robin Williams, Forest Whitaker

    PRODUZIONE

    Touchstone Pictures

    DURATA

    112'

    ORIGINE

    USA, 1988

    REPERIBILITA'

    Homevideo/Cineteca Pacioli

    INDICAZIONE

    Triennio

    PERCORSI

    Radio Days

    Radio/Mass-Media/Uomo e Società



    TRAMA

    Saigon, 1965. L'intervento americano in Vietnam si fa sempre più massiccio e l'esercito intende tenere alto il morale delle truppe con una trasmissione radiofonica a loro dedicata. Quando arriva Adrian Cronauer a fare il disc-jockey, il tono melenso e compassato che i programmi avevano avuto sino a quel momento cambia completamente. Cronauer con la sua carica satirica e dissacratoria non risparmia niente e nessuno: la trasmissione ha un grande successo e i soldati impazziscono per lui, mentre gli alti comandi lo vorrebbero allontanare. Innamoratosi di una giovane vietnamita il cui fratello è un vietcong, viene accusato di intesa con il nemico e fatto rimpatriare. Il film si ispira alla figura reale del dee-jay Cronauer.



    TRACCIA TEMATICA

    Cronauer non esprime una lucida coscienza politica e una critica motivata alla guerra, ma è un pacifista istintivo e congenito che si oppone al militarismo con l'incontenibile irriverenza del suo linguaggio scurrile e che pensa che la stupidità sia un'irrimediabile prerogativa del potere.

    Lo sberleffo irriverente verso i potenti (pensiamo alle battute su Nixon), l'oscenità compiaciuta ed esibita ed il rifiuto della musica melensa delle orchestre d'archi a favore della musica rock costituiscono una provocazione insopportabile per gli alti comandi: questi avvertono la valenza sovvertitrice e liberatoria che il turpiloquio e l'ironia sfacciata possono avere in un'istituzione come l'esercito, basata sull'obbedienza e il rispetto per la gerarchia.

    Cronauer fa dell'oscenità e dell'umorismo lo strumento di lettura della realtà, il mezzo più efficace per comunicare con la truppa e per prendersi gioco dei tronfi ufficiali che lo contrastano.



    VALUTAZIONE CRITICA

    Good Morning Vietnam ha il suo grande punto di forza nella performance recitativa di un travolgente Robin Williams, eccezionale non solo sul piano delle invenzioni verbali (quanto mai impoverite dal doppiaggio italiano), ma anche su quello della multiforme mimica facciale che riesce ad esibire (pensiamo allo spettacolo improvvisato per strada davanti ai soldati). In questo senso il film di Levinson non è solo da ascoltare, ma anche da guardare e noi spettatori, a differenza dei soldati americani, abbiamo questo privilegio.

    La regia stessa poi non si blocca pigramente sul volto e la voce del protagonista, ma sa offrirci squarci realistici della realtà drammatica che preme al di fuori dello studio radiofonico: pensiamo solo alla felice intuizione di fa scorrere le immagini della guerra sulle note di What a Beautiful World di Louis Amstrong, con un effetto di amara ironia che misura tutta la distanza tra l'ottimismo innato e testardo di Cronauer e la tragica realtà del conflitto.



    RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

    Storia La guerra del Vietnam.

    Educazione musicale Le musiche e le canzoni trasmesse alla radio prima e dopo l'arrivo di Cronauer.

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  2. In Good morning Vietnam, la guerra rimane sullo sfondo...
    1965: scoppio della guerra. Adrian Cronauer (un eccellente Robin Williams,fulcro della pellicola) è un disc-jokey dell'aviazione americana che viene trasferito, dopo il successo riscontrato a Creta, a Saigon con l’importante missione di risollevare il morale delle truppe USA.

    Il bonario istrionismo di Adrian, fautore di una trasmissione irriverente e anticonformista, contrasta con la conformista filosofia di informazione del Pentagono che giudica poco educativa (per dirla con un eufemismo) l’impostazione sui generis della trasmissione radiofonica.

    Adrian non ci sta e persegue nel suo difficile obiettivo: sdrammatizzare, attraverso irresistibili battute e sarcastiche provocazioni (il titolo si riferisce alla frase di lancio di ogni trasmissione), l’atrocità della guerra non negandone l’esistenza, perché sarebbe inaccettabile, ma cercando di descrivere con ironia lo shock culturale e l’opprimente clima vietnamita di Saigon, una polveriera pronta a esplodere.

    Paradossalmente, in questa difficile situazione, Adrian troverà in una giovane ragazza vietnamita qualcosa in cui credere sperare e lottare in prima persona costatando amaramente sulla propria pelle, l’inconciliabilità tra ideale e cruda realtà.

    Evidente è la satira politica che ben si amalgama con il potere lenitivo della musica sugli animi della gente.

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  3. Risposte
    1. no, Daniel, mi dispiace... il film è in programma solo per le classi terze!

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