Gentile di Chieti foto di Giorgia
Ulivo Leccino foto di Giorgia
olio importante da abbinare a primi piatti, carni, pesci e zuppe saporite.
La coltivazione dell’olivo in Abruzzo ha origini antichissime: nel V secolo a.C. l’olivocoltura fu introdotta nella regione con tutta probabilità dai coloni greci e più tardi fu sviluppata dai Romani. Oggi gli oliveti si inoltrano dal litorale pianeggiante alla zona collinare, che si estende fino alle pendici della Maiella.
In Abruzzo vi sono oggi oltre 40.000 ettari di territorio collinare coltivato a olivo.
Il Leccino è diffuso in tutto il territorio abruzzese, la Gentile è propria del chietino. Altre varietà chietine sono la Nebbio e la Cucco. La varietà di olivi e la bravura dei frantoiani hanno dato vita a produzioni di olio di oliva extravergine di eccellente qualità.
In questa regione in totale ci sono oggi circa 530 Frantoi.
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Grazie alla qualità delle olive prodotte e all’olio ottenuto per lo più in maniera tradizionale da piccoli frantoi, l’Abruzzo ha ottenuto l’assegnazione di ben tre D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) previste dall’Unione Europea per gli oli di oliva extravergini, un marchio e una garanzia di qualità per il consumatore.
Le regole D.O.P. riguardano la zone di produzione, le varietà di olive usate, le modalità di coltivazione, le produzioni massime consentite, il periodo di raccolta delle olive e le modalità del loro trasporto, le modalità di spremitura e le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dell’olio prodotto. Solo la perfetta osservanza delle regole, verificate dall’organismo di controllo, permette la nascita di un olio di oliva extravergine a Denominazione di Orgine Protetta.
L’area della D.O.P. “colline teatine” è tutta in provincia di Chieti e va, lungo la costa, dalla zona di Francavilla al Mare fino a quella di San Salvo, spingendosi verso l’interno fino a Pretoro, Casoli e Lama dei Peligni.
Per essere D.O.P. gli extravergini di oliva devono essere composti almeno dal 50% della varietà Gentile di Chieti provenienti dall’oliveto certificato, associata a non più del 40% di Leccino. Il resto può provenire da altre varietà, ma sempre presenti in quell' oliveto.
Il
controllo produttivo e la certificazione sono affidate alla CCIAA di Chieti
Giorgia e Daniel 1^ f