sabato 4 maggio 2013

Il cinereporter della RAI Nino FEZZA in visita alle classi seconde D & F

"Cinereporter dal 1979 reportage in tutte le zone di crisi a cominciare dalla prima guerra del golfo 1991, ho partecipato a 17 conflitti, in tutti i continenti, ho realizzato oltre cento reportage nel sud del mondo."

 


 
Abbiamo vissuto un'ora di "racconti" entusiasmanti, realmente  toccanti e coinvolgenti ... siamo tutti cresciuti un po' di più!
 
 
Grazie NINO,
torna a trovarci ... quando puoi!
 
 



7 commenti:

  1. Sono io che ringrazio voi per avermi dato l'opportunita' di parlare con i ragazzi...

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  2. Ciao Nino,

    i ragazzi hanno scritto cose bellissime e molto significative grazie a te!

    Peccato che non ancora le pubblichino nei commenti del nostro blog didattico o anche nel tuo sito ... sono dei timidoni!!

    ancora grazie
    O.S.

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  3. "Non bisogna fare agli altri quello che non vorremo mai che gli altri facessero a noi"

    ... .la frase e' forse scontata ma con questa io voglio dire che sarebbe veramente grave se qualcuno mi rubasse tutto ciò che ho cioe' il fatto che posso andare a scuola , vedere gli amici godere della mia famiglia ... e tutto questo ai ragazzi siriani e' negato da qualcuno che quella frase così scontata non rispetta.

    Alma e Jasin classe 3a

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  4. UNA PROFONDA RIFLESSIONE CON UN CINE-REPORTER DI GUERRA SULLA NOSTRA "FORTUNA"

    Si è presentato come chi vuole raccontare e non insegnare, il cine-reporter di guerra della Rai, Nino Fezza. Sabato 4 maggio 2013, è venuto a parlare a noi ragazzi delle classi 2F e 2D del suo lavoro e della televisione come mezzo informativo e comunicativo.

    "Siete fortunati a vivere in un Paese pacifico, stabile e libero". Con questa frase ha iniziato il racconto (come ha tenuto a specificare) della sua carriera e della crudele realtà che ci circonda, sottolineando che il suo è un "mestiere" (perché lavora con passione) che lo ha portato a viaggiare in 128 Paesi del mondo per documentare soprattutto i conflitti. Nei suoi innumerevoli viaggi ha avuto la sfortuna di essere testimoni di episodi strazianti, come la morte di bambini a causa della fame e della guerra.

    Le cifre lo testimoniano: ogni 20 secondi nel mondo muore un bambino; in guerra, i civili uccisi, sono migliaia al giorno... Attualmente nel nostro pianeta si combattono circa 60 guerre, molte delle quali definite "segrete" perché sconosciute, combattute in Africa, a causa della fragilità sociale degli Stati, aggravando così il grado di miseria di questo continente. Tale condizione è il retaggio di secoli di sfruttamento coloniale da parte dei Paesi europei, con la perdita di risorse umane causata dalla deportazione di schiavi neri. L'Africa si è così trovata ad affrontare i nostri tempi priva di una grossa fetta di storia e di generazioni, in un'epoca segnata da un rapido sviluppo tecnologico.

    Significativi e toccanti, per esprimere la gravità della situazione, sono stati i racconti di un bambino morto di fame, di due bambini-soldato e di una mamma costretta a lasciare un figlio, poi diventato preda degli animali, per salvare altri. A ciò si aggiunge lo sfruttamento di materie prime (di cui l'Africa è ricca) da parte dei Paesi più avanzati del mondo. Perciò, soltanto provando l'orrore di certe situazioni si riesce a comprendere la gravità.

    Noi italiani, noi ragazzi, possiamo affermare di essere fortunati rispetto ad altri popoli e dobbiamo pretendere, ed in futuro fare qualcosa, per ridurre le disparità le disuguaglianze e la povertà, in modo da avere tutti una dignità umana.

    Michele Sisto

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  5. Michele, spero che anche i tuoi compagni scrivano qui le loro osservazioni e riflessioni, per condividerle ... Può essere un momento di crescita ulteriore per tutti noi!
    Bravo!
    O.S.

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  6. “Cronaca di un incontro con il cine-reporter Nino Fezza.”

    <> è stata questa la breve presentazione del cine-reporter di guerra Nino Fezza che, in una normale mattinata di scuola, ci è venuto a far visita (alle classi 2°F-2°D) per parlarci in generale della sua carriera giornalistica; in quanto operatore della Rai. Lui ci è venuto a raccontare nello specifico, anche confrontandosi con il nostro programma scolastico, della sua vita culturale, dei suoi viaggi ed essendo cine-reporter di guerra, come le popolazioni di tutto il Mondo,specialmente nell’Africa, combattono le continue rivolte sociali e guerre civili che si verificano.

    Nel corso di tutto l’incontro ha tenuto a sottolineare che noi insieme alle altre popolazioni del Nord del Mondo che sfruttano continuamente le piccole grandi risorse dei paesi più poveri, siamo fortunati perché ,in primo luogo, come già detto, ci troviamo nel Nord del Mondo, sia perché siamo nati in un paese ricco di tradizioni e culture diverse come l’Italia e per ultimo perché viviamo in una provincia.

    Andando avanti con il discorso Fezza ha saputo attirare la nostra attenzione con due storie drammatiche vissute in diretta da lui: entrambe in Africa, in entrambe le storie sono morti due bambini e,cosa più importante, in entrambe sono morti per la fame. Ci ha fatto riflettere sullo sfruttamento continuo di questi paesi e la differenza tra Nord e Sud del Mondo. Ci ha raccontato anche, sempre riferito alle differenze tra Nord e Sud, che anticamente, quando in Italia non ancora c’erano nemmeno gli abiti di stoffa, nell’Africa, o in alcune parti, vi erano già le scuole (coraniche) costituite da un maestro e da una decina di bambini che apprendevano. Il cambiamento radicale di questa situazione è avvenuto quando l’Africa subì la schiavitù e, quindi, la storia del paese, ma anche le notizie di attualità, non poterono essere tramandate di generazione in generazione, causando così il blocco dello sviluppo civile. Questo secondo il cine-reporter è stato il più grande genocidio della storia dell’umanità perché ha lasciato dietro di sé conseguenze gravi che oggi gli abitanti e le tribù africane subiscono continuamente.

    Nell’ultima parte dell’incontro Nino Fezza ci ha naturalmente consigliato cosa fare per “migliorare” le nostre condizioni sociali, ma soprattutto migliorare le altre, quelle di altri paesi più poveri che non hanno da mangiare (diminuire gli sprechi…).

    Il consiglio più grande, però, che lui ha più volte ribadito, è stato quello di viaggiare, perché quando si viaggia c’è conoscenza, curiosità, si impara dagli altri a conoscere il Mondo in cui viviamo…

    Abbiamo concluso la mattinata con un caloroso applauso e un forte ringraziamento a Nino Fezza che ci ha permesso ulteriori conoscenze sul nostro mondo.

    A mio parere questo è stato un incontro, più che scolastico, una lezione di vita perché ci ha permesso di riflettere e capire meglio "le cose brutte" che accadono nel mondo.

    La frase che più mi ha colpito di Nino Fezza è stata <<… noi combattiamo contro la guerra dei numeri…>> ovvero combatte per diminuire il numero di morti ...

    da: ALICE DI TIZIO 2°F

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  7. Incontro con il cinereporter Nino Fezza
    Mestiere, così lo definisce Nino Fezza il suo lavoro, lui è cinereporter racconta con il suo obiettivo le più grandi situazioni di guerra del mondo. Nella vita è difficile trovare uno come lui che ha girato in 128 paesi e consumato 11 passaporti.

    Nino Fezza è venuto il quattro maggio 2013, nella sede centrale, a parlare con noi ragazzi, per raccontare la realtà mediante le sue testimonianze che ha vissuto in 35 anni di esperienza, parla, da' importanza alle parole, perché quello che racconta con il suo obiettivo non è la guerra di chi la fa ma di chi la subisce, perché le vittime delle guerre rappresentano una realtà spesso censurata.

    Fotografa i bambini morti, le donne perché tramite quelle foto rappresenta la verità che nessuno vuole raccontare in tutta la sua crudeltà. Lui conoscendo quello che succede per i ¾ del mondo, sa, che noi che viviamo in occidente, nel nord del mondo, siamo fortunati, e che la nostra fortuna, però, è la sfortuna del resto del mondo. Così dice, usando un aneddoto e raccondandoci che per i nostri cellulari, in Africa, ci sono persone che lavorano pagati pochissimo, per l’estrazione dei minerali utili per milioni di cellulari da cui si ricaverà un grande profitto. Però di quel profitto solo una misera parte andrà a coloro che, in condizioni disagiate, devono estrarre i materiali necessari per la loro fabbricazione.

    Poi ci ha raccontato di Madid, un bambino mal nutrito che è morto davanti a lui ed anche il suo aiuto era stato inutile, e di una donna che per andare a prendere cibo ha lasciato un figlio nascosto nella foresta, e non l’ha ritrovato perché mangiato vivo dalle belve. Violenta, così definisce lui l’Africa, violenta in tutte le sue manifestazioni, una terra in cui non si vive, ma si sopravvive, in cui nelle piante, negli animali, negli uomini sopravvive uno e muoiono nove e tra essi ci sono anche bambini. Ne muore uno ogni venti secondi, ma non solo loro ma anche donne innocenti perché non viene risparmiato nessuno nelle 59 guerre che ci sono in questo istante nel mondo.
    Bianco Francesco, seconda D

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