mercoledì 8 maggio 2013

Le classi seconde D & F incontrano la giornalista Silvia Guidi

Da maggio 2008  Silvia Guidi è la prima giornalista donna dell'"Osservatore Romano" Il direttore del quotidiano della Santa Sede, Giovanni Maria Vian, l'ha scelta dopo essere stato "catturato" da un curriculum di tutto rispetto.


 

Oggi  i ragazzi delle seconde del tempo prolungato hanno incontrato una delle  "firme" più  prestigiose del giornalismo contemporaneo, la dott.ssa Silvia Guidi.
 
La giornalista ha risposto a tutte le domande  regalandoci momenti realmente intensi ed emozionanti.
 
Ci ha raccontato un po' della sua ricca esperienza giornalistica ... saranno i ragazzi a scrivere le loro riflessioni ... Per  ora rileggiamo un vecchio articolo del Corriere della sera relativo al suo esordio nell'OSSERVATORE ROMANO

 
SILVIA GUIDI ALL'OSSERVATORE ROMANO
 
 
Da quel giorno numerosi articoli firmati da lei hanno segnato una svolta storica nel giornale del Vaticano.


 


 
 
 

 

2 commenti:

  1. Silvia Guidi è davvero grande infatti a volte leggo alcuni suoi articoli e sono super fantastici.

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    1. Caro Daniel

      Nel post " Le seconde in visita a Roma" di questo mese, se clicchi sull' " OSSERVATORE ROMANO" ti trovi direttamente sulla pagina del giornale .

      Lei scrive nella sezione Cultura. è' suo l'articolo recentissimo

      Franca Valeri racconta la passione per il suo lavoro

      Il teatro è pienezza
      In una commedia «sono i personaggi a venirmi incontro»

      Il verbo, evidentemente, non le piace affatto. E le offre l’occasione di parlare di un tema che le sta a cuore. «Qual è la sua strategia per “rubare” frasi fatte, intonazioni, modi di dire da inserire in uno sketch o in una commedia?»; «Rubare? Non ho mai rubato mai niente in vita mia — risponde Franca Valeri, alternando preoccupazione autentica e sdegno simulato — la smania di frugare nelle tasche altrui è la vera ragione di questa decadenza terribile. Le ho inventate, o al massimo prese in prestito le mie battute. Conoscevo i miei polli, come si dice».
      Il dialogo tra Franca Norsa (Valeri è un nome d’arte) e «L’Osservatore Romano» ha preceduto l’incontro «Frammenti di Bellezza: il teatro» organizzato dal Vicariato di Roma nella chiesa di Santa Maria in Montesanto. «Ho molto incamerato guardando il mondo che mi circonda — continua parlando del suo metodo di lavoro — avendo predisposizione a interpretarlo. Se uno si mette a osservare l’umanità non la finisce più, troppe cose vengono a galla, il mondo è sempre stato troppo pieno di atteggiamenti risibili».
      A 93 anni, l’amore per il suo lavoro non è mai stato così vivo. «Il teatro è una tale pienezza! Fin dalle origini dei tempi ha avuto un’importanza grandissima. Pensiamo a quanto sono stati importanti gli autori che hanno scritto per il palcoscenico, nella storia. In Italia in ogni città, anche piccola, c’è un teatro. Perché i nostri antenati sentivano la necessità di costruirlo? Perché è sempre stato il centro della divulgazione della parola e dell’immagine. Siamo un Paese di spreconi, ci sono teatri deliziosi che cadono a pezzi, ma i numeri contraddicono questo abbandono, la gente ci va, a teatro, è un modo di colloquiare che non finirà mai, che riesce a spuntarla persino sul computer. La critica no, in Italia è stata quasi completamente annientata».
      Franca Valeri, Cavaliere di Gran Croce «per la maestria e l’intelligente ironia che hanno caratterizzato la sua lunga carriera» dall’8 marzo 2011, non è solo una grande caratterista, è anche una brillante autrice teatrale. «Scrivere una commedia non è difficile. Basta cominciare, i personaggi poi mi vengono incontro. Se passa un giorno senza una cosa da scrivere sono veramente arrabbiata. Ma è bello lavorare anche su testi scritti da altri. La cultura — conclude Franca Valeri — è la mia grande possibilità di sperare. Posso pensare le cose meravigliose che hanno scritto e fatto i miei simili. È una grande consolazione la cultura; è stupido non sperare».
      Silvia Guidi
      29 maggio 2013

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