mercoledì 29 maggio 2013

I "Cascella" una famiglia di artisti abruzzesi

post in costruzione

Michele Cascella 1892 - 1989



"Sono nato a Ortona, in provincia di Chieti, il 7 Settembre 1892 - scrive Michele Cascella, in Forza zio Mec (Milano, 1969). - Mio padre Basilio era pure di Ortona, come i suoi genitori. Suo padre era sarto da donna.
Mia madre, Concetta Palmerio, era di Guardiagrele, paese che adoro, frequente soggetto delle mie pitture, alle falde della Majella. Era figlia di un veterinario molto popolare in tutti i dintorni... La nostra era una famiglia numerosa, tipicamente italiana: eravamo tre fratelli e quattro sorelle. Vivevano con noi anche il nonno paterno e due sorelle nubili di mio padre...
...Fui un pessimo scolaro. Ero in quinta elementare, quando mio padre si sentì dire dal mio insegnante - devo ripeterlo, perché si tratta di una delle pochissime pietre miliari nella mia carriera artistica -: 'È un ragazzo che non ascolta, è sempre nelle nuvole!'.
L'anno seguente il professore di disegno, V.A., mi umiliò in piena aula, dichiarando: 'Michè, tu sei 'nu ciuccie, non sai tenere la matita in mano, non imparerai mai a disegnare! Vergognati, figlio di Basilio!'."




Michele Cascella, uomo di grande simpatia e umanità, come pure tenace lavoratore, è nato e vissuto in una famiglia di artisti: Basilio, il padre, fu pittore, incisore e ceramista; i figli: Tommaso, Michele e Gioacchino si sono affermati come pittori; Andrea e Pietro, figli di Tommaso, sono scultori di chiara fama.
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A questa eccezionale famiglia di artisti, che tanto lustro hanno donato alla terra d'Abruzzo, la cittadinanza di Pescara ha dedicato un museo.

Le classi 3 f e 3 d in visita. a Pescara 

Oltre che presso questa istituzione pubblica e a quelle già citate, opere di Michele Cascella sono conservate anche, per ricordare solo alcune delle sedi museali più importanti, presso la Galleria d'Arte Moderna di Bruxelles, il De Saisset Art Gallery Museum dell'Università di Santa Clara in California, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Torino, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

Altre opere sono in vendita presso le più prestigiose gallerie d'arte italiane.


 Ortona
Ortona - Piazzetta dei Pescatori

le classi terze d  f

5 commenti:

  1. LE RICERCHE DELLA CLASSE TERZA D

    BASILIO CASCELLA - biografia

    Nato nel 1856 ad Ortona (CH) frequenta la scuola serale degli Artieri di Pescara.

    Dal 1879 si stabilisce a Napoli ed entra in contatto con molti altri artisti, tra cui Domenico Morelli e Francesco Paolo Michetti.

    La sua opera si rifà al Verismo. Le sue attività creative sono molteplici: pittore, grafico ed illustratore. Si trasferisce successivamente a Milano dove apre uno stabilimento litografico d'illustrazione. Lavora come grafico pubblicitario e partecipa con alcune opere all'Esposizione Nazionale Artistica di Torino del 1884, a quella di Venezia del 1887, a quella di Londra del 1888 e a quella di Palermo del 1891.

    Tre dei suoi figli, Tommaso Cascella, Michele Cascella e Gioacchino Cascella continueranno l'opera paterna.

    Tornato nella sua città natale ed entra a far parte del cenacolo michettiano, frequentato, all'epoca, da Gabriele D'Annunzio, Francesco Paolo Tosti, Costantino Barbella ed altri noti artisti, letterati e uomini di cultura abruzzesi.

    Nel 1898 partecipa alla Esposizione generale italiana di Torino.

    Nel 1917 si trasferisce con i figli a Rapino, ove si dedica all'attività di ceramista.

    Nel 1924 esegue i tre pannelli policromi per la tomba dell'eroe abruzzese Andrea Bafile nella grotta sacrario della Maiella; nel 1926 sette pannelli di grandi dimensioni per la galleria dei banchi di mescita delle Terme del Tettuccio a Montecatini; nel 1930 cinque grandi pannelli con vedute delle città italiane per la galleria della stazione di Milano Centrale; nel 1939 i pannelli decorativi per la stazione marittima di Messina su progetto del figlio Michele.


    Negli anni venti aderisce al fascismo e il 24 marzo 1929 è eletto deputato per la XXVII legislatura, carica che mantiene fino al 1934.

    Rimane attivo anche in età avanzata: realizza numerose opere, tra cui la tela per le nozze del Principe di Piemonte a Villa Savoia a Roma nel 1930, i quadri allegorici La terra e Il mare per il Palazzo del Governo di Bolzano nel 1934 in collaborazione col figlio Tommaso, La giornata della fede al Palazzo del Quirinale a Roma, Gente italica e Fabbro al Ministero dell'Interno a Roma, Trebbia del grano al Ministero dell'Agricoltura. È presente a varie esposizioni tra cui la Quadriennale di Roma del 1931, la IV Mostra del Sindacato Provinciale Fascista di Belle Arti di Abruzzo e Molise a Campobasso nel 1937. Tiene l'ultima personale a Milano nel 1948.

    Muore a Roma nel 1950.
    Il premio Basilio Cascella, a lui dedicato, è ancora attivo.

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  2. PRIMA RIGA IN ALTO refuso:
    Basilio Cascella (Pescara, 2 ottobre 1860 – Roma, 24 luglio 1950) è stato un pittore italiano, attivo dalla fine del XIX secolo alla metà del XX secolo.

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  3. lE RICERCHE DELLA TERZA D

    Michele Cascella

    Michele Cascella (Ortona, 7 settembre 1892 – Milano, 31 agosto 1989) è stato un pittore e paesaggista crepuscolare italiano.

    Dopo aver svolto le prime attività artistiche sotto la guida del padre Basilio, nel 1907 tiene, assieme al fratello Tommaso, la sua prima mostra personale nelle sale della Famiglia Artistica Milanese.

    Nel 1909, sempre col fratello Tommaso, allestisce una mostra nella Galleria Druet di Parigi, partecipando nello stesso anno al Salon d'Automne. Nel 1911 organizza una mostra di disegni a pastello nel ridotto del Teatro dell'Opera di Roma. Tra il 1914 ed il 1915 collabora a La Grande Illustrazione pubblicata dal padre Basilio con disegni ed illustrazioni grafiche, esponendo nel 1917 al Salone dell'Associazione della Stampa e nella Galleria Centrale d'arte a Milano.

    Partecipa alla prima guerra mondiale.

    A Roma, nel 1919, tiene una mostra personale alla Galleria Bragaglia e conosce in quella occasione Carlo Carrà che consente poi il trasferimento della mostra a Milano nella Galleria Lidel.

    Nel 1920 si stabilisce definitivamente a Milano dove frequenta con entusiasmo il poeta Clemente Rebora, da cui confesserà di aver tratto ispirazione per la realizzazione di alcune sue opere.

    Dal 1928 al 1932 viaggia tra l'Italia e Parigi dove, nel 1937, gli viene assegnata la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale. Nel 1938 esegue le scenografie dell'opera Margherita da Cortona rappresentata al Teatro alla Scala.

    Dal 1928 al 1942 è presente a tutte le edizioni della Biennale d'arte di Venezia, e nell'edizione del 1948 avrà una sala personale.

    Dal 1938 risiede a Portofino che diventa una fonte d'ispirazione delle sue opere tarde. Tra il 1937 e il 1938 realizza un grande mosaico nella nuova stazione di Messina Marittima, raffigurante Mussolini che, in una visita a Palermo, "elevava la Sicilia all'onere di essere il Centro dell'Impero".

    Dopo la seconda guerra mondiale si fanno più frequenti le sue mostre all'estero: Parigi (negli anni cinquanta e sessanta) ma anche Sudamerica (soprattutto Buenos Aires e Montevideo) e Stati Uniti. E proprio negli USA, in California, si stabilirà per lunghi periodi di tempo, alternando periodi di permanenza in Italia (ha risieduto per alcuni anni in campagna nei pressi di Colle Val d'Elsa) ed in Europa.

    I soggetti più rappresentati sono fiori, campi di grano e papaveri, i paesaggi abruzzesi e Portofino. Importanti sono state le mostre antologiche di questo periodo.

    In occasione del centenario della nascita, a Milano, presso il Palazzo della Permanente è stata allestita una grande rassegna di opere realizzate tra il 1907 ed il 1946.
    Particolare rilievo è da attribuirsi ai suoi ritratti di donne, realizzati con raffinate tecniche prefuturiste. Pare che uno di questi, intitolato "Paola", sia andato perduto nelle aste di una famiglia nobile decaduta.

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  4. LE RICERCHE DELLA TERZA D

    TOMMASO CASCELLA

    Tommaso Cascella (Ortona, 24 marzo 1890 – Pescara, 8 dicembre 1968) è stato un pittore e ceramista italiano. Primogenito del noto artista Basilio Cascella e di Concetta Palmerio, svolge il suo apprendistato sotto la guida paterna e nel 1905 collabora con litografie, disegni e dipinti alla rivista Illustrazione abruzzese, diretta dal padre e finanziata dai Fratelli Pascale di Popoli.

    Espone nel 1907 a Milano, l'anno successivo al Caffè Ligure di Torino e la terza personale, insieme al fratello Michele avviene nel 1909 presso la Galleria Druet di Parigi.

    La vicenda francese offre l'occasione per esporre nello stesso anno anche alla sezione italiana del Salon d'Automne.

    Uno dei temi più frequenti dell'artista è quello pastorale, cui spesso protagoniste sono le montagne del Gran Sasso. Di notevole interesse sono le numerose marine del brillante mare di Pescara alle luce del sole e le colorate paranze alla luce calda del tramonto.

    Allo scoppio della guerra tra Francia e Germania, nel 1914, Tommaso è inviato dal padre sul fronte francese per ritrarre dal vero gli avvenimenti bellici, e grazie all'intervento di Gabriele D'Annunzio, residente in quel tempo a Parigi, riesce ad avere salva la vita.

    Nel 1918 l'artista torna definitivamente in Abruzzo, riprendendo a lavorare nello stabilimento pescarese, oggi sede del Museo Civico Basilio Cascella che custodisce alcune opere delle cinque generazioni della famiglia Cascella.

    Dal 1953 al 1961 Tommaso insegna presso l'Istituto d'arte di Chieti.

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  5. LE RICERCHE DELLA TEWRZA D

    PIETRO CASCELLA

    Pietro Cascella (Pescara, 2 febbraio 1921 – Pietrasanta, 18 maggio 2008) è stato uno scultore, ceramista e pittore italiano.

    E’ erede artistico del nonno Basilio Cascella ,del padre Tommaso Cascella e dello zio Michele Cascella.

    Inizia da giovanissimo a interessarsi alla pittura seguendo gli insegnamenti del padre Tommaso. A 22 anni prende parte alla IV edizione del Quadriennale di Roma e nel 1948 alla prima edizione della Biennale di Venezia post-bellica.

    Trasferitosi a Roma nel 1938 inizia a seguire i corsi dell'Accademia delle Belle Arti e successivamente si impegna con il fratello Andrea e altri amici, presso la fornace di Valle dell'Inferno, nella realizzazione di opere in ceramica di tutti i tagli.

    Frequenta l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70.

    Nel 1956 partecipa ancora alla Biennale Veneziana. Ed è più o meno nello stesso periodo che conosce l'artista Sebastian Matta. Nel 1958, con il fratello Andrea e l'architetto Lafuente, crea il progetto per il "monumento di Auschwitz" che Pietro Cascella realizzerà nel 1967.

    Sempre negli anni sessanta lavora a quadri-scultura le cui tematiche surreali si approfondiscono con l'amicizia di Sebastian Matta.

    A metà anni sessanta conosce la scultrice svizzera di Basilea Cordelia von den Steinen, con cui successivamente convolerà a nozze.

    Nel 1966 allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1970, a Milano, inizia a lavorare al "monumento a Mazzini". È il vero inizio di una lunga serie di opere monumentali.

    Sempre più gran parte delle sue opere vedono l'utilizzo del marmo del travertino e della pietra. Le sue sculture sono solitamente composte da masse pietrificate levigate, aspre o corrose con accenni di base cubista e elementi di purismo geometrico.

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