Ottobre ... si vendemmia!!
LA RACCOLTA del Montepulciano d'Abruzzo
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Agricoltura
Conoscere gli aspetti ambientali e sociali
legati alla produzione e al consumo di beni agricoli
*********
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Approfondimenti storici
Dalla storia dell’agricoltura e dell’industria alimentare
alla storia del consumo in Italia
*********
Pdf 3
Il cibo che mangiamo
Conoscere gli aspetti ambientali, sociali e culturali
legati al mondo del cibo
buon lavoro!
Ottobre, tempo di vendemmia, è il momento ideale per preparare il "mosto cotto". Tradizionalmente il "mosto cotto" si fa con il succo dell'uva nera, ma si può fare anche con quello dell'uva bianca. Il mosto bollito e concentrato viene conservato e il suo uso è abbastanza diffuso per l'impasto di dolci tipici della tradizione abruzzese e ortonese in particolare ... le NEVOLE ! Io, in un mix con aceto di vino, lo uso sull'insalata... assolutamente delizioso!
La preparazione del MOSTO COTTO
Per preparare il vino cotto il mosto viene bollito e concentrato, quindi una volta raffreddato si riporta al volume iniziale aggiungendo del mosto fresco. Si lascia fermentare per tutto l'inverno e a primavera la bevanda è pronta!
Uno studio condotto da un’equipe di ricercatori della Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo, ha evidenziato l’elevato potere antiossidante di questa bevanda, dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri e alla “reazione di Maillard” nel corso del processo di pastorizzazione del mosto. I risultati della ricerca, coordinata dal professor Dino Mastrocola e pubblicati su un’autorevole rivista scientifica statunitense, hanno confermato le sagge intuizioni dei nostri avi: il vino cotto è una bevanda preziosa per il benessere del nostro organismo, in grado di proteggerci dall’ossidazione cellulare, causa primaria dell’invecchiamento, di prevenire le malattie cardiovascolari e l’insorgenza di alcune forme tumorali.
Più conosciuto e diffuso rispetto al vino cotto è il Vin Brulè, molto più semplice da preparare perché basta aggiungere al vino rosso Montepulciano alcune spezie (come i chiodi di garofano), scorza di limone o arancia e zucchero e farlo bollire per un po'.
Il Vin Brulè ha proprietà benefiche molto simili a quelle del vino cotto.
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buon lavoro!
di Alberta, Michela Ar. , Greta, Giorgia M.
il labo delle prof.sse Sabattini e Sanvitale
http://www.fao.org/getinvolved/worldfoodday/home/it/#.UmAsMLnOjx4.facebook
RispondiElimina16 ottobre Giornata Mondiale dell'Alimentazione!
Copiate ed incollate il link indicato sopra, ci sono risorse per il 2013,
LA VITE
RispondiEliminadi Alberta, Michela Ar. , Greta, Giorgia M.
DESCRIZIONE:
La Vitis vinifera è nota anche come vite europea, anche se può essere definita euroasiatica; la terra di origine non è ancora chiara :un tempo si pensava che provenisse dalla Trancaucasia (o Caucaso del Sud costituita dagli stati di Georgia, Armenia e Azerbaigian).
La sua utilizzazione risale al Neolitico (in Europa veniva coltivata per produrre uve da vino mentre nell'Europa caucasica per la produzione di uva da tavola).
Alcune scritture risalenti alla prima metà del III millennio a.C. testimoniano che la vite veniva già allora coltivata per produrre vino.
Le prime testimonianze di viticoltura nell'Italia del Nord risalgono al X secolo a.C.
Le molte specie di vite appartengono alla Famiglia delle Vitaceae o Ampelideae, genere Vitis, che è suddiviso in due sottogeneri:
- Muscadinia;
- Euvitis
Le varie specie sono riunite in tre gruppi in base alla terra di origine: viti americane, viti asiatiche orientali e viti euroasiatiche.
Le viti coltivate si possono suddividere in viti orientali (viti caspiche e antasiatiche) e viti mediterraneee (viti pontiche e occidentali).
La vite ha un fusto anche di lunghezza notevole da cui si dipartono numerosi rami, detti tralci.
Le foglie, dette pampini, palminervie, alterne, sono semplici e costituite da cinque lobi principali più o meno profondi, su una forma di base a cuore.
Le foglie sono un carattere diagnostico molto importante per il riconoscimento dei vitigni delle varie specie, e all'interno della vite coltivata europea (Vitis vinifera sativa).
RispondiEliminaDi Lorenzo C. e Giuseppe DiB.
Prodotti che viaggiano molto
Ciò che viene prodotto vicino a casa non deve essere trasportato per lunghe distanze, ciò accade solitamente al cibo proveniente dalla produzione industriale: dai pochi e grandi stabilimenti posti sul territorio nazionale il cibo viene distribuito per migliaia di chilometri.
Quando accompagniamo i nostri genitori a fare la spesa e andiamo al supermercato, tutti i cibi sono impacchettati in vaschette di plastica ermeticamente sigillate da pellicole, o sono confezionati in grossi contenitori a loro volta suddivisi in piccoli pacchettini di plastica monodose.
Brevi tragitti
Se, entriamo nella latteria vicino casa sarà più probabile che il negoziante ci venda qualche formaggella locale, o addirittura che abbia il distributore del latte fresco appena munto! Il piccolo commerciante è in un certo senso orientato
verso il cibo locale dal risparmio economico che trae “accorciando” la catena dal produttore,al consumatore. . I nostri genitori e i nostri nonni facevano la spesa in
questo modo probabilmente, quando erano giovani, e oggi molte persone stanno cercando di ripristinare quelle abitudini.
Le piccole realtà produttive, come fattorie e aziende agricole, hanno, inoltre, maggiore interesse a preservare le risorse naturali e l’ambiente: a differenza delle grandi imprese che inquinano o sfruttano eccessivamente le terre e non possono trasferire agevolmente la propria attività in un’altra zona ancora incontaminata. In più, i prodotti alimentari di agricoltori e contadini locali sono spesso biologici.
La presenza della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), è diventata negli ultimi anni sempre più competitiva rispetto ai produttori locali, che tuttavia cominciano ad affermarsi, nonostante i costi più alti.
Chilometro zero
In Italia, Coldiretti, la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, sta cercando di
favorire questi meccanismi, promuovendo il cibo a Km zero.
Inoltre, con i continui picchi di prezzi della benzina, è arrivata in Italia la prima “legge del km zero”, , per combattere i rincari dovuti all'aumento del costo dei trasporti e per ridurre l'impatto sul clima provocato dall'emissione di gas serra da parte dei mezzi di trasporto.
Mangiare a “chilometro zero” significa, infatti, risparmiare e preferire cibi locali e di stagione che non subiscono troppe intermediazioni e che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole. Pensate che in Italia l'86% dei trasporti avviene ancora su gomma.
Lo sapevi?
Se vuoi mangiare formaggi, frutta e verdura prodotti vicino a casa tua puoi visitare
direttamente le cascine e le aziende agricole della tua zona, puoi recarti al mercato dei contadini, dove settimanalmente o mensilmente gli agricoltori vendono direttamente i loro prodotti, senza intermediari per il confezionamento e per la distribuzione.
Nell'isola di Ischia tutta o quasi tutta la produzione agricola è a km 0
EliminaEsplorate questo link
http://www.ischia.campania.it/index.php/ischia-e-lagricoltura-a-km-0/
Da noi quali sono le opportunità di trovare prodotti a Km 0?
Fate relazioni e fotografie e inviatemele per e mail... Appena avrò il vostro materiale potremo dedicare un post... Buon lavoro!
LA RICERCA DI MANUEL, GIOVANNI, CHRISTIAN, LORENZO , GIUSEPPE..
RispondiEliminaLA PIANTA DELLA VITE
Per comprendere l’origine del vino è necessario conoscere le caratteristiche della pianta da cui esso ha origine: la vite.
La vite (dal latino “vite”, derivato dall’indoeuropeo viere = curvare, intrecciare) è un rampicante, diffuso in vaste aree del nostro pianeta. E’ una pianta molto resistente, in grado di resistere fino a 15°C sotto zero in inverno.
Preferisce i terreni calcarei, preferibilmente ben irrigati, e una buona esposizione al sole. Teme le avversità atmosferiche soprattutto la grandine e le gelate nel periodo della fioritura in quanto distruggono le gemme e i fiori impedendo la formazione dei frutti e danneggiando talvolta anche il raccolto dell’anno successivo. L’umidità nella fase di maturazione dell’uva favorisce l’insorgere di malattie quali il marciume e la muffa grigia o botrite che causano la rapida alterazione del vino.
LA MODERNA VITICOLTURA
La vite che è stata coltivata con grande soddisfazione in tutta l'Europa, sino alla meta del 1800, è la vitis vinifera. Fu in quel periodo che, "sbarcò" nel vecchio continente, proveniente dall' America del nord, un insetto della famiglia degli Afidi: la Philloxera vastratix. I primi ad accorgersi delle devastazioni che l'insetto era in grado di provocare alla vite europea furono i francesi intorno al 1860. In Italia la fillossera giunse 20 anni dopo, e anche quì si propagò rapidamente.
La soluzione al problema, fu trovata con uno stratagemma che è probabilmente anche il primo esempio di lotta biologica della storia dell'umanità: innestare sulle radici delle viti americane, resistenti all'insetto, le vite europea che possiede una costituzione delle foglie non gradita alla fillossera.E' in questo modo che le varietà europee di grande qualità organolettica sono riuscite a resistere e a giungere sino a noi cariche dei loro meravigliosi frutti.
L'arrivo in Europa di viti americane, da utilizzare come porta innesti, ha naturalmente portato anche all'impianto di ibridi in grado di produrre direttamente uva.
CONTINUA
LA RICERCA DI MANUEL, GIOVANNI, CHRISTIAN, LORENZO , GIUSEPPE..
RispondiEliminaIL CICLO BIOLOGICO DELLA VITE
Il ciclo biologico della vite è costituito dal germogliamento, la fioritura, l’allegagione, l’invaiatura e la maturazione.Ciascuna varietà di vite (vitigno) ha dei periodi caratteristici per ciascuna di queste fasi biologiche, tali periodi vengono denominati "epoche fenologiche".
Il germogliamento, ossia lo schiudersi delle gemme, avviene nel mese di marzo.
La fioritura, ossia la formazione dei fiori, avviene fra la fine di aprile e l’inizio di giugno a seconda della latitudine. I fiori sono ermafroditi e l’impollinazione è anemofila ossia avviene grazie al trasporto del polline da parte del vento.
L’allegazione è la trasformazione dei fiori in frutti (acini) e avviene solitamente a luglio. Solo una piccola parte dei fiori (circa il 15-20%) si trasforma in frutti, gli altri cadono (colatura) o si allungano trasformandosi in viticci (filatura), Nella fase dell’invaiatura, i frutti formati crescono di dimensioni e si colorano di rosso o di giallo a seconda del tipo di uva, in questo periodo l’uva contiene pochi zuccheri ed è ricca di acidi in questo periodo l’acino aumenta di volume, continua a colorarsi e soprattutto si arricchisce di zuccheri. Inoltre si forma sulle bucce una sostanza cerosa bianca detta pruina, la quale protegge gli acini dagli agenti atmosferici avversi e trattiene dei microrganismi trasportati dal vento che si chiamano lieviti e che sono i responsabili della fermentazione.
Il primo raccolto dell’uva avviene solo dopo tre anni dalla piantagione ed è piuttosto scarso. La produzione comincia ad essere soddisfacente solo dopo 5 anni, la qualità del vino migliora progressivamente con l’età della vite.
continua
LA RICERCA DI MANUEL, GIOVANNI, CHRISTIAN, LORENZO , GIUSEPPE..
RispondiEliminaVINIFCAZIONE
L’elevato grado zuccherino del succo e la presenza dei lieviti, naturalmente contenuti nell’uva, comporta la naturale fermentazione degli zuccheri ad alcol formando spontaneamente il vino.
Di fatto la coltivazione della vite e la pratica della vinificazione è contemporanea alla nascita della civiltà contadina, ossia alla transizione dalla vita nomade a quella sedentaria che è stato uno dei primi importanti passi della storia dell'uomo. Ci si può interrogare a lungo se è nata prima la vigna o il contadino di fatto sono un connubio perfetto e indissolubile.
LAVORO NEI CAMPI: UOMINI E MACCHINARI
RispondiEliminadi Giovanni,Christian e Giuseppe.;-)
La terra dei campi è la fonte principale di cibo. Il numero di persone che lavorano in agricoltura è in continuo aumento. La forza del lavoro del settore agricolo è cresciuta molto negli ultimi anni. Nei paesi industrializzati la maggior parte del lavoro agricolo è svolto dalle macchine per questo i lavori agricoli sono diminuiti. I lavoratori agricoli sono passati dal 50% a 3%. L'agricoltura è ormai meccanizzata e fa ricorso a una serie di macchinari come i trattori che rendono più efficiente il lavoro dei campi.
DIRITTI UMANI
Il settore agricolo alimenta situazioni di scarsa tutela dei diritti umani, che vedono spesso vittime gli emigranti in fuga. Di quasi 128 milioni di bambini vittime dello sfruttamento del lavoro minorile, in tutto il mondo il 69%, circa 130 milioni, lavorano per molte ore sotto il sole cocente, sono esposti a pesticidi tossici e spesso si feriscono con taglienti lame e altri pericolosi strumenti agricoli.
QUANTO E DOVE SI PRODUCE
L'Agricoltura Europea e dell'America del Nord, tipicamente intensiva, hanno trasformato vaste zone
In terreni soggetti ad una coltivazione continua, facendo uso anche di moderni macchinari, si producono enormi quantità di merce destinata all'esportazione e alla produzione industriale. Oltretutto in queste regioni è diffusa l'agricoltura itinerante. Consiste nel disboscamento. È diffusa anche la monocoltura: estesi territori vengono coltivati con un determinato di pianta, generalmente quella più richiesta per le esportazione. Paesi come Cina, India, Stati Uniti d'America, Italia, Francia, Brasile ed ex-Unione Sovietica, da soli, contribuiscono alla produzione di oltre la metà di queste quantità di cereali, frutta e verdura; mentre tutti gli altri 180 paesi del mondo, insieme, ne producono poco meno della metà.
Da GRETA
RispondiEliminaL’agricoltura moderna
Il paesaggio dalla “vecchia agricoltura” all’ agricoltura “moderna” è segnata dalla rivoluzione verde .
All’inizio del XIX secolo nei paesi europei dal clima temperato c’erano soprattutto i sistemi agricoli basati sulla diversificazione delle colture e sull’allevamento degli animali senza l’uso al maggese.
La policoltura aveva lo scopo principale di soddisfare i bisogni della popolazione agricola: ogni azienda agricola cercava di coltivare grano, patate, frutta, verdura, di crescere maiali, polli e quindi di ottenere uova, vino,latte, burro, formaggi e pane.
Oggi, invece, le aziende agricole sono specializzate nella produzione di un piccolo numero di colture, prodotto in grande quantità. Si è affermata così la monocoltura. L’agricoltura moderna è caratterizzata dai seguenti fattori:
meccanizzazione che consiste nell’uso di macchinari in agricoltura causa di aumento della produzione agricola;
selezione delle piante coltivate,non basta l’uso di fertilizzanti chimici per l’agricoltura è necessario anche coltivare varie piante in grado di assorbire quantità di minerali per rendere il loro utilizzo profittevole;
selezione degli animali domestici,la meccanizzazione e i fertilizzanti hanno reso disponibili grandi quantità di cibo per gli animali;
protezione dei raccolti, le spese per i macchinari , per la benzina e per i fertilizzanti sono abbastanza elevate, infatti rappresentano quasi la metà del valore dei guadagni ottenuti con il raccolto;
specializzazione delle aree, oggi nel mondo certe aree sono specializzate nella produzione di alcuni prodotti (cereali, vite,frutta, verdure)e nell’allevamento del bestiame .Questo è stato reso possibile da un lato grazie ai mezzi di trasporto moderni , dall’altra l’uso dei pesticidi che ha permesso agli agricoltori di praticare la rotazione delle colture.
La relazione su " agricoltura moderna " è di GRETA E GIORGIA M.
Eliminaragazze, potete postare i vostri commenti in autonomia !!
FERMENTAZIONE DELLA VITE
Vitis,L.1753 è un genere di piante arbustive della famiglia Vitacee, anticamente chiamata ampelidacee,la specie più nota del genere è la Vitis vinifera L. (detta comunemente vite),da cui si ricavano l’uva e il vino.
Il genere Vitis comprende numerose specie:Vitis vinifera,Vitis lebrusca,Vitis riparia,Vitis rupestris.Vitis cinerea.
La vite è una piana arborea rampicante che per crescere si attacca a dei sostegni mediante i viticci; se la pianta non viene potata può raggiungere larghezze ed altezze notevoli attaccandosi agli alberi, su pareti rocciose, o coprendo il suolo.
È dotata di un apparato radicale molto sviluppato, che può superare anche i 10 metri di lunghezza.
Ha un fusto anche di lunghezza notevole da cui si dipartono numerosi rami, detti tralci.
Le foglie dette pampini, palminervie, alterne, sono semplici e costituite da 5 lobi principali più o meno profondi, su una forma di base a cuore.
Le foglie sono un carattere diagnostico molto importante per il riconoscimento dei vitigni delle varie specie, e all’interno della vite coltivata europea.
Il termine di fermentazione deriva dal latino fervere (ribollire), termine usato per indicare l’aspetto del mosto durante la preparazione del vino.
Il processo di fermentazione alcolica viene svolto da dei funghi unicellulari chiamati lieviti. Inizialmente tali organismi messi in un substrato di coltura svolgono una respirazione aerobica, utilizzando cioè l’ossigeno dell’aria, trasformando gli zuccheri in acqua ed anidride carbonica. Poi dall’interno della massa in fermentazione per mancanza di ossigeno i lieviti passano alla fermentazione sfruttando l’energia degli zuccheri ossidandoli anaerobicamente in alcol etilico ed anidride carbonica.
Durante la fermentazione alcolica l’acido piruvico prodotto dalla glicolisi viene trasformato in alcol etilico e biossido di carbonio utilizzando una molecola di NADH.
Vasco e Gianluca
è più corretto parlare di fermentazione dell'uva ...
EliminaDA MANUEL
RispondiEliminaPrima di inventare l'agricoltura l'uomo era per lo più cacciatore-agricoltore.
L'uomo anziché basarsi sulla stanzialità, cioè vivere in luogo per tempi molto lunghi, si spostava da un luogo all'altro per disporre continuamente delle nuove fonti di cibo.
Fino a 10mila anni fa gli gli alimenti non venivano prodotti con l'agricoltura , ma venivano cercati e prelevati in mezzo alla natura selvaggia.Le tribù namadi si cibavano di prodotti selvaggi commestibili e selvaggina.
Il passaggio dal nomadismo a uno stile di vita sedentario si verificò con una rivoluzione agricola ed alcune popolazioni fondarono le prime economie basate sullo sfruttamento della terra.Molti studiosi ritengono che questa fase di transizione sia cominciata oltre 10mila anni fa da una regione chiamata la MEZZA LUNA FERTILE un territorio ricco di corsi d'acqua fra la Palestina,Iraq,Siria e Turchia.
E' molto probabile che alcune popolazioni Mediterranee del Neolitico abbiano scoperto che nei punti in cui venivano lasciati cadere i semi di una pianta selvatica commestibile, si potevano rigenerare piante dello stesso tipo o migliori.Quando si prese coscienza delle potenzialità dei semi si utilizzarono molto di più.Gli uomini selezionavano le piante migliori ed ogni area del mondo ebbe il suo cereale,però attorno a queste piante girava una civiltà perciò furono chiamate piante di civiltà.Lo sviluppo fu il mutamento progressivo e radicale dell'umanità per il suo modo di interagire con la natura e da qui ebbe inizio la storia dell'agricoltura.
Quaranta anni fa il mondo cominciò a temere che a distanza di poco non ci sarebbe stato cibo a sufficienza,si prevedeva un raddoppio della popolazione nel giro di una generazione e si temeva che miliardi di persone sarebbero morte di fame, ma nonostante un effettivo incremento della popolazione,la produzione di cibo tenne il passo.
Nei primi anni Sessanta iniziò pertanto a dare i suoi frutti la "RIVOLUZIONE VERDE" un termine usato per descrivere il fenomenale aumento della produttività agricola mondiale:in Asia la produzione di cereali è duplicata in 25 anni anche in Sud America si sono ottenuti buoni risultati,mentre nell'Africa Sud Sahriana i miglioramenti sono stati molto modesti.Con la rivoluzione verde sono state introdotte anche nuove varietà di piante, dette "ibride" cioè ricettive e nutrienti e più veloci nella maturazione e in grado di crescere in ogni stagione permettendo più raccolti nell'arco dell'anno.Ha fatto il suo ingresso un massiccio impiego di fertilizzanti chimici e di pesticidi,aumento nell'utilizzo di macchinari pesanti in agricoltura.
L' aumento della produttività agricola ha dato tuttavia effetti negativi.
Ha minacciato la salute umana.Oggi circa il 70% di tutta l'acqua prelevata dai fiumi e dalle riserve idriche sotterranee viene sparso sui 270milioni di ettari di campi coltivati.La Rivoluzione Verde infatti ha dato benefici ai contadini che avevano del denaro da investire e sufficienti risorse come terra e acqua.
I contadini poveri che non avevano ne' i soldi ne' la terra sono stati esclusi da questo processo di crescita,molti addirittura sono diventati ancora più poveri. Senza parlare poi del grave danno arrecato all'ambiente dal primo uso indiscriminato dei pesticidi e fertilizzanti chimici!
LA FERMENTAZIONE ALCOLICA
RispondiEliminadi Matteo e Federico
La trasformazione del mosto in vino è un processo chimico-biologico chiamato fermentazione alcolica.
Nella fermentazione il glucosio viene trasformato prima in acido piruvico ed infine in alcool etilico, anidride carbonica e altri prodotti secondari.
La fermentazione è un processo naturale che trasforma il mosto ottenuto pigiando l'uva in vino ed era conosciuta già 4000 anni prima della nascita di Cristo ai tempi dei Sumeri e poi degli Egizi e dei Greci, anche se il vino era consumato soltanto dalle persone più ricche.
La fermentazione fu studiata da molti chimici ma solo GAY-LUSSAC nel 1810 riuscì ad individuare quali sono le reazioni che avvengono:
C6H12O6 ------------- 2CH3CH2OH + 2CO2 + sostanze secondarie
( glucosio ) ( alcool etilico ) ( anidride carbonica )
GAY-LUSSAC però non riuscì a capire cosa faceva catalizzare la reazione.
Fu PASTEUR che grazie all'uso del microscopio riuscì a capire che la fermentazione avveniva grazie ai lieviti ( organismi unicellulari ) i quali producono enzimi che catalizzano la trasformazione degli zuccheri in alcool.
In seguito i fratelli BUCHNER perfezionarono questa tesi e dimostrarono senza ombra di dubbio come facevano i lieviti a permettere la trasformazione e per questo ricevettero il premio Nobel.
La reazione che avviene in realtà è più complessa e si realizza in più fasi:
prima fase - GLICOLISI ( cioè scissione della molecola di glucosio )
seconda fase - DECARBOSSILAZIONE dell'acido piruvico
terza fase - FORMAZIONE DI ALCOOL ETILICO
CONTINUA
SEGUE
RispondiEliminaLa fermentazione avviene attraverso due stadi:
prima si ha una "FERMENTAZIONE TUMULTUOSA " che dura al massimo 10 giorni e che avviene con una elevata produzione di anidride carbonica e sviluppo di calore.
Poi segue una "FERMENTAZIONE LENTA " che può durare da 1 a 3 mesi e che può continuare anche nel vino imbottigliato.
Spesso al mosto si aggiunge anidride solforosa ( SO2 ) che ha diverse proprietà utili come per esempio un' azione antiossidante e antisettica.
E' importante però usarne la giusta dose perché altrimenti si possono avere effetti negativi come odori sgradevoli, cattivo retrogusto e anche disturbi gastrici e mal di testa.
Infatti dal 2004 c'è l'obbligo di indicare nell'etichetta se l'anidride solforosa supera i 10 mg / l.
Ci sono diversi tipi di vinificazione, per esempio in rosso e in bianco: la differenza sostanziale consiste che per il VINO ROSSO la fermentazione del mosto avviene anche con la macerazione della vinacce e raspi ( che danno appunto il colore ).
Per il VINO ROSATO il contatto del mosto con le vinacce dura solo poche ore ( a seconda dell'intensità di colore che si vuole ottenere ) mentre per il vino rosso dura per tutto il tempo della fermentazione tumultuosa.
Naturalmente per il VINO BIANCO la fermentazione avviene senza vinacce e raspi.
Dopo la fermentazione si effettuano diverse operazioni e in seguito si passa all'invecchiamento per i VINI ROSSI corposi,mentre i vini NOVELLI sono pronti subito e non subiscono alcun invecchiamento.
I VINI BIANCHI invece sono pronti nella Primavera successiva.
Matteo e Federico
Matteo, bene, vedo che hai seguito i miei consigli! :-) quando la ricerca è troppo lunga per poterla postare occorre dividerla in due parti!
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