Fondò così un nuovo monastero in una località
pianeggiante vicino Digione, Citeaux, che in latino si chiamava Cistercium da
cui appunto derivò il loro nome
I Cistercensi si diffusero in tutta Europa grazie all' opera
di San Bernardo di Chiaravalle che entrò nell' ordine nel 1112 e propose uno
stile di vita molto semplice: rinuncia ad ogni ricchezza, vesti bianche per devozione alla
Vergine e per distinguersi dai cluniacensi , preghiere, silenzio assoluto e
lavoro manuale.
A differenza dell' ordine di Cluny dove vigeva un sistema
centralizzato, ossia tutte le abbazie dipendevano dall' abate di Cluny (ed
erano sotto la protezione diretta del Papa), i Cistercensi crearono un sistema
di abbazie autonome legate tra di loro da un vincolo di fratellanza (se una
aveva bisogno di aiuto le altre andavano in soccorso) ed erano controllate da
un' assemblea capitolare di tutti gli abati.
I monaci cistercensi furono grandi bonificatori e
colonizzatori di nuove terre : ararono, introdussero nuove colture, nuove
tecniche ed erano molto preparati in campo idraulico, nella costruzione di
dighe e canali e contribuirono notevolmente alla rinascita dell' economia
agraria , infatti ogni abbazia aveva annessa un sistema di grange cioè di vere
e proprie aziende agricole.
Nelle abbazie non c'erano solo monaci ma anche i conversi,
persone laiche che avevano scelto di vivere secondo uno spirito austero che
grazie alla loro preparazione in vari campi del sapere contribuirono notevolmente
alla diffusione dell'Ordine.
Le ragioni del loro grande sviluppo sono dovute però anche
al contesto storico di quel tempo segnato dalla decadenza religiosa durante il
periodo della lotta per le investiture che portò a un desiderio profondo di
valori più puri e autentici.
Le loro chiese a differenza di quelle cluniacensi erano
molto sobrie, non avevano pitture, sculture, pavimenti e vetrate colorate che
potevano distrarre l'attenzione dei monaci.
I monasteri si diffusero con così tanta rapidità che alla
fine del XIII secolo ce n'erano più di 700. La diffusione dell'Ordine coincise
con la nascita dello stile gotico tanto che fu attribuita ai cistercensi
l'introduzione in Italia dell'architettuta gotica.
Sono cistercensi l'Abbazia di Chiaravalle Milanese,
edificata per volontà di San Bernardo (ancora oggi abitata da monaci
cistercensi) e quella di Morimondo.
L'Ordine fu soppresso durante la Rivoluzione Francese ma
rinacque nel XIX secolo.
Matteo C. 1 f
Abbazie cistercensi madri - Pianta tipica
Abbazia di Pontigny-Abbazia di Morimondo
Abbazia di Fontenay-
Abbazia di Chiaravalle
Abbazia di Casamari
Foto da Internet per fini didattici
Alberta C. prima f
RispondiEliminaI Cistercensi
L'ordine cistercense diventò grazie a Bernardo Di Chiaravalle, fondatore e animatore del monastero di Citeaux in Francia, il movimento monastico più esteso dell'Occidente medievale.
Lo scopo di questo nuovo ordine era quello non di imporre una nuova regola ma di "restaurare" quella antica di Benedetto da Norcia, ora et labora. Essa era formata su due capisaldi: il lavoro diretto dei monaci e la centralità dell'Ufficio divino.
Dopo la diffusione continentale voluta dai carolingi, l'ordine benedettino aveva visto aumentare il proprio prestigio e la propria ricchezza grazie alle donazioni dei potenti.
Nell'inquetudine riformatrice del XI secolo si avvertì il bisogno del recupero di una spiritualità antica che non fosse però la liturgia di Cluny ma quella che aveva animato la Chiesa militante.
Un monastero cistercense era formato principalmente da cinque strutture: il luogo di preghiera (oratorium), il luogo dove dormire (dormitorium), quello dove mangiare (refectorium), una foresteria dove ricevere gli ospiti (cella hospitum) e una portineria (portaria). Questi edifici si trovano attorno al chiostro, il cuore del monastero.
Lo scriptorium, il luogo dove vengono copiati (a mano) i testi sacri e profani viene collocato nell'area orientale, dedicata alle attività intellettuali.
Il chiostro è il luogo dove i monaci passano il loro tempo libero a leggere.
ALBERTA C. 1F
MARISTELLA 1d
RispondiEliminaIl monachesimo dopo San Benedetto
Agli inizi dell'anno Mille la Chiesa attraversa un momento di corruzione dei costumi e nasce nelle coscienze religiose un forte desiderio di rinnovamento spirituale che parte proprio dai monasteri.
La riforma di Cluny
Il monastero di Cluny, in Borgogna, fondato dall'abate Bernone nel 910 adotta la regola di S. Benedetto alle nuove esigenze di riforma dei costumi della Chiesa. I Cluniacensi si dichiarano sottomessi unicamente al papa e, in questo modo, si sottraggono all'autorità dei poteri locali: re, vescovo, feudatari.
Rapidamente Cluny diviene un modello tanto che all'inizio del XII secolo in Europa esistono ben 1000 monasteri.
Altri ordini monastici e movimenti riformatori.
Per ritornare all'ideale di povertà del Vangelo nascono nel XI-XII secolo altri ordini che predicano la povertà assoluta.
A Chartreuse Francia è fondato nel 1084 l'ordine dei Certosini che vivono come eremiti in cellette separate dove pregano, mangiano, lavorano. Solo la preghiera viene fatta collettivamente.
Nel 1098 l’abate Roberto dell'abbazia cluniacense di Molesme decide di ritirarsi a Citeaux dal latino "Cistercium" da cui prende il nome, l’ordine cistercense. In polemica con la ricchezza dei Cluniacensi, egli richiama i monaci all'osservanza della regola di S. Benedetto, rivalutando la carità e il lavoro manuale. Da questa iniziativa nasce l'ordine dei Cistercensi che si dedicano al dissodamento delle terre incolte e alla bonifica delle terre paludose. Fra i cistercensi è famoso S. Bernardo di Chiaravalle (Chairvaux Francia).
I Cistercensi hanno una diffusione enorme: alla metà del XII secolo esistono 350 abbazie, alla fine del secolo se ne contano 530. Con il passar del tempo i monasteri cluniacensi diventano molto ricchi in seguito alle varie donazioni e per questa loro eccessiva ricchezza vengono criticati.
Il monachesimo
Il monachesimo rappresenta, durante le invasioni barbariche, nei tempi sanguinosi delle lotte fra feudi, nell'epoca delle carestie e delle epidemie un fenomeno non solo religioso, ma anche sociale e culturale.
I monasteri furono per secoli i soli luoghi, dove si conservava un barlume di vita civile, si teneva una scuola, si trascrivevano gli antichi testi della cultura romana e greca, si riparavano e si riproducevano attrezzi e suppellettili della passata età, si conservavano i documenti legali, si redigevano gli atti anagrafici, quelli riguardanti la compravendita dei terreni, agli affitti, agli obblighi feudali. Nell'Alto Medioevo pochissimi sapevano leggere e scrivere ed erano in buona parte monaci.
I monasteri divennero anche degli importantissimi luoghi di produzione economica: ciò non solo li rendeva autosufficienti, ma permetteva di mantenere i poveri, di gestire gli ospedali, di dare ricovero ai viandanti e di curare i malati.