sabato 28 settembre 2013

Storia seconde "Le scoperte geografiche" ..


Ho scaricato da Internet queste presentazioni... provate a guardarle e 
... alla luce dei vostri apprendimenti ... 
scrivete i vostri commenti !!


lavorincorsob.wikispaces.com/file/...

Le scoperte geografiche from MIUR
della seconda presentazione ho perso la fonte :-(

la singolare presentazione è di Luigi, il nostro compagno di seconda D

28 commenti:

  1. Un gruppo di alunni della seconda D ha analizzato la prima presentazione ... Dalla discussione sono emerse molte interessanti considerazioni e interessanti spunti per approfondimenti ... Dai ragazzi postate i vostri interventi... ;-)

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    1. Abbiamo analizzato la prima presentazione molto chiara: se concordiamo sulle analisi delle cause che hanno portato ad intraprendere questi viaggi, vorremmo aggiungere qualche notizia in più rispetto alcune pagine.

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    2. Molto interessante anche la seconda presentazione: agli esploratori seguirono i conquistadores che con la loro crudeltà cancellarono intere civiltà come quelle dei Maya, degli Incas e degli Aztechi.
      Nascono i grandi imperi coloniali del 1500 e del 1600 e il commercio triangolare. Anche questa seconda presentazione ci permette di discutere e approfondire.

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    3. Professoressa ha ragione anche la seconda presentazione è molto interessante!

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  2. Cara professoressa,
    questa è la mia ricerca su Bartolomé De Las Casas.
    Dopo la scoperta dell' America, molti Europei decisero di navigare nell'Oceano, per raggiungere terre sconosciute in cerca di potere e ricchezza. Tra questi ci fu il conquistadór Bartolomé de Las Casas che nel 1502 si recò a Santo Domingo.
    Qui vide le atrocità commesse dai coloni, contro gli indigeni.
    Tornato in Spagna, entrò nell' ordine dei Domenicani; fu qui che scrisse la Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie (1552), con la quale
    Las Casas denunciava il fatto che nell’isola di Hispaniola (l’attuale Haiti) la dominazione spagnola aveva ridotto la popolazione locale da un milione di persone a sessantamila.
    Ed ecco alcune frasi della relazioni di Bartolomé:
    «La cura e il pensiero, che n’ebbero, fu il mandar li uomini
    alle miniere a cavar oro, che è una fatica intollerabile; e mettevan le donne nelle stanze, che sono capanne, per cavar e coltivar il terreno: fatica da uomini molto forti e robusti. Non davan da mangiare agli uni, né alle altre, se non erbe e
    cose che non avevano sostanza.
    E li medesimi cristiani si facevano portare dagli indiani in “hamaca”, che sono reti, perché si servirono sempre di loro come di bestie da soma. Avevano piaghe nelle spalle e nella schiena. Ricordare poi le staffilate, le bastonate, le guanciate, i pugni, le maledizioni e mille altre sorti di tormenti, che davano a quelli mentre s’affaticavano, sarebbe cosa da fare istupidire gli uomini».

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    1. Anche a Michela Z. piace lo stesso personaggio!

      Dopo la scoperta del nuovo continente, nacque l'idea degli Europei che si trovasse lì il Paese dell'Oro. Molte persone navigarono per oceani in cerca di ricchezze e poteri, tra queste si distinse Bartolomeo de Las Casas che andò nel 1502 a Santo Domingo e osservò le atrocità commesse contro gli indigeni dai coloni. Tornato nella sua patria, Bartolomeo entrò nell'ordine domenicano e difese gli Indios e la loro dignità di uomini. E tra i suoi scritti si ricorda la sua relazione breve, sulla distruzione degli Indios, con la quale Bartolomeo de Las Casas denunciava il fatto che gli spagnoli avevano ridotto la popolazione locale da un milione di uomini, a soli sessantamila.

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    2. Emanuele Pasquini06 ottobre 2013 12:06
      EMANUELE era qui che dovevi postare il tuo commento!

      Bartolomeo de Las Casas

      Dopo la scoperta del nuovo continente gli europei pensarono che lì si trovava l’oro.
      Così, come tanti altri, il conquistatore Bartolomeo de Las Casas si recò nel 1502 a Santo Domingo.
      Purtroppo qui assistette alle atrocità commesse contro gli indigeni da parte dei coloni.
      Ritornato in patria Bartolomeo decise di diventare un domenicano in difesa degli Indios.
      Egli denunciò il comportamento dei coloni: Essi mandavano gli uomini indios nelle miniere d’oro e le donne le lasciavano lavorare faticosamente fino allo sfinimento.
      Inoltre i coloni si facevano portare su delle reti trattando gli indios come degli animali da soma.

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    3. Da CHIARA seconda D
      BARTOLOMEO DE LAS CASAS

      Dopo la scoperta di un nuovo continente gli Europei pensarono che lì ci fosse dell’oro. Per questo molte persone, tra le quali il conquistadòr Bartolomeo De Las Casas, decisero di partire per la via dell’oceano alla ricerca del potere e della ricchezza. Nel 1502 Bartolomeo si recò a Santo Domingo per dirigervi le piantagioni paterne. Ma assistette in prima persona al maltrattamento degli indigeni da parte degli altri conquistadòres.Ritornato in patria Bartolomeo de Las Casas entrò a far parte dell’ordine domenicano e iniziò a scrivere quello che aveva visto con i suoi occhi in difesa degli Indios e della loro dignità di uomini. In uno dei suoi scritti annotò la conquista delle Indie con la quale lui denunciava il fatto che nell’isola di Hispaniola i conquistatori spagnoli ridussero gli abitanti da un milione a soli sessantamila. Una delle sue opere dice che dopo la fine delle guerre e delle uccisioni i cristiani divisero tra loro gli uomini dandone ad uno trenta, ad uno quaranta, a uno cento, secondo che ciascuno era in grazia al “governatore”. Avendoli divisi sotto questo pretesto i cristiani dovettero ammaestrarli nella fede cattolica. Gli uomini furono mandati a lavorare nelle miniere a cavare l’oro, una fatica intollerabile; invece le donne stavano nelle capanne oppure coltivavano il terreno, lavoro adatto ad un uomo che è forte e robusto. Non gli davano da mangiare, solo erbe e cibi che non avevano sostanza. I poveri uomini avevano la schiena e le spalle mal ridotte ricevendo pugni, bastonate e molti altri maltrattamenti che non meritavano affaticandosi durante il loro duro lavoro.

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    4. ... è il personaggio di maggior successo tra di voi, senza alcun dubbio!
      ;-)

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  3. Emanuele Pasquini ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Compiti per le vacanze":

    Gli Inca

    L’Impero Inca è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano dal XIII al XVI secolo e la sua capitale era Cuzco, nell’attuale Perù.
    Questo impero comprendeva la maggior parte dei territori occidentali dell’America del Sud. Ad ogni popolo conquistato venivano imposti il linguaggio e la religione dell’Impero. A loro volta, gli inca si arricchivano della cultura dei popoli sottomessi.
    La lingua ufficiale di questo vasto Impero era il quechua.
    Invece all’imperatore veniva associata un’ origine divina e le famiglie nobili erano le panaca.
    Essi erano abili ingegneri e fissarono i dati salienti della loro storia, costituendo un apposito corpo di saggi incaricati di registrare gli avvenimenti che accadevano.

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    1. MATTEO della 2D aggiunge:
      Colombo salpò il 3 Agosto 1492 dal porto di Palos e approdò ad un’isola che chiamò San Salvador il 12 Ottobre 1492.
      Morì in Spagna il 27 Maggio 1506.
      Molti continuarono i viaggi intrapresi da Colombo… ma i “conquistadores” distrussero le antiche civiltà precolombiane … i Maya che erano grandi agricoltori di patate e mais, matematici, fisici, scienziati, astronomi… avevano anche una scrittura geroglifica;
      il popolo degli Aztechi, la cui società era strutturata in clan, era un popolo di guerrieri e ogni giorno facevano dei sacrifici umani al Dio Sole;
      infine nel popolo degli Incas, governato da un re e da una potente classe sacerdotale; tra il popolo Incas si distinguevano abili ingegneri: la loro rete stradale favorì i commerci basati sull'artigianato e i prodotti agricoli. Credevano alla divinità Re Sole -Luna.

      I conquistadores, uomini violenti, che si recavano nelle nuove terre spinti dalla speranza di un rapido e facile arricchimento, schiavizzarono gli indios nelle miniere di oro e argento e nelle piantagioni.
      Enormi quantità di oro e argento affluirono in Spagna, nacquero nuove marinerie mercantili, si intensificarono i traffici commerciali, si ebbero così trasformazioni agricole, tendenze all'emigrazione, ricca borghesia, aumento dei prezzi e arricchimento dei paesi europei bagnati dall'oceano Atlantico.

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  4. Ferdinando Magellano nacque da una famiglia aristocratica impoverita di Sabrosa nella provincia del Trás-os-Montes, in Portogallo settentrionale. Suo padre, Pedro Rui de Magalhães, sposato con Alda des Mesquita, era il sindaco del paese. Magellano aveva un fratello, Diego de Sousa, e una sorella, Isabel.
    All'età di dieci anni Magellano perse i genitori. Due anni più tardi, seguendo il fratello, divenne paggio alla corte di re Giovanni II a Lisbona. Qui godette della generosa educazione spettante ai giovani nobili dell'epoca. Nel 1505, a 25 anni, fu spedito in India, dove servì sotto il viceré Francisco de Almeida. Presto si meritò una menzione per aver sventato un ammutinamento e salvato delle vite umane. Dal 1506 partecipò a una spedizione diretta alle Isole delle Spezie. Nel corso di questa spedizione si guadagnò la promozione a capitano (1510), ma già poco dopo perse il brevetto di capitano per essersi allontanato con la sua nave dalla flottiglia per cercare nuove terre più ad est. Sotto il comando di Alfonso de Albuquerque partecipò alla conquista dello strategico porto di Malacca nell'odierna Malesia.
    Tornato in patria, partecipò nel 1513 a una spedizione in Marocco, dove combatté nella battaglia di Azamor, riportando la lesione di un ginocchio. Venne successivamente accusato di aver intrattenuto commerci con i musulmani: vicenda questa che il 15 maggio 1514 portò al suo licenziamento con disonore dal servizio per la corona portoghese.

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  5. Cara professoressa,
    questa è la ricerca di Bartolomeo de Las Casas .
    Poco dopo la conquista del nuovo continente, gli Europei viaggiarono in mezzo all'Oceano in cerca di potere e ricchezze .
    Il conquistadòr Bartolomeo de Las Casas nel 1502 si recò a Santo Domingo .
    Qui assistette alle atrocità commesse contro gli indigeni, trattandoli come bestie.
    Tornato in Spagna, entrò nell'ordine dei domenicani e difese gli Indios.
    Vi elenco delle frasi che Bartolomeo scrisse :
    <<Dopo finite guerre e con esse le uccisioni divisero fra di loro gli uomini,dando a uno trenta, a uno quaranta, ad un altro cento e duecento, secondo che ciascuno era in grazia al tiranno maggiore, che chiamano "governatore".
    La cura e il pensiero, che n'ebbero, fu il mandar li uomini alle miniere a cavar oro, che è una fatica intollerabile; e mettevan le donne nelle stanze, che sono capanne,per cavare e coltivare il terreno: fatica da uomini molto forti e robusti .
    Non davan da mangiare agli uni, nè alle altre, se non erbe e cose che non avevano sostanza

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  6. Giovanni Ranalletta 2E
    Cara Professoressa questa presentazione è bellissima perché parla di molte cose dall'inizio del nostro capitolo fino alla fine.

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  7. Giovanni Ranalletta 2E
    Cara Professoressa per la mia ricerca ho scelto di fare Vasco Da Gama:

    Primo capitano nella storia, scelse di distaccarsi nettamente dalla costa per poter sfruttare venti migliori. Si inoltrò nell'Atlantico occidentale, tra l'altro senza trovare le zone più adatte alla navigazione a vela. Accompagnando da Bartolomeo Diaz fino al Capo di Buona Speranza proseguì da solo, circumnavigando a novembre. A Natale passò come primo europeo le coste del Natal, da lui così chiamato. Il 7 Aprile 1498 raggiunse Mombasa, in cui commercianti arabi tentarono di sabotare il suo viaggio. Da lì Vasco Da Gama riuscì ad arrivare a Malindi, allora in feroce concorrenza con Mombasa. Il sultano di Malindi accolse i nemici dei suoi nemici a braccia aperte e gli mise a disposizione un famossissimo esperto navigatore-lo Yemenita Ahmad b. Majid Muhammad al-Sa ' dì al-Jaddì al-najfì- che lo aiutò con grande perizia per condurlo senza problemi fino allo Stato del Kerala, in India. Nel 1539 le sue spoglie vennero riportate in Portogallo.

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  8. Lorenzo Rotondi 2D
    cara prof ho voluto fare la ricerca su Cristoforo Colombo e il suo quarto viaggio nelle Americhe.
    I parte

    CRISTOFORO COLOMBO

    Cristoforo Colombo nato a Genova fra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451 e morto a Valladolid il 20 maggio 1506 è stato un esploratore e navigatore italiano, cittadino della Repubblica di Genova prima e suddito del Regno di Castiglia poi. È stato tra i più importanti navigatori italiani che presero parte al processo di esplorazione delle grandi scoperte geografiche a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Marinaio sin da giovane, Colombo maturò l'idea dell'esistenza di una terra oltreoceano (secondo lui l'Asia) proprio durante i suoi viaggi da mercante. Convinto della veridicità delle sue credenze, dapprima chiese finanziamenti per salpare verso l'Asia attraverso la nuova rotta al re Giovanni II del Portogallo ma, vistosi negati i fondi necessari, decise di tentare con i re di Castiglia e Aragona i quali, dopo alcune discussioni e soprattutto grazie all'appoggio della regina di Castiglia, Isabella, accettarono di finanziare l'impresa e di concedere privilegi a Colombo in caso di buona riuscita della stessa. Salpato da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492, Colombo giunse nell'odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno. A questo primo viaggio ne seguirono altri tre sempre per le Americhe di minor fortuna, che lo portarono alla rovina e al discredito presso la corte di Castiglia.



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    1. Elena della seconda D scrive:
      LE VOCI DELLA CONQUISTA

      Il 12 ottobre 1492 ebbe inizio il tempo delle scoperte geografiche. Già nei secoli precedenti esploratori e mercanti avevano solcato mari e attraversato territori; alla fine del xv secolo,con il viaggio di Colombo si aprì un periodo di insediamenti che portò alla formazione di colonie e di nuovi stati. Il 4 Marzo 1493 ,Colombo scrive una lettera con scritto che ha esplorato molte isole, popolate da gente innumerevole. Poi vide un’altra isola ad oriente alla quale pose il nome ”La Spagnola”. Gli abitanti di quell'isola e di tutte le altre,non hanno ferro, ne’ armi fuorché quelle che si praticano con canne secche. Colombo donava loro oggetti graziosi e utili che aveva portato con se.

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  9. II parte Cristoforo Colombo Lorenzo Rotondi 2 D


    QUARTO VIAGGIO
    Dopo l'incontro con i reali avvenuto nel dicembre del 1500 a Granada il 3 settembre del 1501 i reali esternarono il loro pensiero: fu tolta la carica di viceré a Colombo, e governatore e giudice supremo delle isole e della terraferma delle Indie fu proclamato Nicolás de Ovando. L'ammiraglio organizzò un altro viaggio e su insistenti richieste il 14 marzo 1502 i reali accettarono la proposta, ma in cambio non avrebbe portato altri schiavi e non avrebbe dovuto fare scalo a Hispaniola, almeno all'andata, intanto Ovando partì con 32 navi e 2.500 uomini diretti verso Hispaniola. Colombo partì il 9 maggio 1502 da Cadice accompagnato dal fratello Bartolomeo e dal figlio tredicenne Fernando. Dopo lo scalo a Gran Canaria, si riprese la traversata che finì, 20 giorni dopo, a Martinica. Dopo una sosta di qualche giorno si rivolse verso Hispaniola, città che gli era stato vietato raggiungere. Colombo aveva previsto il sopraggiungere di un uragano, così chiese rifugio per le imbarcazioni a Ovando che rifiutò. L'ammiraglio trovò un altro luogo dove ripararsi ma venti navi partite per il ritorno in Spagna vennero distrutte e non ci furono sopravvissuti al disastro, mentre le navi di Colombo si salvarono. Ripartì verso l'America centrale continentale con l'intenzione di trovare un passaggio per le Indie. Tra il luglio e l'ottobre del 1502 Colombo costeggiò l'Honduras, il Nicaragua e la Costa Rica. Fra piogge continue, in 28 giorni viaggiarono per 170 miglia. Il 5 ottobre giunse in quello che gli indigeni chiamavano Ciguara, luogo che in futuro sarà il canale di Panamá, raggiungendo la città di Panamá, il 16 ottobre. Saputo di Veragua, una regione ricca d'oro, pensò allo sfruttamento della zona, talmente impervia però da abbandonare il progetto. Gli indigeni locali ostili, in uno scontro uccisero Diego Tristan e alcuni marinai che erano andati con lui in perlustrazione e ne ferirono molti altri, fra cui lo stesso Bartolomeo. Colombo, malato da tempo, decise di abbandonare tutto, Gallega compresa, grazie all'aiuto di Diego Mendez, promosso poi al posto del defunto Tristan, le perdite furono limitate. Il 16 aprile 1503 Colombo lasciò quei luoghi, ripartendo per Hispaniola, scoprì le Isole Cayman e le battezzò Las Tortugas per le numerose tartarughe marine che vi erano presenti, ma durante la navigazione gli scafi risultavano infestati da dei parassiti, le teredini, comuni nelle acque caraibiche che indebolirono la struttura delle tre navi rimaste.

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    1. Il racconto è avvincente ma se vuoi che tutti ti leggano ( cosa molto importante) devi cercare di fare una sintesi delle tue ricerche! 100 parole max per ogni commento, ricordi? ;-)

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  10. III parte Lorenzo Rotondi 2D

    La prima a cedere fu la Vizcaina che venne abbandonata in un'insenatura. Il 25 giugno giunsero nella baia di Santa Gloria. Gli equipaggi furono costretti a sbarcare sulla costa settentrionale della Giamaica. Le navi infatti avevano imbarcato troppa acqua e la spedizione era giunta in Giamaica svuotandole con le pompe e i secchi di bordo. Poco dopo l'arrivo trascinarono le navi in riva e le puntellarono per creare un riparo e una difesa contro gli indigeni. Si trovavano vicini a un villaggio, Maima. Colombo vietò a chiunque di scendere dalle navi e inviò Diego Mendez con tre uomini al seguito ottenendo permessi per la caccia e la pesca, si pensò al ritorno l'ammiraglio ebbe l'idea di creare una canoa permettendo un uomo di giungere a Hispaniola, l'incarico fu affidato a Mendez. Alla fine le canoe furono due e l'esempio di Mendez fu seguito da Bartolomeo Fieschi, con loro salirono diversi indigeni, di cui uno morì per la sete venendo poi gettato a mare. Dopo tre giorni di navigazione giunsero a Navassa, a settembre furono a Santo Domingo. Durante le lunghe trattative Francisco Porras e Diego Porras, seguiti da 48 uomini si ribellarono a Colombo, vollero tentare l'attraversata in canoa come i due tempo addietro ma non ebbero fortuna e tornarono arrendendosi. Gli indigeni stavano per ribellarsi ma Colombo riuscì poco dopo a prevedere un'eclissi lunare del 29 febbraio e mandò quindi a chiamare gli indigeni sostenendo che il suo dio era in collera con loro e avrebbe oscurato il cielo. La sera la luna divenne rossa e il giorno dopo gli indigeni spaventati ripresero a fornire cibo ai superstiti. Nel mese di giugno 1504 giunse Diego de Salcedo con una nave da lui pagata con al seguito una piccola imbarcazione, i soccorritori erano giunti. Il 28 giugno ripartirono per Hispaniola, il 12 settembre alla volta della Spagna, pagando di tasca propria il viaggio di rientro. Arrivò in Spagna il 7 novembre.


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    1. Caro Lorenzo
      Hai mostrato un esploratore fiero e sicuro di se' , Cristoforo Colombo, che nonostante le avversità continua a navigare e a seguire la sua passione ... Niente può fermarlo, dopo il primo viaggio •Colombo si dedicò all’esplorazione dell’arcipelago: scoprì così la Giamaica e costeggiò la costa meridionale di Cuba, ma non seppe fronteggiare adeguatamente la situazione e il suo prestigio a corte calò ma nonostante questo gli fu affidata una terza spedizione,
      •La flotta era composta di 8 navi, alcune della quali partirono nel gennaio 1498; Colombo parti nel maggio.
      •All’andata Colombo tenne una rotta più meridionale delle altre volte e arrivò nell’isola di Trinidad ed esplorò le foci dell’Orinoco, rispettivamente di fronte al Venezuela e nel territorio venezuelano, raggiungendo così finalmente il continente americano (sempre con l’intenzione di raggiungere la Malacca (Aurea Chersoneso).
      •Trovò la colonia ancora in uno stato di precarietà, tra aperta ribellione e indisciplina.
      •Fu lo stesso Colombo a chiedere un’inchiesta ma il commissario regio giudicò negativamente il comportamento di Colombo, che aveva assunto un atteggiamento violento.
      •Fu messo in catene e inviato in Spagna nell’ottobre 1500.
      •I reali spagnoli ricevettero lo stesso Colombo con tutti gli onori: tuttavia il contrasto tra i risultati di Colombo e il successo dei portoghesi (Vasco da Gama era tornato dalle Indie nel 1499) finì per indebolire la posizione del navigatore genovese.

      •Al ritorno di C. dal 3° viaggio, Vasco da Gama era già tornato in patria (nel settembre 1499) riportando un ricco carico di pepi e altre merci dalle Indie.
      •La via portoghese, la circumnavigazione dell’Africa, era ufficialmente aperta.
      •I portoghesi non effettuano tentativi di insediamenti seguiti da trasferimenti di popolazione. Si limitano a creare luoghi fortificati, dove lasciano guarnigioni, che servono come punto di arrivo dei rapporti e dei traffici con l’interno del paese.
      •In questa fase i portoghesi e il loro modello di insediamento coloniale, sono in vantaggio. Hanno raggiunto risultati concreti, laddove gli spagnoli stanno ancora sperimentando.

      Nonostante questo i reali di Spagna affidano a Colombo un quarto viaggio ma questo fu un disastro ...

      •Torna in Spagna il 7 novembre 1504; il 26 novembre muore Isabella; la sua stella è tramontata e C. morirà il 20 maggio 1506.

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  11. ... E dopo Cristoforo Colombo?
    La Spagna fu il paese che s'impegnò maggiormente nello sfruttamento dei territori americani. L'organizzazione politica ed economica dei nuovi domini spagnoli in America era molto simile a quella feudale: la corona, nella persona del re, concedeva ai conquistadores di amministrare i territori appena occupati. Lo sfruttamento delle miniere e l'agricoltura (cotone, zucchero, caffè) diventarono le principali attività economiche del continente americano. Il Portogallo, invece, a differenza della Spagna, si concentrò sull'Oriente e sui commerci, cercando di dominare le rotte atlantiche dall'Africa alle Americhe.
    La tratta degli schiavi
    Una conseguenza drammatica della colonizzazione delle Americhe fu la tratta degli schiavi neri dall'Africa. Le popolazioni indigene, infatti, erano state decimate dalla violenza dei conquistadores, dalle malattie e dai ritmi di lavoro massacranti, e gli Europei avevano bisogno di nuova manodopera nelle miniere di metalli preziosi e nelle piantagioni di cotone e di canna da zucchero.
    Fu così organizzato il commercio degli schiavi che vide coinvolti milioni di uomini, donne e bambini. Le navi salpavano da Siviglia o da Lisbona e raggiungevano le coste africane della Guinea e dell'Angola dove caricavano gli schiavi, stivandoli in condizioni disumane: chi sopravviveva al viaggio veniva venduto appena sbarcato sulle coste americane. Nel corso di quattro secoli si calcola che furono circa 10÷15 milioni gli Africani deportati con la violenza in America.

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  12. Approfondimento di storia: Il viaggio della speranza di MICHELA della seconda D

    I Padri Pellegrini o Pellegrini Padri sono considerati tra i primi coloni del Nuovo Mondo; Plymouth, la colonia da loro fondata nel 1620 sulla costa del Massachusetts, è oggi il più vecchio insediamento degli Stati Uniti abitato continuativamente.

    Prima di allora vi erano state spedizioni e insediamenti di natura governativa e militare, mentre i Padri Pellegrini altro non erano che un gruppo di privati cittadini inglesi di religione cristiana puritana ed è con loro che ha inizio il massiccio flusso immigratorio che è poi proseguito nei secoli successivi.

    Le persone si erano messe in viaggio per cercare una nuova patria nel Nuovo Mondo,simili a dei pellegrini. Per questo la storia li ricorda come "Padri Pellegrini".
    Dopo aver fatto una lunga traversata per l'Oceano Atlantico, approdarono sulla costa della nuova Inghilterra. E a differenza dei trafficanti di pellicce, queste persone erano venute per insediarsi nel territorio. Dopo l'inverno morirono a causa delle malattie più di 40 persone, e a questo punto i coloni decisero di costruire case solide e coltivare la terra, dato che gli indigeni avevano insegnato loro a coltivare il mais e a sfruttare risorse per sopravvivere. Non tutte le tribù indiane erano ben disposte e ben presto i Padri Pellegrini dovettero costruirsi da soli tutto quello che serviva per proteggersi. Negli anni dopo ci fu un flusso migratorio avanzato e anche gli insediamenti aumentarono, e le colonie, tra cui Boston si dedicarono all'agricoltura, al commercio e alla pesca.

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  13. Cara professoressa,
    questa è la ricerca sulla caravella .
    LA CARAVELLA, LA NAVE CHE FECE L'IMPRESA
    La caravella,più piccola e leggera della caracche in uso nel Mediterraneo al tempo di Colombo,ma anche la più veloce, la più agile e la più robusta, divenne la nave ideale per attraversare l'Oceano.
    Fu introdotta dai Portoghesi che esplorarono le coste dell'Africa. Anche Magellano utilizzò la caravella per circumnavigare tutto il mondo.
    Cristoforo Colombo era partito alla ricerca di una nuova rotta per le Indie e non si rese conto subito di aver scoperto il " Nuovo Mondo " .
    La Nina, la più piccola caravella impiegata nella prima spedizione di Colombo. Era la preferita del genovese e, non a caso, l'unica a far ritorno e ad avere in seguito una lunga vita operativa.
    Nel 1488 il navigatore Bartolomeo Diaz, esplorando le coste africane doppiò per la prima volta il Capo di Buona Speranza, il punto più a sud del continente, chiamato allora " Capo delle Tempeste " .

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  14. Cara professoressa,
    ecco la mia ricerca su Bartolomeo de Las Casas.

    Dopo la scoperta del nuovo continente, agli esploratori si sostituirono i conqustadores, attratti dalla ricchezza di quel paese. Purtroppo, però, i conquistadores sfruttarono gli Indios, facendo scomparire intere civiltà.
    Anche Bartolomeo de Las Casas fu un conquistadores. Egli si recò nel 1502 a Santo Domingo, dove assistette alle atrocità commesse dai coloni ai danni delle popolazioni indigene.
    Quando tornò in Spagna, entrò nell'ordine dei domenicani. Egli si impegnò con la predicazione in difesa degli indios. Egli scrisse anche la Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie, denunciando lo sterminio di gran parte della popolazione dell'isola di Hispaniola (oggi Haiti).

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  15. Buona sera prof, le mondo la ricerca che ho fatto sulle popolazioni indigene.

    L'atteggiamento dell'europeo medio nei confronti dei popoli indigeni è spesso caratterizzato di disprezzo o comunque di scarso rispetto. Ancora oggi, nonostante tutto quello che viene detto e scritto sulla società multiculturale o multietnica, rimangono dei grossi nodi irrisolti: i popoli autoctoni vengono spesso considerati dei selvaggi.
    In molte parti della Terra i popoli indigeni sono minoranze etniche, ma anche là dove superano il 50% della popolazione, come in Bolivia o Guatemala, sono comunque ridotti a minoranze di fatto.
    Nel mondo vivono oggi circa 300.000.000 di indigeni.
    Pur essendo naturalmente diversissimi fra loro per storia, cultura e modo di vivere, questi popoli hanno in comune qualcosa di sostanziale: un particolare rapporto col territorio e con l'ambiente, un rapporto che ha come obiettivo la conservazione. Si considerano parte della natura, la cui distruzione minaccerebbe quindi la loro stessa sopravvivenza.
    Questo stretto legame fra terra e religione spiega perché la devastazione ambientale o la migrazione forzata possono causare la disgregazione delle società autoctone.
    Ma la loro resistenza non è stata ancora piegata: pur avendo già perso molto in termini culturali ed ambientali, i popoli indigeni della Terra sono oggi raccolti in movimenti locali ed internazionali per portare avanti una lotta in sintonia coi tempi, in costante contatto con l'ONU e gli altri organismi sovranazionali.Potrebbero essere chiamati in un altro modo,ad esempio i veri uomini perché loro tendono ad avere delle etnie che agli inizi avevamo tutti.
    Terre, uomini, culture al centro di una tragedia umana che purtroppo beneficia di un'attenzione ancora molto scarsa.

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    1. LA RICERCA SULLE POPOLAZIONI INDIGENE E' DI LORENZO CIMADAMORE

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