Capostipite di una vera e propria dinastia di artisti giunta ormai alla quinta generazione...
“Credi, in questa benedetta ora sfuggevole
dell’alba, tutto vive con una particolare colorazione. Vedi il muro bianco di
quella casa ? Bene, in quella luce diventa una creatura, prende una sua
fisionomia e parla. Parla con te e con Dio soltanto. A quest’ora tutto diventa
pittura; devi riuscire a fermare sulla tela la trasparenza di quest’aria, che è
di breve durata. Col tempo, quando avrai imparato ad ascoltare la voce dell’
alba avrai formato la tua tavolozza e raggiunto un tuo stile personale ed
inconfondibile. Devi disegnare l’aurora, i suoi colori durano venti minuti,
quando esce il sole tutto diventa volgare”.
Basilio Cascella
Il padre svolgeva l’attività di sarto per signore sin dal 1846. La speranza di poter migliorare le condizioni di vita indusse l’intera famiglia a trasferirsi, intorno al 1870, nella più popolata Ortona.
...
Basilio a Roma apprese l’arte litografica, a Napoli entrò in contatto con molti altri artisti, tra cui Francesco Paolo Michetti, altro grande artista abruzzese, a Milano decise di aprire uno stabilimento litografico d’illustrazione.
Tornò a Pescara dove ...
nel 1895 il Consiglio Comunale di Pescara gli concedeva un terreno. Nacque in tal modo tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900 una specie di scuola d’arte che valse a richiamare un gran numero di giovani artisti che, attratti ed affascinati dall’arte del Maestro accorrevano in quella che ormai era diventata una fucina, alla quale essi intendevano forgiare il loro talento artistico.
Nel 1917 si trasferì a Rapino ove si dedicò all’attività di ceramista.
Nel 1924 eseguì i tre pannelli policromi per la tomba dell’eroe abruzzese Andrea Bafile nella grotta sacrario della Majella;
... Le sue fantasie d’artista gliele ispirava l’Abruzzo nativo, del quale egli si era fatto un’immagine romantica e pastorale: lo popolava di pecorai e di greggi, pastori e contadine
E intanto gli crescevano i figli, malati, come lui, della divina malattia dell’arte. Tommaso, Michele, Gioacchino, tutti assai noti, che ne avrebbero continuato il nome assieme ai nipoti Pietro ed Andrea.
la classe terza D
ALCUNE FOTO PUBBLICATE NELLA NOTA SOVRASTANTE, SONO STATE SCATTATE DA ME E COPIATE CON GRANDE SCORRETTEZZA, DISINVOLATAMENTE, SENZA INDICARE IL MIO NOME E LA FONTE DA CUI SONO STATE TRATTE. ECCO IL LINK PER ACCEDERE AL MIO APPROFONDIMENTO. SPERO DI NON DOVER TORNARE NUOVAMENTE SU QUESTA DEPRECABILE VICENDA.
RispondiEliminaCAMILLO BERARDI
http://www.partecipiamo.it/musica/camillo_berardi/la_leggenda_della_gigantesca_maia/la_leggenda_della_gigantesca_maia.htm
Salve sig. Camillo Berardi. Mi scuso sinceramente per la scorrettezza seppur, mi creda, non voluta nei suoi confronti. La ringrazio per aver pubblicato il link del suo approfondimento. Il blog raccoglieva i lavori delle mie classi, quando insegnavo. Sono in pensione e da tempo non mi occupo più di questo mio impegno on line. Ancora le porgo le mie scuse e l ì miei complimenti per per il suo articolo che ho molto apprezzato. Cordialità Orlanda Sanvitale
RispondiEliminaSalve sig. Camillo Berardi. Mi scuso sinceramente per la scorrettezza seppur, mi creda, non voluta nei suoi confronti. La ringrazio per aver pubblicato il link del suo approfondimento. Il blog raccoglieva i lavori delle mie classi, quando insegnavo. Sono in pensione e da tempo non mi occupo più di questo mio impegno on line. Ancora le porgo le mie scuse e l ì miei complimenti per per il suo articolo che ho molto apprezzato. Cordialità Orlanda Sanvitale
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