lunedì 1 aprile 2013

Gli eremi celestiniani: le ricerche delle prime d / f


Eremi celestiniani candidati a patrimonio mondiale dell’umanità


L’Ente Parco Nazionale della Maiella sta muovendo i primi passi verso il riconoscimento


Le montagne, soprattutto la Majella, nascondono decine di EREMI  in cui si ritirarono a meditare uomini sconosciuti ma anche illustri,  come Pietro da Morrone.


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(prima parte)

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Papa dal 5 luglio al 13 dicembre 1294, con il nome di Celestino V fu l'ultimo  caso della storia, prima di Benedetto XVI, di un papa che rinuncia al pontificato per vivere in preghiera e in meditazione con i suoi monaci.


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(seconda parte)


Seguiteci nel nostro itinerario alla scoperta di alcuni   'Eremi celestiniani ' . In Europa ci sono solo due luoghi così ricchi di eremi: il monte Atos in Grecia e La Majella.
  



L'eremo di San Giovanni, situato a 1227 metri di altezza in un luogo impervio, all'interno del comune di Caramanico, è sicuramente il più inaccessibile degli eremi frequentati da Celestino V.
Egli trascorse qui vari periodi di penitenza quasi ininterrottamente dal 1284 al 1293.


L’eremo di San Bartolomeo è stato edificato per volere di Pietro del Morrone, su una costruzione preesistente. All’eremo si accede attraverso una scala scavata nella roccia che porta ad una balconata rocciosa alla fine della quale si trova la chiesa. 

C'è una piccola terrazza da cui si può osservare un panorama meraviglioso dove si fondono l'azzurro del cielo, il grigio delle montagne e il verde dei prati e degli alberi.


L'eremo di Santo Spirito a Majella: l’origine potrebbe collocarsi nei secoli precedenti l’anno mille e fu fatto ricostruire dopo un lungo periodo di abbandono da Pietro da Morrone. Rimase la culla della congregazione celestina fino al 1293.  

           



Eremo di Sant' Onofrio sul Morrone: si trova sulla roccia nuda a circa 630 m di altezza e ci si arriva dopo una salita di circa venti minuti.


E' l'ultimo eremo costruito  ed era qui che si trovava quando fu eletto Papa nel 1294.
Inizialmente era costituito solo da una grotta dove Pietro da Morrone pregava e si riposava, poi fu ampliato fino a diventare com'è oggi

eremi celestiniani

Scriveremo nei commenti le nostre ricerche sul" Monachesimo"
leggeteci!

25 commenti:

  1. Daniel DiL.

    L' ordine cistercense è un ordine che nacque a Citeaux in Francia.

    Non voleva proporre una nuova regola ma restaurare quella benedettina.

    Essa era fondata su 2 principi: centralità dell' ufficio divino e del lavoro diretto dei monaci. Dopo qualche tempo quest' ordine ebbe grande successo e diffusione.

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  2. Chiara 1°D!

    Lo scontro tra Papato e Impero

    La contemporanea presenza di due poteri assoluti, entrambi con pretese universali, creò non pochi contrasti. In teoria la Chiesa aveva il potere di occuparsi della vita dello spirito (potere spirituale), l'Imperatore si occupava della politica (potere temporale). Ma le cose si complicarono; il clero si occupava della politica, e l'Imperatore, "santo" e "cristiano" interveniva nelle questioni ecclesiastiche.

    I grandi feudatari riconoscevano la superiorità morale dell'Imperatore, ma non accettavano che lui si intromettesse nei loro affari di Stato. D'altro canto la Chiesa che si intrometteva negli affari politici rischiava di perdere la propria autorità morale,mentre l'Imperatore che si intrometteva negli affari ecclesiastici non aveva più l'appoggio del clero, quindi nei secoli XI-XII incominciò una lotta fra Papato e Impero.

    I vescovi conti non si occupavano più di politica accentuando la decadenza morale della Chiesa. A questo si aggiunse il fatto che l'Imperatore eleggeva lui stesso i nuovi vescovi scegliendoli tra i suoi dignitari di fiducia.

    Ottone I fece controllare l'elezione del Papa e pretese giuramento di fedeltà all'Imperatore. Di conseguenza la Chiesa non si sentì più libera. I cadetti delle famiglie feudali, che diventarono dei membri della Chiesa (pensavano solo alla politica) si misero a vendere le cariche ecclesiastiche.

    Questo traffico di funzioni sacre prese il nome di simonia. La parte onesta della Chiesa si ribellò, condannò la corruzione di molti ecclesiastici e nel 910 a Cluny, in un monastero benedettino in Borgogna nacquero le prime idee di riforma della Chiesa.

    Schiere di monaci partirono da Cluny non solo per riaffermare la santità del sacerdozio e l'indipendenza della Chiesa, ma anche per sollecitare i fedeli alla ribellione contro il clero corrotto.

    Così la Chiesa affermò la sua superiorità sull'Imperatore.

    Si scatenarono violente campagne contro i vescovi accusati di vivere nel vizio e nell'immoralità. Per esempio a Milano si diffuse un movimento di cittadini che venivano chiamati "patarini" che significa "straccioni" che riuscì a scacciare l'arcivescovo "simoniaco" e i suoi collaboratori corrotti.

    Nel 1054 fu proclamato lo Scisma d'Oriente, con il quale i cristiani d'Oriente si separarono dai cristiani di Roma. Così ci fu l'esistenza di due Chiese tra cui quella d'Oriente si disse Ortodossa, cioè quella che seguiva la vera fede. Il vescovo di Costantinopoli non voleva sottostare a quello di Roma . Le due erano indipendenti, quasi estranee l'una dall'altra.

    Ildebrando di Soana un monaco benedettino, era uno degli stretti collaboratori e consiglieri del Papa Niccolò II. Infatti non cessò mai di incoraggiarlo a proclamare l'indipendenza della Chiesa dall'Impero e respingere qualsiasi interferenza politica nell'elezione del pontefice.

    Nel 1059 Niccolò II convocò un concilio ecumenico a Roma nel palazzo Laterano. Venne proposto che l'elezione del pontefice doveva essere effettuata dal Collegio dei cardinali. Con questo la Chiesa fece il primo passo per l'indipendenza della Chiesa.

    continua

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  3. continua Chiara prima d

    Quando Niccolò II morì Ildebrando di Soana, nel 1073, venne eletto papa. Lui prese il nome di Gregorio VII, continuò la lotta contro la simonia per condannarla proclamò i Dictatus Papae che proibiva all'Imperatore di eleggere vescovi, arcivescovi e chiunque facesse parte del corpo sacerdotale.

    Enrico IV, che era l'Imperatore, non accettò la decisione del Papa e quindi lo fece deporre da un'assemblea di vescovi tedeschi. Gregorio VII reagì con la scomunica, quindi l'Imperatore venne dichiarato escluso dalla comunità cristiana e non aveva più autorità morale. I feudatari tedeschi allora affermarono che, se l'Imperatore non fosse stato riammesso nella comunità cristiana entro l'anno, avrebbero abbandonato l'Imperatore.

    Allora Enrico IV volle farsi perdonare da Gregorio VII dirigendosi verso l'Italia attraversando le Alpi e la Pianura Padana. Il Papa,alla notizia che l'Imperatore si trovasse in Italia, si rifugiò nel castello di Canossa, dalla più grande feudataria italiana Matilde di Canossa. Lei era la cugina di Enrico IV, ma ammiratrice e fedelissima alleata di Ildebrando.

    Nel gennaio 1077, Enrico IV, dopo tre giorni di attesa fuori dalle mura del castello, venne perdonato dal Papa. Da quel momento la lotta si inasprì ancor di più. Nel 1081, Enrico IV scese in Italia con un potente esercito. Depose di nuovo Gregorio VII, e lo sostituì con un altro Papa.

    Gregorio VII fu costretto a chiamare in aiuto gli unici suoi alleati dotati di potenza militare i Normanni. Alla fine di maggio 1084, Roberto il Guiscardo arrivò in aiuto con un potente esercito che costrinse Enrico IV a ritirarsi.

    I Normanni non si accontentarono della vittoria e si misero a saccheggiare la città e suscitarono l'odio della popolazione sia nei loro confronti, sia verso lo stesso Papa che li aveva chiamati.

    Così Gregorio VII fu costretto a seguire i suoi liberatori fino a Salerno, dove morì l'anno seguente. La lotta fra Papato e Impero proseguì anche sotto i successori di Gregorio VII e Enrico IV: si concluse nel 1122 quando Enrico IV e Papa Callisto II firmarono il Concordato di Worms.

    Allora fu stabilito che:
    - l'investitura ecclesiastica dei vescovi, che attribuiva loro l'autorità spirituale con il dono dell'anello e del bastone (pastorale) era riservata al Papa.
    -l'investitura temporale cioè la concessione dei feudi e la consegna dello scettro e della spada, era riservata all’Imperatore.
    - in Germania l'investitura temporale precedeva quella ecclesiastica perchè l'Imperatore aveva bisogno di feudatari, in Italia era il contrario perchè la Chiesa doveva contrastare la prepotenza delle famiglie aristocratiche.
    - l'Imperatore rinunciava a interferire nell'elezione del pontefice.

    Questa lotta fra Papato e Impero durò ancora per secoli. La Chiesa non riuscì a liberarsi del tutto dal controllo imperiale. Si era avviata tuttavia verso un'importante opera di riforma.

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  4. EMANUELE P. 1D

    Il significato di monachesimo è “isolamento dalla vita terrena”.

    Il monachesimo occidentale si diffuse dal IV secolo in Gallia e il suo padre fondatore era Benedetto da Norcia. Egli fondò il monastero di Montecassino nel 529.

    Invece l’Irlanda viene evangelizzata dal monaco San Patrizio.

    Il monastero di Cluny nasce nel 909 (o 910) per opera del potente Guglielmo. Questo monastero voleva riaffermare la santità del sacerdozio e l’ indipendenza della chiesa ma anche ribellarsi contro il clero corrotto. Infatti la loro forza fu di grande aiuto per Gregorio VII contro l’ imperatore Enrico IV.

    Con Bernando di Chiaravalle, in Francia ebbe vita l’Ordine cistercense. Quest’ Ordine voleva restaurare la Regola antica di cinque secoli, di Benedetto da Norcia e di San Gregorio Magno.

    Il monachesimo femminile non è da meno di quello maschile, infatti, la figura di Scolastica (sorella di Benedetto da Norcia), richiama al femminile, gli inizi del monachesimo occidentale.

    Infine, nel Medioevo si immaginava che quelli che vivevano ai margini della società erano posseduti dall’invidia. Solo alla fine del XII la società comincia a mutare l’atteggiamento perché i frati mendicanti vanno predicando nelle città la “buona novella” cioè che Dio preferisce i disgraziati ai presuntuosi.

    Saluti da Emanuele 1D.

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  5. Giovanni R.

    dalle origini
    Il monachesimo affonda le sue radici nelle lontane terre d'Egitto e di Palestina, dove nel IV secolo nacquero i primi grandi insediamenti monastici seguendo gli insegnamenti delle Regole redatte da San Pacomio e San Basilio.

    La visita di insigni maestri come Sant'Atanasio e San Girolamo nella nostra penisola, dove peraltro esistevano già alcune forme di vita ascetica, determinò il diffondersi di una coscienza monastica più definita che trovò la sua massima sintetizzazione nella Regola di San Benedetto da Norcia (480-547).

    In essa vengono enunciati i concetti ed i principi che stanno alla base della creazione di una comunità autonoma composta da monaci al cui vertice è l'Abate, figura prestigiosa dispensatrice dell'insegnamento di Cristo: il modello monastico proposto dalla Regola si diffuse in poco tempo in tutta Europa segnando l'inizio del monachesimo occidentale.

    L' invasione longobarda del 568 fu portatrice di distruzione alla quale andarono soggette moltissime fondazioni monastiche, tra cui anche Montecassino (577), monastero storico fondato dallo stesso San Benedetto.

    La lenta opera di conversione dei dominatori germanici, iniziata nel VII secolo da San Colombano, fondatore del monastero di Bobbio in Liguria, dette origine ad un fenomeno di rinascita che vide gli stessi sovrani e signori longobardi promuovere nuove fondazioni monastiche e ricostruire quelle distrutte, prodigandosi in donazioni e concessioni e instaurando una sorta di simbiosi tra spirito religioso e potere politico-economico destinata a segnare profondamente la storia dell'alto Medioevo: risorse così il prestigioso monastero di Montecassino (717), dove divenne monaco il re longobardo Rachi, e si deve a tale fenomeno la nascita di potentissimi centri monastici, tra cui quello di Farfa in Sabina, i cui domini territoriali si espandevano nel Lazio e nelle Marche.
    continua

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  6. CONTINUA Giovanni R.

    La rinascita culturale dell'epoca carolingia, alla quale i monasteri parteciparono intensificando la preziosa attività amanuense (di vitale importanza per la conservazione degli antichi scritti), fu seguita da un periodo di decadenza delle istituzioni religiose, sempre più caratterizzate da una forte compenetrazione con il sistema feudale.

    La fondazione dell'Abbazia di Cluny in Francia (910) segnò l'inizio della riforma del monachesimo europeo, poiché dette vita ad un modello di organismo religioso accentrato e unitario che ben presto venne adottato da numerosi monasteri.

    L'XI secolo fu contraddistinto dal risorgere di alcuni aspetti del paleomonachesimo del deserto e dal rilancio della vita eremitica contrapposta a quella cenobitica, considerata ormai troppo compromessa e distante dagli insegnamenti del padre fondatore: la povertà, il lavoro manuale, la solitudine e il radicalismo evangelico furono gli elementi su cui si basò la fondazione di nuovi ordini monastici riformati in tutto l'occidente.

    In questo contesto si inserisce l'esperienza eremitica di San Romualdo (952-1027): dopo un periodo di permanenza nel monastero di Sant'Apollinare in Classe (Ravenna) egli iniziò una lunga serie di peregrinazioni dedicandosi alla predicazione itinerante e fondando eremi ovunque i luoghi naturali permettessero la conduzione di una vita solitaria e penitente. Mentre dall'Eremo di Camaldoli si diffondeva la concezione monastica romualdina basata sullo stretto rapporto tra eremo e cenobio, altre correnti eremitiche presenti nella penisola davano vita ad imporanti fondazioni, quali l'Abbazia di Grottaferrata e quella di Vallombrosa.

    Ma il movimento riformatore destinato a cambiare le sorti del monachesimo occidentale nacque a cavallo dei secoli XI-XII con la fondazione in Francia del Monastero di Cîteaux (1098) ad opera di San Roberto di Molesme, cui grande impulso dette nel 1112 San Bernardo: il nuovo ordinamento cistercense si basava sul ritorno alla "puritas regolae" originaria, scevra delle numerose aggiunte che nel corso dei secoli avevano appesantito i semplici dettami della Regola di San Benedetto e che, specie in materia rituale, furono operate dall'Ordine di Cluny.

    Nel giro di pochi decenni tale riforma trovò consensi in tutta Europa e in Italia lo stesso San Bernardo fondò l'importante Abbazia di Chiaravalle a Milano, centro irradiatore del monachesimo cistercense nella penisola, dal quale dipesero numerose fondazioni, tra cui l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra di Tolentino. All'importante opera di organizzazione e di bonifica del territorio in campo agricolo si affiancò il diffondersi di un definito stile architettonico basato sui concetti di austerità ed essenzialità delle forme.

    continua

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  7. continua Giovanni R.

    Con il declino del sistema feudale e il sorgere dei primi comuni si evidenziarono una serie di fattori esprimenti il grave disagio dell'antico mondo monastico: l'esiguità numerica dei monaci, la decadenza disciplinare e l'isolamento contribuirono ad uno sfaldamento delle istituzioni monastiche e le abbazie con i loro possedimenti divennero preda degli ambiziosi signori locali e dei comuni, ai quali in molti casi furono assoggettate.

    Nonostante ciò il XIII secolo vide nascere, accanto ai primi Ordini mendicanti (Francescani e Domenicani), nuovi movimenti monastici locali, come quello fondato da San Silvestro, diffusosi principalmente nelle Marche, e l'Ordine dei Celestini, legato alla figura di Papa Celestino V.

    Con l'avvento dell'istituzione della commenda il mondo monastico subì un tracollo generale: essa prevedeva l'affidamento delle abbazie e dei loro possedimenti ad un Superiore estraneo (abate commendatario) con l'intento prioritario di porre fine ai contrasti interni ai vari monasteri e alle difficoltà con l'ambiente esterno. In alcuni casi tale procedura sortì gli effetti sperati, ma fu per certo decisiva nel determinare la decadenza delle abbazie i cui abati commendatari, spesso appartenenti a potentissime famiglie italiane legate alla corte papale e, dunque, estranei per mentalità e formazione all'ambiente monastico, si limitarono a percepirne le rendite.

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  8. CARO GIOVANNI
    QUANDO FAI IL COPIA INCOLLA RIPORTA ALMENO LA CITAZIONE DELLA FONTE ... per essere corretti!!

    la prof

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  9. GRETA
    LOTTA TRA PAPATO E IMPERO
    LOTTA TRA PAPATO e IMPERO

    Ci troviamo nell'anno 1000 quando ci fu la cosiddetta lotta tra papato e impero. A quel tempo il papa Niccolò II convocò un concilio ecumenico in cui propose e ottenne che l'elezione del pontefice non avvenisse più secondo la volontà dell'imperatore,ma per libera scelta del consiglio dei cardinali,così la chiesa fece il primo passo verso l'indipendenza.

    Dopo qualche anno papa Niccolò II morì ,così fu eletto papa un uomo a lui molto vicino:Ildebrando Di Soana,un monaco benedettino che poi prese il nome di papa Gregorio VII. Egli con una serie di disposizioni dette il Dictatus Papae (“precetti del papa”) proibì all'imperatore di nominare vescovi,arcivescovi e abati.

    L'attuale imperatore Enrico IV non gradì tutto questo e fece deporre il papa. La lotta però non finì lì,il papa di tutta risposta usò un'arma molto potente:la scomunica. Così Enrico IV comprese che era necessario ottenere il perdono del papa e si avvio verso l'Italia ma il papa si era messo in viaggio verso la Germania.

    Alla notizia che Enrico IV volesse il perdono,Gregorio VII si rifugiò nel castello di Canossa ospitato dalla contessa Matilde di Canossa la più potente feudataria italiana nonché cugina dell'imperatore ma allo stesso tempo fedelissima di Ildebrando.

    Dopo 3 giorni egli fu perdonato dal papa. Ma lo scontro non era finito. Infatti Enrico IV scese in Italia e dichiarò deposto Gregorio VII,sostituendolo questa volta con un nuovo papa. Allora il papa fu costretto a chiamare in suo aiuto i Normanni che fermarono Enrico IV e saccheggiarono Roma.

    Questa lotta continuò e finì soltanto quando Enrico V e papa Callisto II firmarono il concordato di Worms in cui stabilirono che:
    -l'investitura ecclesiastica dei vescovi era compito del papa
    -l'investitura temporale era riservata all'imperatore
    -in Germania l'investitura temporale doveva precedere quella ecclesiastica e in Italia viceversa
    -l'imperatore non poteva interferire nelle elezioni del pontefice.

    Greta

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  10. L’Ordine cluniacense Manuel S 1 f

    L’ORDINE CLUNIACENSE

    La congregazione Cluniacense o (DI CLUNY), è una delle gongregazioni che si ispirò alla congregazione Benedettina ed hanno preso anche la loro regola cioè “ora et labora”.

    Questa congregazione nasce il 2 settembre del 909 quando Guglielmo 1°donò la villa di Cluny ad un abate chiamato Baume.

    Gli altri monasteri presero esempio da loro e si unificarono nella stessa regola di SAN BENEDETTO, cosi fondarono un impero vastissimo.

    Il principio Gerarchico si affievolì un po' verso il 1075, quando Cluny accettò nell'ordine alcune abbazie, al fine di fare la sua parte nel vecchio sistema del monachesimo benedettino e di non dover rinunciare a integrare un certo numero di strutture pronte.


    L’espanzione avanzò sotto gli abati di Bernone che mori nel 927, ci fù dopo Oddone, Maiolo, Odilone, Ugo di Semur, Pons de Melguiel, Pietro il venerabile.

    Nel XII secolo, quello che si chiama ordine Cluniacense conta circa duemila priorati, fra cui alcuni che sono fra le maggiori strutture ecclesiastiche del tempo: La Charité-sur-Loire, Souvigny, Saint-Martin-des-Champs vicino a Parigi.

    Se la maggior parte dei monasteri sono divenuti semplici priorati integrandosi nell'ordine, un piccolo numero vi è entrato conservando il rango di abbazia, ma accettando la disciplina comune e l'autorità superiore dell'abate di Cluny.

    Molti papi e legati pontifici escono da Cluny. La rete cluniacense diffonde i principi della riforma contro i vizi di cui soffre la Chiesa presa dai collegamenti feudali col mondo laico: simonia, nicolaismo.

    Accusato a sua volta di un esagerato arricchimento e di un potere temporale eccessivo, l'ordine di Cluny perde di influenza spirituale alla nascita, alla fine dell'XI secolo e all'inizio del XII, soppiantata da nuovi ordini ispirati ad un ideale di povertà e austerità: l'Ordine Cistercense e l'Ordine Certosino.

    L'architettura è un'altra affermazione della potenza e dell'influenza di Cluny. L'architettura cluniacense proseguì il modello benedettino gettando le basi per quello cistercense, contribuendo a diffondere il modello architettonico dell'abbazia, ossia un complesso di strutture di cui la chiesa è quella principale, tutte ruotanti attorno ad un chiostro quadrato o a "T" come nel caso di Cluny.

    Le piante caratteristiche dell'architettura cluniacense furono quelle cosiddette "a gradoni" e "a cappelle radiali".

    In Italia sul modello cluniacense si hanno validi esempi ben conservati come la chiesa lombarda di San Salvatore a Capo di Ponte in Val Camonica.

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  11. michela 22 Z. 1d

    Michela 22 1D
    Il Monachesimo

    Nel VI secolo, in Europa, Il Monachesimo di tipo cenobitico non è ancora molto diffuso. Alle comunità sparse soprattutto nella Gallia meridionale stanno aggiungendosi quelle nell'Italia meridionale per opera del grande codificatore della vita monastica Benedetto da Norcia.

    All'estremo Occidente, l'Irlanda venne evangelizzata a partire dal 432 dal monaco San Patrizio.

    Essi sono centrati sulla cultura celtica, dove il greco e il latino hanno poco spazio. Negli scriptoria vengono scritti nella lingua celtica preziosi evangelari, ma anche opere di letteratura , genealogia e diritto.

    Fra i primi monaci irlandesi sbarcati sul continente per diffondervi i loro ideali di vita cenobitica, vi è la figura di San Colombano che fu il fondatore dei monasteri cenobitici,interlocutore di re e papi e uomo d'azione nella società civile del suo tempo.

    Colombano fu un pellegrino. Dall'Irlanda si recò in Bretagna dove fonda il monastero di Luxeuil e in Italia fondò il monastero di Bobbio.

    Benedetto di Aniane fu un grande riformatore del monachesimo benedettino riportandolo all'osservanza della Regola del fondatore di Montecassino.
    Questa riforma spingeva i monaci a diventari specialisti della preghiera e della cultura, raffinati interpreti di canti e di musiche, uomini dotti e guide politiche e spirituali della nuova realtà dell'impero carolingio.

    A Cluny, invece, il monastero nacque nel 909 per opera del potente Guglielmo , conte di Macon e duca d'Aquitania.
    L'abate generale di Cluny che nell'XI secolo dirige oltre duecento abbazie dipende dal capo della Chiesa e i cluniacensi finiscono per diventare una fora sorta di milizia monastica pronta ad anteporre l'autorità pontificia a qualsiasi altro potere anche a quello imperiale.

    La loro forza politica è di grade aiuto a papa Gregorio VII contro l'imperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture.

    Con Bernardo di Chiaravalle, fondatore e animatore del monastero di Citeaux in Francia, che ebbe vita l'ordine cistercense. L'Ordine non voleva proporre una nuova Regola o una nuova spiritualità, ma restaurare quella antica di cinque secoli, di Benedetto da Norcia e Gregorio Magno. Essa era fondata su due capisaldi: La centralità dell'ufficio divino e il lavoro diretto dei monaci.

    Un monastero non può essere definito tale se non ha cinque strutture principali: il luogo di preghiera, il luogo per dormire, per mangiare, una foresteria e una portineria . Questi edifici indispensabili alla vita monastica trovano collocazione attorno al chiostro.

    Tre lati del chiostro sono associati a tre diversi tipi di necessità dei monaci (spirituali,intellettuali e corporali) il quarto è destinato ai conversi. Poi c'è la chiesa e l'ala orientale che corrisponde alle attività intellettuali.
    Sul lato opposto della chiesa si trovano la cucina, la dispensa la fontana, il refettorio e le latrine. Col tempo comparirono nuove costruzioni come l'infermeria e il cimitero.
    Nello scriptorium si producono splendide miniature, copie di antichi manoscritti. Questi magnifici codici servono ad arricchire i tesori delle cattedrali, dei palazzi reali, dei castelli.
    La lavorazione di questi volumi è lenta e il loro lavoro è più materiale che spirituale.

    CONTINUA

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  12. continua Michela 22 Z. 1d

    Entrarono nei monasteri regine e imperatrici, grandi aristocratiche e donne comuni.
    Scolastica la sorella di Benedetto da Norcia richiama al femminile gli inizi del monachesimo occidentale, fondato sulla stabilità della vita in comune.
    Scolastica da giovanissima si è consacrata al Signore e lei fece vita comune con un gruppetto di donne consacrate.
    Forse la monaca più celebre fu una tedesca: Ildegarda di Bingen, profetessa, visionaria, musicista,scrittrice, guaritrice,psicologa, scienziata, filosofa, badessa e predicatrice.
    Nella sua maturità aveva acquisito grande autorevolezza: i cronisti la chiamavano 'la sillaba del Reno' e si incontrò anche con Federico Barbarossa.

    Miseria, malattia e infermità sono visti nel Medioevo come colpe e si pensa che coloro che si trovano ai margini della società siano posseduti dall'invidia e da uno spirito di ribellione che sfocia facilmente nell'eresia. Solo alla fine del XII secolo la società comincia a mutare atteggiamento e i frati mendicanti vanno predicando la "buona novella" per le vie delle città, accettando di vivere nelle stesse condizioni dei diseredati.

    Francesco era figlio di un agiato mercante di stoffe di Assisi e respinse la fortuna paterna per abbracciare la povertà. La sua predicazione era popolare ed emotiva .
    Francesco poi istituì un terzo ordine che accoglie uomini e donne desiderosi di vivere secondo i precetti francescani pur senza abbandonare la propria famiglia e il proprio mestiere

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  13. GIORGIA M. 1F

    I CISTERCENSI
    Il movimento monastico, più esteso dell'Occidente medievale, era il movimento cistercense. Esso fu fondato da Bernardo di Chiaravalle che animò anche il monastero di Citeaux, in Francia.

    L'ordine cistercense non cambiò la regola di San Benedetto da Norcia e di Gregorio Magno, ma la lasciarono com'era.La regola era fondata su due capisaldi: la centralità dell'ufficio divino e il lavoro dei monaci.

    IL MONASTERO CISTERCENSE
    Un monastero non può essere un monastero se non ha alcune struttutre principali funzionanti esistenti in tutti i monasteri come : il luogo di preghiera, il luogo per dormire e il luogo per mangiare. questi edifici poi trovano collocazione armonica e funzionale con il chiostro,cuore del monastero.Col tempo al di là del chiostro e degli edifici propriamente claustrali compaiono altre costruzioni come : l'infermeria, la biblioteca, il cimitero, il noviziziato, i mulini, i fienili e i granai. tutti questi complessi sono recintati da un alto muro oltre il quale si estendono le proprietà che col tempo il monastero finisce per possedere.



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  14. GIUSEPPE 1F

    IL MONACHESIMO
    Il monachesimo cristiano nasce in Egitto nel III e IV secolo, quando un numero sempre maggiore di fedeli si dedica a un’esistenza solitaria, ritirandosi a vivere in zone isolate o desertiche, praticando una completa castità e una severa penitenza.

    Più tardi, in Occidente, compaiono gli eremiti che vivono ritirati nel cuore delle foreste. A poco a poco, questi uomini si associano a condividere la solitudine e celebrare insieme la gloria divina. Nascono così i monasteri, che a partire dal VI e dal VII secolo diverranno, dall’Irlanda all’Italia meridionale, oltre che centri di cultura e di religiosità, centri di promozione dello sviluppo economico.

    Due persone che influenzarono questo movimento monastico furono Colombano e Benedetto. Colombano proviene dall’Irlanda e percorrendo la Francia da Nord, poi la Svizzera e l’Italia settentrionale fonda numerosi monasteri, i più famosi dei quali sono quelli di Luxeuil in Francia e di Bobbio (Piacenza), nel quale morì.

    Benedetto, nato a Norcia intorno al 480, lascia giovanissimo la città per ritirarsi a vita solitaria in una grotta presso Subiaco. A poco a poco si uniscono a lui discepoli che egli conduce in un luogo difficilmente accessibile, dove fonda una comunità: il convento di Montecassino.

    Per questa comunità Benedetto compone la Regola che disciplinerà la vita quotidiana, la pratica religiosa e il lavoro intellettuale dei monaci. Il fondamento della vita monastica è il silenzio, importante come la povertà e la castità. La Regola, severa e dolce al tempo stesso, garantirà lo straordinario sviluppo del movimento benedettino in Occidente.

    I monaci cercano luoghi isolati. La prima legge che regola il monachesimo è la solitudine, la seconda è la privazione, ma la funzione civilizzatrice dei monasteri colombaniani o benedettini va oltre la funzione religiosa. Essi, infatti, assicureranno la sopravvivenza della cultura antica. Questi monasteri sono i soli centri di cultura che sopravvivono in un Europa sconvolta dalla guerra e dall’anarchia. Vi si creano veri laboratori dove scrittori, pittori, scultori e musicisti preparano ciò che fiorirà pienamente nell’epoca delle cattedrali.

    L’influenza è anche economica, poiché i monaci contribuiscono ad un migliore impiego delle terre coltivabili e a un rinnovamento dell’attrezzatura nel mondo rurale, che darà inizio ai grandi dissodamenti.
    GIUSEPPE 1F


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  15. MATTIA S. 1D

    Nel 432 in Irlanda, isola mai raggiunta, grazie al monaco San patrizio, si diffuse il Cristianesimo. In meno di un secolo venne costruita una rete di monasteri, prova del grande slancio della cristianizzazione irlandese.

    Nel IX secolo, Benedetto di Aniane riformò il monachesimo benedettino, con l'appoggio di Carlo Magno. Egli, infatti, lo riportò all'osservazzione della “Regola” di San Benedetto da Norcia. I monaci vennero, così, spinti a diventare specialisti della preghiera e della cultura.

    A Cluny la “Regola” viene interpretata in un modo particolare. Il conte Guglielmo, fondatore del monastero 909-910, solleva i monaci dagli esercizi di lavoro di san Benedetto e li pone sotto la protezione del Papa. I monaci cluniacensi diedero, così, appoggio a Papa Gregorio VII durante la lotta per le investiture contro l'Imperatore Enrico IV.

    Nel monachesimo entrarono anche figure femminili, come Scolastica, sorella di san Benedetto da Norcia. Ella si consacrò al Signore e visse con un gruppetto di donne consacrate in un monastero di Montecassino con il fratello. Nacquero, così, monasteri doppi, con una parte maschile e una femminile, governati da una badessa.

    Varie disgrazie come miseria, infermità, malattia, pazzia... sono visti nel Medioevo come marchio del peccato. Nel XII secolo, però, si cambia atteggiamento, poiché Dio preferisce i disgraziati agli empi e ai prepotenti. Nacquero così i frati mendicanti, che predicavano la “buona novella” per le vie delle città.
    MATTIA :)

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  16. IN EUROPA IL MONACHESIMO si DIFFUSe soprattutto PER OPERA DI SAN BENEDETTO DA NORCIA .

    UN GRANDE SLANCIO RELIGIOSO si ebbe in IRLANDA CHE FU EVANGELIZZATA NEL 432 DAL MONACO SAN PATRIZIO.

    NEL SECOLO XI nel monastero di MONTECASSINO SPINGEVANO I MONACI
    A DIENTARE SPECIALISSIMI.

    Il monastero di CLUNY fu DI GRANDE AIUTO PER PAPA GREGORIO VII CONTRO ENRICO IV.

    OGNI MONASTERO AVEVA 5 STRUTTURE: UNA PER DORMIRE,UNA PER MANGIARE, LA FORESTIERA ECC.

    LE MONACHE avevano unìorganizzazione QUASI UGUALE A QUELLa dei monaci.

    Matteo della prima D

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  17. LORENZO
    Nel VI sec. d.C. il monachesimo si sviluppò in Irlanda: sarà presa come modello per la trascrizione delle pergamene dei testi sacri e profani e trasformerà l'Europa in una fitta rete di monasteri.

    La Gallia fu la seconda a introdurre monasteri e Benedetto da Norcia lo farà sviluppare anche nell'Italia meridionale.

    Nell'epoca di Carlo Magno i Monasteri diventarono centri ben organizzati con una propria econiomia.

    Nel IX sec. i monaci di Cluny appoggiarono Roma per protestare contro la simonia aiutando papa Gregorio VII.

    Il movimento di Cluny si ingrandì nel X sec. e ancor di più nel XI sec.

    Nel monastero cistercense(movimento di monaci più esteso dell'Europa medioevale)c'erano 5 strutture:il luogo di preghiera,il dormitorio,il refettorio,il luogo per ricevere gli ospiti e una portineria.L'organizzazione era composta da:l'abate,il priore,il sottopriore,il cellerario,il grangiario,il cantore,il sagrestano,il portinaio,l'infermiere,l'erborista,il bibliotecario,il maestro dei novizi ed il forestario.

    Esisteva anche il monachesimo femminile,si occupava soprattutto di educazione intellettuale,politica e scolastica.

    La monaca più famosa fu Ildegarda di Bingen,chiamata anche "la sibilla del Reno" per la sua maturità.

    Vennero salvate molte persone prese da pazzie,epidemie e miserie perchè Dio diceva che preferiva i disgraziati agli empi e ai presuntuosi;questo detto si chiama "buona novella".

    Lorenzo C.

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  18. Anastasia

    Fra i primi monaci Irlandesi sbarcati in Europa,c'è anche il famoso San Colombano.Egli era un grande appassionato della solitudine e del deserto ma fondatore di famosi monasteri cenobitici, un "portavocie" di Re e Papi,lui era un Pellegrino!

    Nella sua terra di origine,l' Irlanda,lui era un abate nel monastero di Bangor. Si recò in Breetagna quindi in Francia, in Gallia, dove c'era il famosissimo monastero di Luxeuil.

    Dalla Svizzera passò in Italia dove fondò il monastero di Bobbio nel Trebbia,una valle,dove San Colombano morì.

    Colombano è autore e diffusore di una delle tante regole monastiche,solo che questa è durissima e,proprio per la sua grande rigidità,non ha avuto una vita lunga,sconfitta dalla più ragionevole regola di San Benedetto.

    Benedetto di Aniane,vissuto nel IX secolo precisamente nella seconda metà,fu il più grande riformatore del monachesimo benedettino,riportandolo,con il grande aiuto di Carlo Magno,all'osservanza della regola del fondatore di Montecassino da cui,col tempo, monaci si erano allontanati.

    Codesta riforma spingeva i monaci a diventare esperti,speialisti delle preghiere e della cultura,raffinati cantanti e misicisti,uomini che possono essere guide politiche,spirituali del nuovo Impero carolingio.

    L'opera fatta da Benedetto di Aniane,determinò il successivo orientamento del monachesimo benedettino nella sua immensa espansione in Europa,egli merita di essere onsiderato il primo artefice dell'umanità spirituale e culturale Europea.

    Lo stile Clunesco
    Lo stile dei Cluny pone al centro della vita del Monaco la celebrazione dell'ufficio divino,che è molto esteso anzi è esteso a dismisura durante tutte le ore del giorno.I monaci considerati al sommo della gerarchia sociale,conducono una vita lussuosa,quando e più di quella degli aristocratici.
    Realizzato da Anastasia

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  19. Maria 1d
    Il monachesimo
    Nel VI secolo, per opera per lo più di Benedetto da Norcia, una grande ondata di slancio religioso raggiunse l’Irlanda .Essa venne successivamente evangelizzata da san Patrizio nel 432. Il quale formò una fitta rete di monasteri.
    Il monachesimo irlandese si diffuse in Europa attraverso i monaci che sbarcavano sulle coste europee; tra i quali si ricorda San Colombano: eterno pellegrino che fondò celebri monasteri.
    Benedetto di Aiane era un monaco che sollecitava gli altri monaci ad osservare la regola del fondatore di Montecasssino.

    Il famoso ordine benedettino di Cluny, fondato nel 910, era a stretto contatto col papa ed aiutò persino Gregorio VII contro Enrico IV durante la lotta per le investiture. Inoltre Cluny riceveva donazioni dai potenti che usava per ricostruire altri monasteri e la chiesa abbaziale e per ornarli con le decorazioni.

    Un altro ordine fu quello dei Cistercensi che fece grandi opere di bonifica e disboscamento.
    Il monastero era diviso in cinque strutture principali: il luogo di preghiera, quello per dormire, quello per mangiare, il chiosco e la foresteria. Inoltre esso era costruito secondo una pianta modello che prevedeva tre spazi:spirituale,intellettuale e corporale. Il monastero conteneva anche lo scriptorium, dove i monaci riscrivevano interi libri. Infatti molti libri sono giunti fino a noi grazie a questa attività.

    Anche il monachesimo femminile era presente e le monache più importanti sono state Scolastica, Ildebranda di Bingen e Gertrude di Nivelles.
    (236 parole)
    Maria 1D

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  20. GIORGIA B. 1D
    Il monachesimo è un particolare fenomeno , comune alle maggiori religioni, per cui alcuni individui si allontanano dalla vita sociale per vivere in modo più completo il rapporto con la divinità , svolgendo ogni attività come un atto d'amore verso Dio.

    La parola monachesimo deriva dalle parole greche monos (solo) e oikia ( casa) e significa luogo dove si vive in solitudine . Essa indica un particolare fenomeno , comune alle maggiori religioni , per alcuni individui si allontanano dalla consueta vita sociale per realizzare , in modo più completo, la propria esperienza di fede , vivendo ogni attività della loro vita come atto di amore verso Dio.

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  21. MARIANNA 1f

    Il terzo ordine

    Accanto alla fondazione dei Frati Minori e a quella delle Clarisse, San Francesco D’Assisi fondò un nuovo ordine, il Terzo Ordine, che consisteva nell’istruire i laici che volevano fare una vita spirituale. I componenti del Terzo Ordine, detto anche Ordine Francescano della Penitenza, videro la Prima Lettera ai fedeli penitenti (1215), la Seconda lettera ai Fedeli penitenti e la Regola Antica o Memoriale Propositi (1221). La regola di questo movimento di laici venne elogiata da molti papi e venne approvata da Niccolò lV con la bolla Supra Montem del 12 Agosto 1289. Oltre ai penitenti che decisero di rimanere nel secolo, nacquero alcune comunità di terziari che volevano un impegno maggiore nella pratica dei consigli evangelici:il Terzo Ordine si divise in Terzo Ordine Secolare (T.O.S.) ed in Terzo Ordine Regolare (T.O.R.).

    Papa Bonifacio Vlll approvò lo stile di vita comunitaria e l’attività pastorale esercitata dai terziari regolari, concedendo loro di avere propri luoghi di culto:papa Giovanni XXll confermò l’approvazione ecclesiastica con la bolla Altissimo in Divinis e poi papa Niccolò V, con la bolla Pastoralis Officii ( 20 Luglio 1447) approvò la federazione delle fraternità terziarie d’Italia come Ordine canonicamente distinto all’interno della famiglia Francescana. Il 6 Gennaio 1921, in occasione del Vll centenario della fondazione del Terzo Ordine, papa Benedetto XV scrisse l’enciclica Sacra Propediem.
    Il T.O.R. oggi
    I francescani del Terzo Ordine Regolare (T.O.R.) sono presenti in molte nazioni del Mondo e si dedicano soprattutto alla Pastorale nelle Parrocchie, alle opere di misericordia per i più bisognosi, all’educazione della gioventù, alla catechesi, alla predicazione, all’attività missionaria e all’apostolato della stampa. La sede di riunione generale del T.O.R. si trova nella Basilica romana dei santi Cosma e Damiano. I santi patroni del terzo Ordine Regolare sono Santa Elisabetta d’Ungheria e san Luigi lX di Francia, che furono anche Patroni dell’Ordine Francescano Secolare (O.F.S.). Alla fine del 2009 si contarono 166 conventi e 886 frati, 571 dei quali erano sacerdoti. Nel 2007 è stato eletto ministro generale Michael J. Higgins che era religioso della provincia del Sacro Cuore (U.S.A.).

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  22. FIORENZA
    IL MONACHESIMO

    Nel 432 il monaco san Patrizio evangelizza l’Irlanda. Proprio qui in Irlanda poi la religiosità si manifesta attraverso la costruzione di tantissimi monasteri.

    Antichi monasteri in Irlanda sono per esempio quelli di Bangor e Down Patrick.

    Benedetto di Aniane riportò i monaci benedettini a tener conto della Regola del fondatore di Montecassino. Quest’ opera fu di rilievo nella diffusione del monachesimo benedettino in Europa.

    Nel 909 nasce il monastero cluniacense, creato dal duca di Aquitania. Esso toglie ai monaci i lavori manuali e danno il loro pieno consenso al papa. I cluniacensi diventano una milizia monastica che servirà molto a Papa Gregorio VII.

    Infine, l’Ordine dei Cistercensi volle restaurare la Regola di Benedetto da Norcia. Nel secolo XI si sentiva il bisogno di recuperare spiritualità, completamente fuori dalle ricchezze di Cluny.

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  23. LORENZO 1D

    Il monachesimo (dal greco monachos, persona solitaria) è un modo di vivere la propria religiosità, caratterizzata da alcune rinunce agli interessi terreni, per dedicarsi in modo più completo all’aspetto spirituale coinvolgendo la propria esistenza. Un grande centro di civiltà monastica sorse nell’Irlanda e da lì si allargò nell’Inghilterra con i cenobi di Armagh, di Iona, di York. I monaci irlandesi si diressero poi verso la Germania, la Gallia e l’Italia, convertendo pagani ed ariani e fondando sempre nuovi monasteri. Anche i monaci irlandesi coltivarono attivamente studi letterari e religiosi, come testimonia la copia dei manoscritti di autori classici o cristiani lasciata dai loro amanuensi e la fantasiosa ricchezza delle miniature che li adornano. I monaci irlandesi contribuirono alla formazione della cultura europea dell’età carolingia.

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  24. GIANLUCA 1d

    Nel VI secolo, in Europa, il Monachesimo di tipo cenobitico non è ancora diffuso.

    Alle comunità sparse soppratutto nella Gallia meridionale si stanno aggiungendo quelle dell'Italia meridionale e una grande ondata di slancio religioso si stava preparando in una regione insospettata, nella grande Isola di Irlanda.

    L'Irlanda viene evangelizzata, a partire dal 432, dal monaco san Patrizio.
    In poco più di un secolo la cristianizzazione irlandese è un fatto compiuto e il suo slancio religioso si esprime soprattutto attraverso la costruzione di una rete estesa di monasteri.

    CLUNY, L'IMPERO MONASTICO AL SERVIZIO DEL PAPA
    A Cluny il testo della regola benedettina è sottoposto a un'interpretazione particolare.
    Il monastero nasce nel 909 (o 910) per opera del potente Guglielmo.

    L'abate generale di Cluny nell'XI secolo dirige oltre 200 abbazie unite in congregazione e sparsa in tutta Europa.
    La loro forza politica è di grande aiuto a papa Gregorio VII contro l'imperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture.

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  25. Ho appena realizzato e pubblicato sul sito www.scribd.com, il servizio online per la condivisione di documenti, il nostro primo e book dal titolo " EREMI CELESTINIANI CANDIDATI A PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITÀ' - Autori le classi prime D / F

    Presto pubblicherò il link per accedere al libro sul nostro blog

    BRAVI ragazzi!

    la vostra prof

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