mercoledì 24 ottobre 2012

I D I F Giardino Botanico di Lama dei Peligni

Giardino Botanico Michele Tenore
 
Località Colle  Madonna
 
LAMA DEI PELIGNI
 
 
Il  Giardino Botanico, insieme al museo naturalistico "M. Locati" e all'area faunistica del camoscio, è parte integrante del centro di visita del parco. Nasce nel 1995 e ospita circa 500 entità floristiche su una superficie di circa 9000 mq.
 
 
Nel giardino è presente il campo vetrina della biodiversità agricola autoctona, con la coltivazione di varietà locali di fico, pesco, susino e vite.
 
 
 
 
 
 


3 commenti:

  1. Daniel

    Io questa estate sono stato nel centro di Visita "Maurizio Locati": c'è un' ampia sezione dedicata al Camoscio d' Abruzzo, allestita con pannelli didattici e illustrazioni dell' ambiente.

    Nel museo è allestita anche un' interessante sezione archeologica che consente di ripercorrere la storia della Majella dai giorni nostri, al Medioevo e alla Preistoria.

    Ho letto sulla guida che il centro è "ideale punto di partenza per itinerari escursionistici verso il rifugio Tarì, oppure alla scoperta delle pitture rupestri, dell' eremo di Grotta S. Angelo e della Grotta del Cavallone (1475 m s. l. m.)."

    Quest' ultima è una delle grotte più alte d' Europa tra quelle aperte al pubblico.
    Attraversando le ampie sale ricche di stalattiti e stalagmiti, si resta affascinati dalla complessità e dallo sviluppo del mondo sotterraneo della Majella.

    Nel centro si può anche partire per percorrere "il Sentiero Natura".

    Il centro dispone inoltre di una sala proiezioni e conferenze, di una biblioteca naturalistica - archeologica e di un teatro all' aperto.

    Sarebbe veramente interessante fare un viaggio di istruzione a Lama Dei Peligni!
    Daniel

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  2. Vi trascrivo quello che è scritto nel pannello:

    "... Molte di queste piante rischiano di scomparire a seguito delle profonde modificazioni territoriali, nonchè sociali ed economiche sopravvenute nell'area mediterranea. Si rende pertanto indispensabile un'azione di salvaguardia di questo importante patrimonio genetico affinchè non vada perso per sempre. La sua conservazione riveste un grande interesse agronomico ed economico in quanto proprio nei progenitori seklvatici si rinvengono alcune caratteristiche che potrebbero tornare utili per selezionare nuove varietà colturali con queste caratteristiche. "

    la scomparsa delle varietà colturali
    Mai come in questi ultimi tempi è stata registrata la scomparsa di un così alto numero di piante coltivate. Le profonde modificazioni avvenute in agricoltura, l'abbandono delle terre marginali e la globalizzazione dei mercati ne sono le cause principali. Varietà locali di alberi fruttiferi, di cereali, legumi ed ortaggi, risultato di una selezione millenaria, sono scomparse nel volgere di qualche decennio. Con esse viene perso per sempre un ricco patrimonio genetico, sapori e profumi particolari spesso unici, nonchè un'identità culturale ad essi collegati.Si pensi alla mela casolana desritta dal Boccaccio nel Decamerone" bella e rotondetta che pareva una mela casolana"o alle uve abbruzzesi pumila, hirtiola ... o alla bontà e ricchezza dei fichi dell'area teatina citati da Plinio.
    ...

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  3. MICHELA A. e ALBERTA - 1F

    Lama dei Peligni , paese alle falde della Maiella , è un comune italiano della provincia di Chieti in Abruzzo, noto come "paese dei camosci" perchè i suoi querceti ospitano molti animali come scoiattoli , caprioli e appunto i camosci .

    Nei territori pianeggianti posti in alta quota crecono fiori rari e preziosi per la biodiversità come ad esempio le Stelle alpine appenniniche.

    ll paese ospita la prima area faunistica del camoscio d'Abruzzo della Maiella e un interessante museo naturalistico .

    Nel museo vi è anche una sezione archeologica che raccoglie reperti provenienti dalla valle Aventino.

    ll toponimo significa "lamatura" cioè terreno dove l'acqua ristagna.

    ll territorio fu abitato sin dall' epoca preistorica: una testimonianza di questo sono le pitture rupestri ritrovate nei resti di un villaggio di epoca neolitica . Nelle vicinanze del sito neolitico fu rinvenuto ,agli inizi del XX secolo , il cosidetto "uomo della Maiella ".

    l Peligni erano un popolo italico che si era spinto sino al territorio del fiume Aventino .

    A Lama dei Peligni si svolge oggi una festa dedicata alla sfogliatella. Le sue origini risalgono ai primi del 900.


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