Per avere un esempio di reportage... Guardate sulla mia pagina facebook... Non è necessario che vi iscriviate a facebook , il servizio è vietato ai minori di 14 anni ... Navigate con i vostri genitori!
I vostri reportage saranno pubblicati sul nostro blog didattico!
Chiarisco meglio quello che ho scritto sopra riportando un'affermazione contenuta nella guida "Facebook per gli insegnanti"
"Per mettere le cose in chiaro, Facebook non raccoglie informazioni dai bambini, anzi proibisce loro di usare il servizio. Se avete studenti minori di 13 anni, non potranno creare un account né accedere a gruppi o Pagine Facebook."
Naturalmente la mia pagina facebook è consultabile da tutti i miei alunni ma sempre con la supervisione dei loro genitori ... ma di queste regole ne abbiamo ampiamente discusso e ne discuteremo ancora ... a presto ;-) La vostra prof
Un resoconto che documenta Da Treccani.it Prezioso strumento di informazione, il reportage giornalistico è un rapporto, un resoconto che documenta e descrive eventi, luoghi o situazioni. Il reportage ci offre un quadro di quello che succede in una certa parte del mondo o di una società, raccontandolo attraverso parole e immagini e consentendoci di osservare realtà o avvenimenti lontani, sconosciuti o difficilmente accessibili, registrati da un testimone diretto che vi partecipa in prima persona. In questo senso gli storici e i viaggiatori dell'antichità sono stati i primi reporter della storia: le Storie di Erodoto (5° secolo a.C.) o il Milione di Marco Polo (13° secolo), resoconti di viaggi in terre lontane e descrizioni di usi e costumi di popoli diversi, possono essere considerati gli antenati del reportage. Per la sua natura descrittiva, il reportage ha spesso il valore di un testo letterario. Non a caso si sono cimentati in questo genere narrativo molti scrittori, come Ernest Hemingway: corrispondente durante la guerra civile spagnola e in Europa al seguito dell'esercito statunitense nella Seconda guerra mondiale, egli ha creato un vero e proprio 'stile da reportage', asciutto e senza retorica. Oltre che resoconti scritti, i reportage possono essere anche documentari fotografici o filmati, spesso di notevole valore artistico e di grande impatto
Cari ragazzi dopo il 20 settembre non sarà più possibile presentare i vostri reportage dell'estate ... Vi consiglio di farlo prima del 12 cm, prima cioè dell'inizio delle lezioni! A presto issimo!
STUDIARE GEOGRAFIA SIGNIFICA ESPLORARE E CONOSCERE LA TERRA IL PIANETA DOVE TUTTI VIVIAMO.
INIZIAMO IL NOSTRO VIAGGIO IMMAGINANDO DI ESSERE SU UN ASTRONAVE CHE STA PER LASCIARE LA TERRA PER ANDARE SULLA LUNA DOVE TUTTO E’ FERMO IMMOBILE E SENZA VITA INVECE SULLA TERRA TUTTO SI TRASFORMA...PERCHE' ? 3 ELEMENTI RENDONO POSSIBILI I CAMBIAMENTI CHE AVVENGONO SULLA SUPERFICIE DEL NOSTRO PIANETA : L’ACQUA L’ARIA E IL CALORE DEL SOLE .
LA TERRA È AVVOLTA DA UNO STRATO DI DIVERSI GAS CHIAMATO ATMOSFERA . L’ARIA è TRASPARENTE MA QUANDO VIENE COLPITA DAI RAGGI DEL SOLE DIVENTA DI UN AZZURRO INTESO . SENZA L’ARIA IL CIELO SAREBBE NERO COME QUELLO DELLA LUNA . L’ARIA CHE CIRCONDA LA TERRA NON E’ MAI FERMA IL MOVIMENTO DELL’ARIA DA ORIGINI A VENTI . VENTI LEGGERI COME QUELLI DELLE BREZZE E IMPETUOSI COME QUELLE DEGLI URAGANI
SULLA TERRA L’ACQUA SI TROVA OVUNQUE ALLO STATO LIQUIDO GASSOSO E SOLIDO. IL CALORE DEL SOLE TRASFORMA L’ACQUA DEI MARI IN VAPORE . IL VAPORE SALE NELL’ATMOSFERA E QUANDO INCONTRA UNA ZONA PIU' FREDDA SI TRASFORMA IN GOCCE CHE RICADONO SULLA TERRA. E’ LA PIOGGIA CHE SCORRE FINO AL MARE E RICOMINCIA COSI IL CICLO DELL’ACQUA.
IL SOLE RISCALDA L’ARIA, L’ACQUA E LA SUPERFICIE TERRESTRE . I SUOI RAGGI NON SONO NE TROPPO FORTI NE TROPPO DEBOLI , SIAMO A UNA GIUSTA DISTANZA PER PERMETTERE LA VITA . LA CROSTA TERRESTRE SI MUOVE LENTAMENTE PARTI DI CROSTA CHIAMATE ZOLLE MUOVENDOSI SI SCONTRANO E LENTAMENTE SI SOLLEVANO DANDO ORIGINE ALLE MONTAGNE.
PER RAPPRESENTARE LA TERRA NON BISOGNA ANDARE SULLO SPAZIO BASTA PRENDE UN MAPPAMONDO . RUOTANDOLO POSSIAMO VEDERE TUTTI I DIVERSI CONTINENTI . LA TERRA è ABITATA DAGLI UOMINI MA NON IN MODO UNIFORME PERCHE’ CI SONO ALCUNE ZONE E’ MOLTO POPOLATA E ALTRE INVECE POCHISSIMO O PER NIENTE. OGGI SIAMO CIRCA 6 MILIARDI .
RIASSUNTO CAPITOLO 2
LO STUDIO DELLA GEOGRAFIA TI PERMETTERE DI CONOSCERE AMBIENTI E POPOLAZIONI DI TUTTI I LUOGHI DELLA TERRA . PER FARE QUESTA “ESPLORAZIONE” HAI A DISPOSIZIONE MOLTI STRUMENTI PER POTER ACQUISTARE INFORMAZIONI DI OGNI TIPO .
LE FOTOGRAFIE DANNO INFORMAZIONI DIVERSE A SECONDA DEL PUNTO DI VISTA CON CUI SONO STATE SCATTATE : AD ALTEZZA D’UOMO, ALL’ALTO, AEREA O DA SATELLITE.
LA CARTA GEOGRAFICA è IL DISEGNO DI UN TERRITORIO VISTO DALL’ALTO. LE ANTICHE CARTE ERANO APPROSSIMATIVE PERCHE’ GLI UOMINI NON AVEVANO GLI STRUMENTI PER GUARDARE DALL’ALTO. COL PASSARE DEL TEMPO GRAZIE HAI MEZZI TECNICI HANNO POTUTO DISEGNARE CARTE PIU’ PRECISE . OGGI LE FOTOGRAFIE DA SATELLITE CONSENTONO DI RAPPRESENTARE L’ESATTA CONFORMAZIONE DELLA SUPERFICE TERRESTRE E LO SVOLGIMENTO DI UN FENOMENO .
PER LEGGERE UNA CARTA E’ IMPORTANTE CONOSCERE LA SCALA DI RIDUZIONE. IN BASE ALLA SCALA CI SONO DIVERSI TIPI DI CARTE CHE RAPPRESENTANO SUPERFICI PIU’ O MENO VASTE : MAPPE O PIANTE, CARTE TOPOGRAFICHE, REGIONALI, GEOGRAFICHE E PLANISFERI
.LE CARTE SI DIFFERENZIANO ANCHE IN BASE ALLE INFORMAZIONI CHE CONTENGONO . CI SONO : LE CARTE FISICHE NELLA QUALE SONO RIPORTATI FIUMI, MONTAGNE, PIANURE, COLLINE ; LE CARTE POLITICHE SE VUOI CONOSCERE I DIVERSI STATI, LE LORO CAPITALI, I LORI CONFINI …, LE CARTE FISICO-POLITICHE RIPORTANO SIA GLI ELEMENTI NATURALI CHE QUELLI ANTRIOICI, CIOE’ GLI ELEMENTI REALIZZATI DALL’UOMO E LE CARTE TEMATICHE RAPPRESENTANO UN SOLO TEMA .
LA BUSSOLA TI PERMETTE DI STABILE I PUNTI CARDINALI E QUINDI DI ORIENTARSI IN UN LUOGO; PER ORIENTARSI PUOI ANCHE FARE RIFERIMENTO AL SOLE DI GIORNO E DI NOTTE ALLA STELLA POLARE. LA BUSSOLA PERMETTE ANCHE DI ORIENTARE LE CARTE .
Cara professoressa, questa è la ricerca che ho fatto come compito per le vacanze di storia; parla di Celestino V, un argomento di cui abbiamo già parlato, che si ricollega al primo fantastico e-book. Al benedettino Pietro da Morrone piaceva l’ ideale eremitico. Infatti egli trascorse gran parte della sua vita sulle montagne abruzzesi, in caverne scavate nella roccia e in luoghi sempre più inaccessibili:gli eremi celestiniani. Molti desideravano diventare suoi discepoli e i fedeli lo raggiungevano ovunque. Pietro si era ritirato nel suo nuovo eremo sul monte Morrone quando il conclave, lo elesse pontefice. La discussione per la scelta del papa era durata ben 27 mesi e i cardinali avevano accolto come un segno divino la lettera che Pietro aveva scritto loro per sollecitarli a prendere una rapida decisione, perché la Chiesa non doveva essere lasciata troppo a lungo priva della sua guida. I cardinali pensarono che Pietro fosse un candidato ideale: mansueto, arrendevole e soprattutto estraneo alle lotte interne al conclave. Fin dall’inizio, dopo aver assunto il nome di Celestino V, il vecchio eremita si accorse che il nuovo ruolo non faceva per lui, che non era quella la sua strada. Così dopo appena cinque mesi dall’elezione, decise di rinunciare e di tornare a vivere come eremita. Maria 1d
Federico II Federico II, figlio di Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, re di Sicilia e di Germania, e stata una delle personalità più moderne vissute nel XIII secolo. Energico, intelligente e di vasta cultura, possedeva anche qualità eccezionali di grande uomo di stato. Sin da ragazzo aveva ricevuto un'ottima istruzione militare, sapeva cavalcare perfettamente ed era abilissimo nella caccia col falcone, una della grandi passioni della sua vita. Non era solo un uomo d'azione ma si dilettava anche con lo studio. Conosceva bene la lingua latina, che scriveva e parlava correttamente in pubblico, ma era altrettanto padrone del francese, del provenzale, del tedesco, dell'italiano e capiva anche l'arabo e il greco. Federico II raduno la sua corte a Palermo, una splendida città, così descritta qualche anno prima (1154) dal geografo della corte normanna.
Dante nasce a Firenze nel 1265, da Alighiero Alighieri e da donna Bella; la sua famiglia, pur nobile, si dedicava ad attività mercantili ed era di parte guelfa. Perde entrambi i genitori in giovane età, e nel 1281 combatte per la lega guelfa contro i ghibellini toscani, sia a Campaldino che all' assedio di Caprona. Attorno al 1285 sposa Gemma Donati, che gli darà tre figli. Diviene amico di letterati come Brunetto Latini e Guido Cavalcanti, e scrive componimenti di vario genere, raccolti in parte nella "Vita nova", dedicata alla sua musa Beatrice, figlia di Folco Portinari e sposata a Simone de' Bardi, morta nel 1290. Dopo la morte di Beatrice, Dante si dedica a studi teologici e filosofici, e conosce un periodo di smarrimento. Filosofia, politica, poetica amorosa, mondanità, tutto entra a far parte delle "Rime" scritte in questi anni; Dante si iscrive ad una corporazione, e ciò gli consente di svolgere attività politica: entra a far parte successivamente del Consiglio del Capitano del Popolo, del Consiglio dei Savi e del Consiglio dei Cento. Si schiera con i guelfi bianchi, guidati dalla famiglia Cerchi, contro i guelfi neri, sostenitori di Bonifacio VIII e degli angioini, capitanati dal violento Corso Donati. Questi congiurano per far cadere Firenze sotto il dominio papale, ma i Bianchi prevalgono e difendono l'indipendenza della città, esiliando i Donati.
Giorgia continua Giovanna d'Arco, la figlia più piccola di una famiglia di contadini del villaggio di Domrémy, in Francia, nacque nel 1412, in un periodo in cui la nazione era sotto la dominazione inglese a seguito della sanguinosa Guerra dei Cent'anni. Inoltre, la regione era stravolta da una guerra civile che vedeva gli Armagnacchi, partigiani del re, schierati con gli inglesi contro i Borgognoni. Uno dei fattori decisivi di questo conflitto interno era rappresentato dal controllo della città di Orléans, situata in posizione strategica sulla riva della Loira. Una sola cosa avrebbe potuto salvare la Francia e farle superare il suo periodo più oscuro... un miracolo.
Quale energia per produrre e vivere bene? I combustibili sono i mezzi più utilizzati per produrre energia, però hanno due svantaggi: sono fonti non rinnovabili e sono quindi destinati a esaurirsi; inoltre provocano l’effetto serra. Vicino alle centrali termoelettriche ci sono anche molte centrali nucleari. Ma ci sono anche molte fonti rinnovabili, che sono quelle che utilizzano la natura: energia solare, eolica, geotermica, idroelettrica e delle biomasse.
Il F.A.I Il F.A.I., cioè Fondo Ambiente Italiano, è stato creato per far conoscere i posti più belli e più a rischio dell’Italia. Nasce nel 1975 con il compito di salvare beni come castelli, monasteri, spiagge particolarmente belle e giardini, anche antiche ville. Nel 2008 parteciparono ben centoquindicimila italiani: il luogo più segnalato per essere salvaguardato è stato il Castello della Colombaia di Trapani, in abbandono, purtoppo.
Le metropolitane d’Europa L’Europa è un continente davvero sviluppato dal punto di vista dei trasporti. In particolare nelle grandi città europee ci sono diverse linee della metropolitana, un sistema di trasporto che viaggia sotto terra, attraverso treni ad altissima velocità, così da spostarsi da un luogo all’altro in poco tempo. Soprattutto a Londra e Parigi la metropolitana è lunghissima, e nelle due città ci sono tantissime linee. A Roma ce ne sono solo due, e a volte non possono essere utilizzate. Sono da poco tornata da Londra, e spostarsi, lì, è davvero facile, con le sue 15 linee ben funzionanti.
Cara professoressa, ho trovato questo argomento interessante sul libro digitale e ho deciso di approfondirlo. Le eruzioni vulcaniche più famose L’ isola di Thera è oggi conosciuta con il nome di Santorini. Essa fa parte dell’ arcipelago delle Cincladi, nel Mar Egeo; è stata da sempre una zona interessata da fenomeni sismici e vulcanici. Nel 1450 il vulcano sull’ isola esplose. Le conseguenze furono disastrose: detriti e ceneri si sparsero nei dintorni e gigantesche onde si abbatterono sulle coste vicine. Oggi al posto del vulcano c’è un golfo di forma quasi perfettamente circolare.
Il Krakatoa è un vulcano che sorge sull’isola di Rakata, in Indonesia. Nel 1883 eruttò in modo così violento da distruggere parte dell’ isola e provocare un maremoto che, abbattendosi sulle coste vicine, uccise decine di migliaia di persone. Il rumore generata dall’ eruzione venne avvertito fino alle isole Mauritius e in Australia; le polveri e i vapori dispersi nell’ aria oscurarono il cielo per alcuni giorni. Le eruzioni del vulcano durarono per alcuni mesi. L'eruzione vulcanica più distruttiva e potente dalla fine dell’ultima Era glaciale, si è verificata in Indonesia, nell'aprile del 1815 dal vulcano Tambora. Furono espulsi dal vulcano oltre 100 km quadrati di materiale, 150 miliardi di m quadrati di roccia, cenere e altri materiali. Questa eruzione fu circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione del monte Sant’Elena del 1980. Un eruzione più grande anche della famosa eruzione del vulcano Krakatoa del 1883. Le conseguenze furono terribili: 12.000 persone morirono subito e si calcola che ci furono almeno altre 80.000 vittime per fame e carestie che seguirono il disastro. La fitta polvere rimase in atmosfera per moltissimo tempo, rendendola opaca, ed impedendo ai raggi solari di penetrare l'atmosfera per arrivare sul suolo terrestre. Questo ha comportato un notevole cambiamento climatico a livello planetario, con inverni freddissimi, estati mancanti e raccolti carenti. L'anno successivo l'eruzione, il 1816, in tutto il mondo, verrà ricordato nella storia come "l'anno senza estate”. Secondo la scala VEI (Volcanic Explosion Index) la presente eruzione viene classificata pari a 7 come super colossale e si trova al quarto posto degli eventi più distruttivi del nostro pianeta dalla sua nascita.
La guerra dei Cento anni tra Francia e Inghilterra era quasi terminata. Gli eserciti erano stanchi per le battaglie, e i continui saccheggi e per giunta gli inglesi erano preparati per la vittoria. Ma una fanciulla, figlia di contadini doveva sollevare la sorte del popolo francese. Ella si chiamava Giovanna d'Arco e presto divenne simbolo della riscossa della Francia. Gli inglesi avevano già conquistato un altro territorio ma Giovanna fece da portavoce delle sofferenze degli abitanti. Il popolo inglese aveva come re Enrico VI, da quando era ancora bambino, e governava sia il popolo inglese che quello francese. Ma Carlo VII di Valois non accettò questa cosa, ma non ancora poteva essere incoronato re perché l'incoronazione si svolgeva a Reims, un territorio conquistato dagli Inglesi. Giovanna d'Arco incontrò Carlo VII e convinse lui ad affidarle un piccolo esercito che la ragazza guidò verso la terra assediata dall'esercito inglese. Giovanna indossò l'armatura e riportò una vittoria sull'esercito inglese. Gli inglesi erano stupiti perché non potevano credere che una donna era alla guida dell'esercito nemico. Il successo di Giovanna fece felice non solo i Francesi ma anche il Re, che riuscì a farsi consacrare a Reims. Giovanna però in un secondo momento dovette ritirarsi dalla città e fu sottoposta a un processo per eresia, da parte degli inglesi. La Chiesa l'ha proclamata Santa Giovanna d'Arco. Dopo mesi di interrogatorio fu arsa viva e non aveva ancora vent'anni. ----- Grandi cose si narravano dell’imperatore cristiano: notizie molto positive erano arrivate alle orecchie del sultano d’Egitto Malik al-Kamil dai viaggiatori che erano di ritorno dalla Sicilia. Egli allora mandò l'emiro Fakhr ad-Din, per conoscere la realtà siciliana e il rispetto che l’imperatore dimostrava ai musulmani e alla loro civiltà. Fra i due nacque una forte amicizia: si mandavano lettere, discutevano dei loro problemi e il sultano inviò anche all’imperatore animali esotici. A convincere Federico II a partire per la crociata contro il sultano fu papa Gregorio IX, che lo minacciò di scomunica. Federico partì, ma rientrò pochi giorni dopo a causa di una epidemia. La spiegazione di Federico non convinse il pontefice e egli scomunicò l’imperatore. A quel punto Federico riprese la crociata e la concluse ricorrendo all’astuzia della politica. Sapendo che Malik al-Kamil era molto impegnato a causa delle lotte con il fratello, emiro di Damasco, avviò trattative con lui, per ottenere in modo pacifico Gerusalemme. Federico era in rotta con il papa, che lo aveva scomunicato . Persino i rappresentanti del papa dicevano a al-Kamil a non cedere alle richieste di Federico Presto però i due sovrani trovarono l’accordo: si stabiliva un armistizio di dieci anni, Federico possedeva Gerusalemme, Betlemme, Nazareth e una striscia intorno ad Acri e I rapporti tra Federico e al-Kamil continuarono a essere molto amichevoli.
Dante Alighieri fu uno dei massimi poeti e intellettuali medievali. Egli fu sia fiorentino che girovago. Infatti fu invitato soprattutto dai Signori di Ravenna e di Verona. Oltre a essere conosciuto per la Divina Commedia e l'amore per Beatrice, Dante fece parte anche della politica. Ebbe degli incarichi e fu magistrato. In quell'epoca scoppiò la lotta fra guelfi e ghibellini e lui fece parte dell'esercito dei guelfi Bianchi invece che dei Neri. Questa scelta fu fatale per lui perchè durante un'ambasciata il papa di Roma lo trattenne proprio mentre il popolo francese insediava un nuovo governo dominato dai Neri. Perciò il popolo fiorentino, dovette andarsene oppure veniva condannato a morte. Dante fu costretto a fare la vita da esule e fu proprio in quel periodo che scrisse la Divina Commedia, uno dei massimi capolavori letterali.
Tra le numerose personalità del Rinascimento italiano ebbe particolare fama, sia prima sia dopo la sua morte, Leonardo da Vinci (1452-1519). Prima di lui l’attività artistica e quella scientifica non sempre s’incontravano: anzi, spesso seguivano due strade parallele. Leonardo invece comprese ben presto che l’uomo completo non può fare a meno dell’arte come della scienza. Per questo motivo egli si dedicò con la stessa passione alla pittura e al lavoro strettamente scientifico,applicando in ambedue i campi lo stesso metodo. In particolare egli riteneva che solo attraverso il disegno e la pittura l’uomo potesse dare una rappresentazione puntuale della realtà e dell’immaginazione.Infatti, nel realizzare i suoi dipinti, egli studiò in modo attento e meticoloso i singoli elementi che sarebbero entrati nella composizione. Per rappresentare lo spazio in modo più vicino alla realtà, dopo che all’inizio del XV secolo Filippo Brunelleschi aveva teorizzato la prospettiva* , egli introdusse la tecnica dello sfumato: una graduale variazione dei toni di colore e della luminosità tesi a riprodurre gli effetti atmosferici dal mondo naturale. In tal senso basta ricordare lo stupendo ritratto della Gioconda conservato nel Museo del Louvre di Parigi.Ma lo si può ben notare anche, e meglio ancora, nel suo lavoro scientifico, nel quale valorizzò come nessun altro prima di lui i dati tratti dall’esperienza e dall’osservazione, anticipando così il metodo divenuto in seguito noto come “galileiano”, in quanto portato a perfezione da Galileo Galilei (1564-1642). A tal proposito Leonardo era solito dire: «La vera sapienza è figlia dell’esperienza e l’esperienza è madre di ogni certezza». E aggiungeva: «Molti si attribuiscono il diritto di criticarmi con il pretesto che le mie affermazioni sono in contrasto con il pensiero di alcuni autori antichi, che essi tengono in esagerata considerazione e rispetto: costoro però non si accorgono che le mie ricerche derivano dalla pura e semplice esperienza, unica vera fonte di verità». Nello stesso tempo, tuttavia, nessuno più di lui era convinto che «quelli che si innamorano della esperienza senza analizzarla scientificamente sono come il marinaio, che monta su una nave senza il timone e la bussola e così non ha mai la certezza di dove va».In campo scientifico, Leonardo lasciò dovunque il segno della propria genialità attraverso innumerevoli invenzioni, destinate ad aprire la strada alla moderna tecnologia.Progettò un po’ di tutto: dall’apparecchio per la misurazione del vento e dell’acqua, alle bombarde capaci di scagliare un gran numero di proiettili e di determinare con il fumo prodotto un enorme spavento tra i nemici; dal sottomarino al carro armato terrestre; dalla scavatrice per trincee alle chiuse per controllare e regolare il flusso dell’acqua dei fiumi e dei canali.
Trotula un medico con la gonna Il Personaggio A Salerno nel IX secolo esisteva una delle scuole di medicina più importanti d’Europa, una scuola all’avanguardia, dove si usavano i testi degli antichi sapienti greci, giunti attraverso la mediazione degli Arabi. Legata a questa famosissima scuola fu una donna, Trotula de Ruggiero, che aveva sposato un medico. Lei stessa raggiunse nella scienza medica una competenza straordinaria per l’epoca e, soprattutto, per le donne dell’epoca. Naturalmente, essendo una donna, non poteva essere considerata dai suoi contemporanei una magistra a tutti gli effetti, ovvero un dottore professionista con la licenza di insegnare nella Scuola; tuttavia godeva della stima del popolo e anche dei colleghi maschi. A lei sono attribuiti alcuni trattati di medicina e di cosmesi, di ginecologia e di ostetricia. Dagli scritti che ci sono giunti ricaviamo che Trotula aveva una concezione della medicina assai moderna: si basava su un’attentissima osservazione e su un’approfondita visita dei suoi pazienti prima di formulare la diagnosi; credeva nell’importanza della prevenzione per la cura delle malattie e riteneva che una sana alimentazione, una buona dose di attività fisica e la cura dell’igiene personale fossero i principi basilari per vivere in salute.
La polvere da sparo è un materiale esplosivo utilizzato come propellente per cartucce e munizioni delle armi da fuoco o per petardi e fuochi d'artificio. Si distinguono essenzialmente due tipi di polvere da sparo: polvere nera e polvere infume. Quella nera è composta da carbone, zolfo e salnitro ed è un antico esplosivo deflagrande. La polvere infume viene ottenuta per nitrazione della cellulosa ed è comunemente usata per tutti i tipi di proiettili per armi. La polvere da sparo fu inventata nel XIV secolo e fu proprio la polvere da sparo, cioè le armi da fuoco, a fermare i rapporti tra gli uomini. Nei primi anni del XIV secolo la miscela fu utilizzata in armi appositamente create per il lancio di proiettili a grande distanza. Questa applicazione però non fece usare le armi da fuoco in guerra, perché le prime armi, imprecise e difficili da manovrare, si dimostrarono più pericolose per chi le adoperava che per il nemico contro il quale erano usate. Solo dalla metà del XV secolo cominciarono ad assumere una certa importanza, visto che i pezzi principali erano divenuti più sicuri e riuscivano a lanciare proiettili a circa mille metri di distanza. Ciò nonostante, all’inizio del XVI secolo certi inconvenienti non erano stati ancora eliminati e solo col passare del tempo le armi divennero sempre più sicure e precise. Questo determinò la completa decadenza della pesante cavalleria feudale, visto che il più umile fante, armato di archibugio, poteva abbattere con relativa facilità il più forte cavaliere, inutilmente protetto dalla sua ingombrante armatura. Per questo si cominciarono a organizzare reparti di cavalleria armati alla leggera, più agili e manovrabili per un’azione di appoggio alla fanteria.
Lo studio già alla fine del XIV secolo divenne un’insostituibile fonte di ispirazione infatti la cultura greco - latina trattava proprio di questo. Inoltre gli uomini incominciarono a chiedersi quali fossero le leggi della natura e dell’universo: volevano controllare essi stessi le “verità” stabilite. Ma esse non potevano essere imposte dalla chiesa o dallo stato bensì dovevano essere stabilite dall’osservazione della natura. In futuro alcune persone si basarono su Aristotele e soprattutto sulla frase “ipes dixit” che aveva il potere di fermare tutte le discussioni e di impedire altri dibattiti su un argomento. A questo punto la gente incomincia a mettere in discussione il pensiero di Aristotele e vuole dire la sua opinione. Così nasce il metodo sperimentale fondato da Leonardo Da Vinci che si basa su esperimenti e osservazioni.
Matteo Ortolano ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "BACHECA … un’idea da condividere sulla Rete!":
QUADRO D'INSIEME: UMANESIMO E RINASCINEMTO
Con la fine del XIV secolo , il periodo di crisi economica e demografica che si era abbattuto sull'Europa era ormai stato superato. E quindi l'uomo inizia a respirare una nuova aria, inizia a ricostruire tutto, perchè oramai tutte le drammatiche epidemie erano ormai svanite. Il piacere di vivere portò a considerare gli onori, la fama, la ricchezza e la gloria.
Con il termine “ Rinascimento” si intende indicare quella radicale fioritura di ingegni e quindi sul finire del quattordicesimo secolo artisti e letterati furono i protagonisti di questo Rinascimento
LEON ARDO DA VINCI
Leonardo Da Vinci fu un grande scienziato e artista Nacque a Vinci nel 1452. E morì nel 1519 lasciando molte opere e molti esperimenti
Alcune delle sue opere oggi vengono sorvegliate a Parigi nel museo del Louvre. Fu il primo ad inventare nei suoi disegni le sfumature. Dipinse quadri di ogni genere. Nei suoi quadri sia disegnava sia scriveva, Progettò la prima macchina dell'uomo volante, studiando a fondo il volo dei uccelli.
Grande scienziato e grande artista divenne famoso in tutto il mondo. La sua arte ce l'aveva nel suo sangue.
Postato da Matteo Ortolano in Blogtrotters ... comunità di bloggers per una scuola in rete alle 18 settembre 2013 09:27
La cultura umanistico-rinascimentale si diffuse soprattutto a partire dalla metà del XIV secolo. Essa poneva al centro dell'esistenza l'uomo, al contrario di come avveniva nel mondo Cristiano, che vedeva la vita come un momento di passaggio. Nell'Umanesimo e nel Rinascimento, invece, la vita veniva rivalutata ed era considerata come un'occasione irripetibile in cui l'uomo deve dimostrare le sue potenzialità. Un pensiero simile avevano anche gli uomini dell'età greco-latina e per questo la cultura classica divenne un modello d'ispirazione. La cultura Medievale basata sulle Sacre Scritture e sull'autorità dei pensatori del passato era stata abbandonata. Ad essa si sostituì un nuovo spirito critico basato sullo sperimentare le "verità" attraverso l'osservazione diretta della natura. La nuova cultura, però, era aristocratica: la nuova rinascita riguardava solo la ristretta cerchia delle Corti Signorili, mentre le grandi masse vennero lasciate fuori. Grandi città, come Firenze, Milano, Venezia e Roma, ma anche città minori, come Mantova, Ferrara e Urbino, divennero centri dell'attività politica, economica e culturale. La cultura venne diffusa grazie all'invenzione della carta e soprattutto della stampa a caratteri mobili. Grazie all'opera di Gutemberg, infatti, si potè stampare qualsiasi testo in brevissimo tempo, riducendone il prezzo.
Leonardo Da Vinci è vissuto dal 1452 al 1519. Egli riteneva che osservando la natura si poteva trovare una soluzione per tutti i problemi che si è posto l’uomo anticipando il metodo perfezionato di Galileo Galilei noto come “galileiano”. Per prima cosa egli introdusse la tecnica dello sfumato: una variazione di colore e della luminosità usati per riprodurre gli effetti atmosferici della realtà. A questo punto la prima cosa che ci viene in mente è il famosissimo ritratto della Gioconda conservato nel museo del Louvre di Parigi. Leonardo lasciò molti segni nella scienza destinati ad arrivare fino ad oggi ed essere usati ancora. Lui progettò un po’ di tutto: dal sottomarino al prototipo del carro armato; dalle chiuse per controllare e regolare il flusso dell’acqua dei fiumi alle armi diffuse ancora oggi.
Durante il rinascimento sorsero molti grandi palazzi, si aprirono nuove vie e nuove piazze ornate da fontane, obelischi e statue. Inoltre l’allargamento delle strade agevolò il traffico: i carri potevano passare tranquillamente portando la merce da scambio. Aumento la preoccupazione per l’igiene personale e altrui che portò alla costruzione di nuove fognature che migliorarono la fornitura dell’acqua. Poi venne migliorata anche la pianta dei palazzi signorili: essa era generalmente rettangolare con un ampio cortile al centro; i saloni erano riccamente decorati. Ampi scaloni portavano ai piani superiori e marmi preziosi venivano usati come decorazione. Però non cambiarono le abitazioni delle classi povere che continuavano a vivere in piccole case per niente igieniche ed in quartieri dove regnava la fame e la sporcizia.
Cara Prof.Visitando su Internet ho trovato alcune notizie sul Rinascimento e Sull'Umanesimo Ecco il Riassunto L’Umanesimo è la cultura della civiltà rinascimentale. Fra i concetti di Umanesimo e di Rinascimento esiste dunque una stretta vicinanza e per molti aspetti una sovrapposizione. Tuttavia il primo termine sottolinea in modo particolare il momento ideologico-culturale, la consapevolezza che di sé ebbe il nuovo periodo storico, mentre il secondo si riferisce soprattutto alle manifestazioni artistiche e ai fenomeni di costume, alla civiltà nel suo complesso. La parola Umanesimo implica di per sé la coscienza di una differenza fra humanitas e divinitas, fra mondo umano-naturale e mondo religioso, e fra humanae litterae e divinae litterae, cioè fra la scrittura dedicata al mondo umano-naturale e quella invece consacrata a quello divino. Tale distinzione mancava nel Medioevo, in cui ogni tipo di scrittura veniva considerata sotto la prospettiva religiosa. Una tendenza alla laicizzazione della cultura era emersa già nel secolo XIII, mentre in quello successivo sono evidenti quei fenomeni culturali che vengono definiti in genere “preumanesimo”. Ma solo a partire dalla fine del Trecento, grazie soprattutto all’insegnamento preumanista di Petrarca e di Boccaccio, lo studio delle letterature latina e greca, pagane ed estranee alle divinae litterae, diviene rivendicazione dei diritti dell’uomo naturale, quale appunto si era rivelato nelle epoche classiche. Inoltre, il concetto di humanitasserviva a sottolineare una proprietà tipica degli uomini, il desiderio di conoscenza che li distingue fra tutti gli esseri animati e a cui deve essere subordinata, nella concezione umanistica, la vita del saggio La parola Rinascenza viene usata nel XVI secolo per significare, insieme, la rinascita degli studi classici e l’inizio di un’epoca nuova, dopo i “secoli bui” del Medioevo. Le generazioni dell’età umanistica e rinascimentale marcano con ciò una distanza rispetto all’“età di mezzo” e l’esigenza di ricollegarsi invece all’insegnamento del mondo greco-latino. Il concetto è poi ripreso e sviluppato nel Settecento dagli illuministi che vedono nella cultura rinascimentale la nascita del libero pensiero, sottratto all’irrazionalismo religioso e alle superstizioni medievali. Tuttavia la nozione di Rinascimento si impone solo a partire da un celebre saggio dello studioso svizzero Jacob Burckhardt, uscito nel 1860 con il titolo La civiltà del Rinascimento in Italia. Burckhardt vede nell’individualismo, nella cultura paganeggiante, nella rivalutazione della natura i caratteri con cui il Rinascimento, opponendosi alla cultura medievale, segna una netta rottura nei suoi confronti. Successivamente la valutazione di Burckhardt è stata posta in discussione e oggi essa non appare più accettabile: tende oggi a prevalere la convinzione che una vera svolta epocale si sia avuta subito dopo il Mille con lo sviluppo della civiltà urbana: gli elementi di rinascita cominciano ad affermarsi allora. Ciò tuttavia non deve impedire di cogliere gli indubbi elementi di novità che la cultura dell’Umanesimo introduce nella civiltà rinascimentale, in cui giungono a maturazione e a completa realizzazione tutti i fermenti emersi nei secoli precedenti: l’individualismo, la laicizzazione della cultura, la sottolineatura del carattere naturale della vita, la ripresa consapevole della lezione dei classici. Da questo punto di vista si potrebbe persino arrivare a dire, con un grande storico dell’arte, Hauser, che “molte cose giungono a maturazione [nel Quattrocento], ma non comincia quasi nulla di nuovo”. Secondo Hauser, lo stesso individualismo che si afferma nel corso del secolo non è nuovo come fenomeno in sé, ma solo come programma cosciente, consapevole acquisizione culturale vissuta come segno di identità storica in opposizione ai secoli precedenti.
Questo è il testo di storia Gli intellettuali si rivolsero alla cultura classica perché per loro rappresentava un insostituibile fonte di ispirazione. Inoltre, gli uomini non accettavano più che le verità fossero imposte dalla Chiesa e dallo Stato, ma dovevano essere confermate attraverso l’ osservazione diretta. Con l’ espressione” ipse dixit” s’ intendeva Aristotele l’ ha detto. Essa aveva il potere di far troncare ogni discussione e di impedire ogni ulteriore dibattito su un determinato argomento. Alla base del nuovo metodo sperimentale c’ erano: esperimenti e osservazioni personali, metodo sperimentale, piena e massima libertà nello studio e nella ricerca. Alcune città italiane diventarono dalla fine del XIV secolo centri di una cultura che esaltava lo studio dei classici, l’uomo e il suo spirito critico. Le città più rappresentative in questo senso furono Firenze, Milano, Venezia, Roma, Mantova, Ferrara,e Urbino. L’ accogliere e il favorire letterati e filosofi, artisti e scienziati, e quindi praticare il mecenatismo era molto frequente in quel periodo. I principi, col tempo, cominciarono ad accorgersi che le opere d’ arte erano favolosi strumenti di propaganda, così facevano a gara a chi accoglieva più artisti disposti ad esaltare il principe, la sua potenza, la sua fama e la sua gloria. L’ invenzione della carta e della stampa furono molto importanti perché permisero una vasta diffusione della cultura e un completo rinnovamento della società. L’ invenzione dei caratteri mobili metallici è dovuta al tedesco Johannes Gutenberg.
Da Michela Argentino Lorenzo il magnifico Lorenzo il magnifico nacque a Firenze nel 1449 da Piero di Gottoso de' Medici e Lucrezia Tornabuoni.. La madre, donna colta e poetessa, ebbe un ruolo assai importante nella formazione culturale di Lorenzo. Fra i suoi educatori ci furono umanisti e filosofi, fra cui Gentile Becchi,Marsilio Ficino, Cristoforo Landino e Giovanni Agiropulo.A soli 5 anni fu chiamato al duca come erede delle fortune della stirpe. Nel 1459 a soli dieci anni prese parte alle feste organizzate in onore di Galeazzo Maria Sforsa giunto a Firenze e ospite in Palazzo Medici. Nel 1465 fu inviato a Milano per partecipare alle nozze di Alfonso d'Aragona con Ippolita Maria Sforza. L'anno seguente in rappresentanza di Piero di Gottoso andò a Roma presso papa Paolo II e a Napoli presso Ferdinando I d'Aragona, con il compito di tessere proficui rapporti diplomatici con i due regnanti. Nel 1469 Lorenzo sposò Clarice Orsini, appartenente a un'influente famiglia dell'aristocrazia romana. Il matrimonio fu combinato grazie all'intermediazione di Giovanni Tornabuoni fratello di Lucrezia e zio di Lorenzo, residente a Roma dove dirigeva il banco Medici.Inoltre Lorenzo il magnifico fu uno dei protagonisti della cultura fiorentina quattrocentesca e vi contribuì in prima persona come artefice con al sua attività di scrittore. In generale Lorenzo tende a mediare le tendenze letterarie del suo tempo interpretando i gusti della società fiorentina del tempo, in un nutrito ed eclettico corpus letterario costituito da rime e prose volgari. Fu anche il più celebre mecenate del Rinascimento italiano. Egli ha segnato la cultura e l'arte del suo tempo non tanto come diretto committente quanto piuttosto come "arbitro del gusto" (Gombrich 1960, ed. 1973, p. 78), promuovendo le arti figurative, letterarie e musicali nel quadro del proprio disegno politico volto a rinsaldare il potere personale e famigliare. Loreno morì l'8 aprile del 1492 nella villa di Careggi. Al suo capezzale c'erano Agnolo Poliziano e Pico della Mirandola. Negli ultimi giorni aveva ricevuto anche la visita diGirolano Saronavola, chiamato a Firenze dallo stesso Lorenzo e divenuto priore di San Marco. Il corpo del Magnifico fu esposto nella chiesa di San Marco. Passato poi nella sede della confraternita dei Magi venne trasportato in San Lorenzo dove vennero celebrate le esequie. La sua sepoltura si trova ora nella Sagrestia Nuova di Michelangelo.
Cara prof.ssa, le invio le relazioni MATTIA seconda D
Esercizio di pagina 267 n° 4. Alla fine del XIV secolo lo studio del mondo antico divenne un'insostituibile fonte di ispirazione per la società colta del tempo. Gli uomini, inoltre, non si accontentavano più di affermare quello che a sua volta era stato affermato prima di loro, ma volevano avere delle prove. La Chiesa e lo Stato, quindi, non potevano imporre le “verità”, ma, queste ultime, dovevano essere provate. Prima di loro, infatti, si era diffusa la convinzione che alcuni filosofi e scienziati dell'antichità avessero svelato ogni mistero e risolto ogni problema della vita. In seguito, però, alcuni uomini, non mettendo in dubbio ciò che avevano affermato gli antichi, chiesero il diritto di poter trovare le “verità” con degli esperimenti. Nacque, così, il moderno metodo sperimentale.
Esercizio di pagina 269 n° 7.
La cultura umanistico-rinascimentale si diffuse soprattutto a partire dalla metà del XIV secolo. Essa poneva al centro dell'esistenza l'uomo, al contrario di come avveniva nel mondo Cristiano, che vedeva la vita come un momento di passaggio. Nell'Umanesimo e nel Rinascimento, invece, la vita veniva rivalutata ed era considerata come un'occasione irripetibile in cui l'uomo deve dimostrare le sue potenzialità. Un pensiero simile avevano anche gli uomini dell'età greco-latina e per questo la cultura classica divenne un modello d'ispirazione. La cultura Medievale basata sulle Sacre Scritture e sull'autorità dei pensatori del passato era stata abbandonata. Ad essa si sostituì un nuovo spirito critico basato sullo sperimentare le "verità" attraverso l'osservazione diretta della natura. La nuova cultura, però, era aristocratica: la nuova rinascita riguardava solo la ristretta cerchia delle Corti Signorili, mentre le grandi masse vennero lasciate fuori. Grandi città, come Firenze, Milano, Venezia e Roma, ma anche città minori, come Mantova, Ferrara e Urbino, divennero centri dell'attività politica, economica e culturale. La cultura venne diffusa grazie all'invenzione della carta e soprattutto della stampa a caratteri mobili. Grazie all'opera di Gutemberg, infatti, si potè stampare qualsiasi testo in brevissimo tempo, riducendone il prezzo.
Esercizio di pagina 337 n° 5.
La nuova cultura interessava solo una cerchia ristretta di persone aristocratiche, mentre il popolo venne lasciato fuori. La stragrande maggioranza della popolazione, infatti, venne lasciata nella miseria e nell'alfabetismo e, per la sua povertà, non potè mai lasciare un segno nel mondo della politica, dell'economia e della cultura. La civiltà del Rinascimento fu una civiltà aristocratica. Così le corti Signorili si erano a poco a poco trasformate in centri politici, economici e culturali dell'intero territorio. All'interno di esse chi aveva il compito di amministrare la cosa pubblica, di organizzare la vita nella comunità e di di tenere i rapporti con le altre corti italiane assunse ben presto grande importanza.
L’Impero Inca è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano. Esiste dal XIII al XVI secolo e la sua capitale fu Cuzco, nell’attuale Perù. Questo impero conquistò la maggior parte dei territori occidentali dell’America del Sud. Ad ogni popolo conquistato venivano imposti il linguaggio e la religione dell’Impero. A loro volta, gli inca si arricchivano della cultura dei popoli sottomessi. La lingua ufficiale di questo vasto Impero era il quechua. Invece all’imperatore veniva associata un’ origine divina e le famiglie nobili erano le panaca. Essi erano abili ingegneri e volevano fissare i dati salienti della loro storia, costituendo un apposito corpo di saggi incaricati di registrare gli avvenimenti passati.
https://www.facebook.com/orlanda.sanvitale?ref=tn_tnmn
RispondiEliminaPer avere un esempio di reportage... Guardate sulla mia pagina facebook... Non è necessario che vi iscriviate a facebook , il servizio è vietato ai minori di 14 anni ... Navigate con i vostri genitori!
I vostri reportage saranno pubblicati sul nostro blog didattico!
Chiarisco meglio quello che ho scritto sopra riportando un'affermazione contenuta nella guida "Facebook per gli insegnanti"
RispondiElimina"Per mettere le cose in chiaro, Facebook non raccoglie informazioni dai bambini, anzi proibisce loro di usare il servizio. Se avete studenti minori di 13 anni, non potranno creare un account né accedere a gruppi o Pagine Facebook."
Naturalmente la mia pagina facebook è consultabile da tutti i miei alunni ma sempre con la supervisione dei loro genitori ... ma di queste regole ne abbiamo ampiamente discusso e ne discuteremo ancora ... a presto ;-)
La vostra prof
Un resoconto che documenta
RispondiEliminaDa Treccani.it
Prezioso strumento di informazione, il reportage giornalistico è un rapporto, un resoconto che documenta e descrive eventi, luoghi o situazioni. Il reportage ci offre un quadro di quello che succede in una certa parte del mondo o di una società, raccontandolo attraverso parole e immagini e consentendoci di osservare realtà o avvenimenti lontani, sconosciuti o difficilmente accessibili, registrati da un testimone diretto che vi partecipa in prima persona. In questo senso gli storici e i viaggiatori dell'antichità sono stati i primi reporter della storia: le Storie di Erodoto (5° secolo a.C.) o il Milione di Marco Polo (13° secolo), resoconti di viaggi in terre lontane e descrizioni di usi e costumi di popoli diversi, possono essere considerati gli antenati del reportage.
Per la sua natura descrittiva, il reportage ha spesso il valore di un testo letterario. Non a caso si sono cimentati in questo genere narrativo molti scrittori, come Ernest Hemingway: corrispondente durante la guerra civile spagnola e in Europa al seguito dell'esercito statunitense nella Seconda guerra mondiale, egli ha creato un vero e proprio 'stile da reportage', asciutto e senza retorica. Oltre che resoconti scritti, i reportage possono essere anche documentari fotografici o filmati, spesso di notevole valore artistico e di grande impatto
Cari ragazzi dopo il 20 settembre non sarà più possibile presentare i vostri reportage dell'estate ... Vi consiglio di farlo prima del 12 cm, prima cioè dell'inizio delle lezioni!
RispondiEliminaA presto issimo!
DA ALESSIA CURTI
RispondiEliminaRIASSUNTO CAPITOLO 1
STUDIARE GEOGRAFIA SIGNIFICA ESPLORARE E CONOSCERE LA TERRA IL PIANETA DOVE TUTTI VIVIAMO.
INIZIAMO IL NOSTRO VIAGGIO IMMAGINANDO DI ESSERE SU UN ASTRONAVE CHE STA PER LASCIARE LA TERRA PER ANDARE SULLA LUNA DOVE TUTTO E’ FERMO IMMOBILE E SENZA VITA INVECE SULLA TERRA TUTTO SI TRASFORMA...PERCHE' ? 3 ELEMENTI RENDONO POSSIBILI I CAMBIAMENTI CHE AVVENGONO SULLA SUPERFICIE DEL NOSTRO PIANETA : L’ACQUA L’ARIA E IL CALORE DEL SOLE .
LA TERRA È AVVOLTA DA UNO STRATO DI DIVERSI GAS CHIAMATO ATMOSFERA . L’ARIA è TRASPARENTE MA QUANDO VIENE COLPITA DAI RAGGI DEL SOLE DIVENTA DI UN AZZURRO INTESO . SENZA L’ARIA IL CIELO SAREBBE NERO COME QUELLO DELLA LUNA . L’ARIA CHE CIRCONDA LA TERRA NON E’ MAI FERMA IL MOVIMENTO DELL’ARIA DA ORIGINI A VENTI . VENTI LEGGERI COME QUELLI DELLE BREZZE E IMPETUOSI COME QUELLE DEGLI URAGANI
SULLA TERRA L’ACQUA SI TROVA OVUNQUE ALLO STATO LIQUIDO GASSOSO E SOLIDO. IL CALORE DEL SOLE TRASFORMA L’ACQUA DEI MARI IN VAPORE . IL VAPORE SALE NELL’ATMOSFERA E QUANDO INCONTRA UNA ZONA PIU' FREDDA SI TRASFORMA IN GOCCE CHE RICADONO SULLA TERRA. E’ LA PIOGGIA CHE SCORRE FINO AL MARE E RICOMINCIA COSI IL CICLO DELL’ACQUA.
IL SOLE RISCALDA L’ARIA, L’ACQUA E LA SUPERFICIE TERRESTRE . I SUOI RAGGI NON SONO NE TROPPO FORTI NE TROPPO DEBOLI , SIAMO A UNA GIUSTA DISTANZA PER PERMETTERE LA VITA . LA CROSTA TERRESTRE SI MUOVE LENTAMENTE PARTI DI CROSTA CHIAMATE ZOLLE MUOVENDOSI SI SCONTRANO E LENTAMENTE SI SOLLEVANO DANDO ORIGINE ALLE MONTAGNE.
PER RAPPRESENTARE LA TERRA NON BISOGNA ANDARE SULLO SPAZIO BASTA PRENDE UN MAPPAMONDO . RUOTANDOLO POSSIAMO VEDERE TUTTI I DIVERSI CONTINENTI . LA TERRA è ABITATA DAGLI UOMINI MA NON IN MODO UNIFORME PERCHE’ CI SONO ALCUNE ZONE E’ MOLTO POPOLATA E ALTRE INVECE POCHISSIMO O PER NIENTE. OGGI SIAMO CIRCA 6 MILIARDI .
RIASSUNTO CAPITOLO 2
LO STUDIO DELLA GEOGRAFIA TI PERMETTERE DI CONOSCERE AMBIENTI E POPOLAZIONI DI TUTTI I LUOGHI DELLA TERRA . PER FARE QUESTA “ESPLORAZIONE” HAI A DISPOSIZIONE MOLTI STRUMENTI PER POTER ACQUISTARE INFORMAZIONI DI OGNI TIPO .
LE FOTOGRAFIE DANNO INFORMAZIONI DIVERSE A SECONDA DEL PUNTO DI VISTA CON CUI SONO STATE SCATTATE : AD ALTEZZA D’UOMO, ALL’ALTO, AEREA O DA SATELLITE.
LA CARTA GEOGRAFICA è IL DISEGNO DI UN TERRITORIO VISTO DALL’ALTO. LE ANTICHE CARTE ERANO APPROSSIMATIVE PERCHE’ GLI UOMINI NON AVEVANO GLI STRUMENTI PER GUARDARE DALL’ALTO. COL PASSARE DEL TEMPO GRAZIE HAI MEZZI TECNICI HANNO POTUTO DISEGNARE CARTE PIU’ PRECISE . OGGI LE FOTOGRAFIE DA SATELLITE CONSENTONO DI RAPPRESENTARE L’ESATTA CONFORMAZIONE DELLA SUPERFICE TERRESTRE E LO SVOLGIMENTO DI UN FENOMENO .
PER LEGGERE UNA CARTA E’ IMPORTANTE CONOSCERE LA SCALA DI RIDUZIONE. IN BASE ALLA SCALA CI SONO DIVERSI TIPI DI CARTE CHE RAPPRESENTANO SUPERFICI PIU’ O MENO VASTE : MAPPE O PIANTE, CARTE TOPOGRAFICHE, REGIONALI, GEOGRAFICHE E PLANISFERI
.LE CARTE SI DIFFERENZIANO ANCHE IN BASE ALLE INFORMAZIONI CHE CONTENGONO . CI SONO : LE CARTE FISICHE NELLA QUALE SONO RIPORTATI FIUMI, MONTAGNE, PIANURE, COLLINE ; LE CARTE POLITICHE SE VUOI CONOSCERE I DIVERSI STATI, LE LORO CAPITALI, I LORI CONFINI …, LE CARTE FISICO-POLITICHE RIPORTANO SIA GLI ELEMENTI NATURALI CHE QUELLI ANTRIOICI, CIOE’ GLI ELEMENTI REALIZZATI DALL’UOMO E LE CARTE TEMATICHE RAPPRESENTANO UN SOLO TEMA .
LA BUSSOLA TI PERMETTE DI STABILE I PUNTI CARDINALI E QUINDI DI ORIENTARSI IN UN LUOGO; PER ORIENTARSI PUOI ANCHE FARE RIFERIMENTO AL SOLE DI GIORNO E DI NOTTE ALLA STELLA POLARE. LA BUSSOLA PERMETTE ANCHE DI ORIENTARE LE CARTE .
Cara professoressa,
RispondiEliminaquesta è la ricerca che ho fatto come compito per le vacanze di storia; parla di Celestino V, un argomento di cui abbiamo già parlato, che si ricollega al primo fantastico e-book.
Al benedettino Pietro da Morrone piaceva l’ ideale eremitico. Infatti egli trascorse gran parte della sua vita sulle montagne abruzzesi, in caverne scavate nella roccia e in luoghi sempre più inaccessibili:gli eremi celestiniani. Molti desideravano diventare suoi discepoli e i fedeli lo raggiungevano ovunque.
Pietro si era ritirato nel suo nuovo eremo sul monte Morrone quando il conclave, lo elesse pontefice. La discussione per la scelta del papa era durata ben 27 mesi e i cardinali avevano accolto come un segno divino la lettera che Pietro aveva scritto loro per sollecitarli a prendere una rapida decisione, perché la Chiesa non doveva essere lasciata troppo a lungo priva della sua guida. I cardinali pensarono che Pietro fosse un candidato ideale: mansueto, arrendevole e soprattutto estraneo alle lotte interne al conclave. Fin dall’inizio, dopo aver assunto il nome di Celestino V, il vecchio eremita si accorse che il nuovo ruolo non faceva per lui, che non era quella la sua strada. Così dopo appena cinque mesi dall’elezione, decise di rinunciare e di tornare a vivere come eremita.
Maria 1d
GIORGIA BARONE SCRIVE
RispondiEliminaFederico II
Federico II, figlio di Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, re di Sicilia e di Germania, e stata una delle personalità più moderne vissute nel XIII secolo. Energico, intelligente e di vasta cultura, possedeva anche qualità eccezionali di grande uomo di stato. Sin da ragazzo aveva ricevuto un'ottima istruzione militare, sapeva cavalcare perfettamente ed era abilissimo nella caccia col falcone, una della grandi passioni della sua vita. Non era solo un uomo d'azione ma si dilettava anche con lo studio. Conosceva bene la lingua latina, che scriveva e parlava correttamente in pubblico, ma era altrettanto padrone del francese, del provenzale, del tedesco, dell'italiano e capiva anche l'arabo e il greco. Federico II raduno la sua corte a Palermo, una splendida città, così descritta qualche anno prima (1154) dal geografo della corte normanna.
Giorgia continua
EliminaDante nasce a Firenze nel 1265, da Alighiero Alighieri e da donna Bella; la sua famiglia, pur nobile, si dedicava ad attività mercantili ed era di parte guelfa. Perde entrambi i genitori in giovane età, e nel 1281 combatte per la lega guelfa contro i ghibellini toscani, sia a Campaldino che all' assedio di Caprona. Attorno al 1285 sposa Gemma Donati, che gli darà tre figli. Diviene amico di letterati come Brunetto Latini e Guido Cavalcanti, e scrive componimenti di vario genere, raccolti in parte nella "Vita nova", dedicata alla sua musa Beatrice, figlia di Folco Portinari e sposata a Simone de' Bardi, morta nel 1290. Dopo la morte di Beatrice, Dante si dedica a studi teologici e filosofici, e conosce un periodo di smarrimento. Filosofia, politica, poetica amorosa, mondanità, tutto entra a far parte delle "Rime" scritte in questi anni; Dante si iscrive ad una corporazione, e ciò gli consente di svolgere attività politica: entra a far parte successivamente del Consiglio del Capitano del Popolo, del Consiglio dei Savi e del Consiglio dei Cento. Si schiera con i guelfi bianchi, guidati dalla famiglia Cerchi, contro i guelfi neri, sostenitori di Bonifacio VIII e degli angioini, capitanati dal violento Corso Donati. Questi congiurano per far cadere Firenze sotto il dominio papale, ma i Bianchi prevalgono e difendono l'indipendenza della città, esiliando i Donati.
Giorgia continua
EliminaGiovanna d'Arco, la figlia più piccola di una famiglia di contadini del villaggio di Domrémy, in Francia, nacque nel 1412, in un periodo in cui la nazione era sotto la dominazione inglese a seguito della sanguinosa Guerra dei Cent'anni. Inoltre, la regione era stravolta da una guerra civile che vedeva gli Armagnacchi, partigiani del re, schierati con gli inglesi contro i Borgognoni. Uno dei fattori decisivi di questo conflitto interno era rappresentato dal controllo della città di Orléans, situata in posizione strategica sulla riva della Loira. Una sola cosa avrebbe potuto salvare la Francia e farle superare il suo periodo più oscuro... un miracolo.
FIORENZA SCRIVE
RispondiEliminaQuale energia per produrre e vivere bene?
I combustibili sono i mezzi più utilizzati per produrre energia, però hanno due svantaggi: sono fonti non rinnovabili e sono quindi destinati a esaurirsi; inoltre provocano l’effetto serra.
Vicino alle centrali termoelettriche ci sono anche molte centrali nucleari.
Ma ci sono anche molte fonti rinnovabili, che sono quelle che utilizzano la natura: energia solare, eolica, geotermica, idroelettrica e delle biomasse.
Il F.A.I
Il F.A.I., cioè Fondo Ambiente Italiano, è stato creato per far conoscere i posti più belli e più a rischio dell’Italia. Nasce nel 1975 con il compito di salvare beni come castelli, monasteri, spiagge particolarmente belle e giardini, anche antiche ville.
Nel 2008 parteciparono ben centoquindicimila italiani: il luogo più segnalato per essere salvaguardato è stato il Castello della Colombaia di Trapani, in abbandono, purtoppo.
Le metropolitane d’Europa
L’Europa è un continente davvero sviluppato dal punto di vista dei trasporti.
In particolare nelle grandi città europee ci sono diverse linee della metropolitana, un sistema di trasporto che viaggia sotto terra, attraverso treni ad altissima velocità, così da spostarsi da un luogo all’altro in poco tempo.
Soprattutto a Londra e Parigi la metropolitana è lunghissima, e nelle due città ci sono tantissime linee. A Roma ce ne sono solo due, e a volte non possono essere utilizzate.
Sono da poco tornata da Londra, e spostarsi, lì, è davvero facile, con le sue 15 linee ben funzionanti.
MARIA BIANCO scrive
RispondiEliminaCara professoressa,
ho trovato questo argomento interessante sul libro digitale e ho deciso di approfondirlo.
Le eruzioni vulcaniche più famose
L’ isola di Thera è oggi conosciuta con il nome di Santorini. Essa fa parte dell’ arcipelago delle Cincladi, nel Mar Egeo; è stata da sempre una zona interessata da fenomeni sismici e vulcanici.
Nel 1450 il vulcano sull’ isola esplose. Le conseguenze furono disastrose: detriti e ceneri si sparsero nei dintorni e gigantesche onde si abbatterono sulle coste vicine. Oggi al posto del vulcano c’è un golfo di forma quasi perfettamente circolare.
Il Krakatoa è un vulcano che sorge sull’isola di Rakata, in Indonesia.
Nel 1883 eruttò in modo così violento da distruggere parte dell’ isola e provocare un maremoto che, abbattendosi sulle coste vicine, uccise decine di migliaia di persone. Il rumore generata dall’ eruzione venne avvertito fino alle isole Mauritius e in Australia; le polveri e i vapori dispersi nell’ aria oscurarono il cielo per alcuni giorni. Le eruzioni del vulcano durarono per alcuni mesi.
L'eruzione vulcanica più distruttiva e potente dalla fine dell’ultima Era glaciale, si è verificata in Indonesia, nell'aprile del 1815 dal vulcano Tambora. Furono espulsi dal vulcano oltre 100 km quadrati di materiale, 150 miliardi di m quadrati di roccia, cenere e altri materiali. Questa eruzione fu circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione del monte Sant’Elena del 1980. Un eruzione più grande anche della famosa eruzione del vulcano Krakatoa del 1883. Le conseguenze furono terribili: 12.000 persone morirono subito e si calcola che ci furono almeno altre 80.000 vittime per fame e carestie che seguirono il disastro. La fitta polvere rimase in atmosfera per moltissimo tempo, rendendola opaca, ed impedendo ai raggi solari di penetrare l'atmosfera per arrivare sul suolo terrestre. Questo ha comportato un notevole cambiamento climatico a livello planetario, con inverni freddissimi, estati mancanti e raccolti carenti. L'anno successivo l'eruzione, il 1816, in tutto il mondo, verrà ricordato nella storia come "l'anno senza estate”. Secondo la scala VEI (Volcanic Explosion Index) la presente eruzione viene classificata pari a 7 come super colossale e si trova al quarto posto degli eventi più distruttivi del nostro pianeta dalla sua nascita.
MICHELA ZACCARDI SCRIVE
RispondiEliminaLa guerra dei Cento anni tra Francia e Inghilterra era quasi terminata. Gli eserciti erano stanchi per le battaglie, e i continui saccheggi e per giunta gli inglesi erano preparati per la vittoria.
Ma una fanciulla, figlia di contadini doveva sollevare la sorte del popolo francese. Ella si chiamava Giovanna d'Arco e presto divenne simbolo della riscossa della Francia.
Gli inglesi avevano già conquistato un altro territorio ma Giovanna fece da portavoce delle sofferenze degli abitanti. Il popolo inglese aveva come re Enrico VI, da quando era ancora bambino, e governava sia il popolo inglese che quello francese. Ma Carlo VII di Valois non accettò questa cosa, ma non ancora poteva essere incoronato re perché l'incoronazione si svolgeva a Reims, un territorio conquistato dagli Inglesi.
Giovanna d'Arco incontrò Carlo VII e convinse lui ad affidarle un piccolo esercito che la ragazza guidò verso la terra assediata dall'esercito inglese. Giovanna indossò l'armatura e riportò una vittoria sull'esercito inglese. Gli inglesi erano stupiti perché non potevano credere che una donna era alla guida dell'esercito nemico. Il successo di Giovanna fece felice non solo i Francesi ma anche il Re, che riuscì a farsi consacrare a Reims. Giovanna però in un secondo momento dovette ritirarsi dalla città e fu sottoposta a un processo per eresia, da parte degli inglesi. La Chiesa l'ha proclamata Santa Giovanna d'Arco. Dopo mesi di interrogatorio fu arsa viva e non aveva ancora vent'anni.
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Grandi cose si narravano dell’imperatore cristiano: notizie
molto positive erano arrivate alle orecchie del sultano
d’Egitto Malik al-Kamil dai viaggiatori che erano di ritorno dalla Sicilia. Egli allora mandò l'emiro Fakhr ad-Din, per conoscere la realtà siciliana e il
rispetto che l’imperatore dimostrava ai musulmani e alla loro
civiltà. Fra i due nacque una forte amicizia: si mandavano lettere, discutevano dei loro problemi e il sultano inviò anche
all’imperatore animali esotici.
A convincere Federico II a partire per la crociata contro il sultano fu papa Gregorio IX, che lo minacciò di scomunica. Federico partì, ma rientrò pochi giorni dopo a causa di una epidemia. La spiegazione di Federico non convinse il pontefice e egli
scomunicò l’imperatore.
A quel punto Federico riprese la crociata e la concluse ricorrendo all’astuzia della politica. Sapendo che Malik al-Kamil
era molto impegnato a causa delle lotte con il fratello, emiro di
Damasco, avviò trattative con lui, per ottenere in modo pacifico Gerusalemme.
Federico era in rotta con il papa, che
lo aveva scomunicato . Persino i rappresentanti del papa dicevano a al-Kamil a
non cedere alle richieste di Federico Presto però i due sovrani trovarono l’accordo: si stabiliva un armistizio di
dieci anni, Federico possedeva Gerusalemme,
Betlemme, Nazareth e una striscia intorno ad Acri e
I rapporti tra Federico e al-Kamil continuarono a essere
molto amichevoli.
Dante Alighieri fu uno dei massimi poeti e intellettuali medievali. Egli fu sia fiorentino che girovago. Infatti fu invitato soprattutto dai Signori di Ravenna e di Verona. Oltre a essere conosciuto per la Divina Commedia e l'amore per Beatrice, Dante fece parte anche della politica. Ebbe degli incarichi e fu magistrato. In quell'epoca scoppiò la lotta fra guelfi e ghibellini e lui fece parte dell'esercito dei guelfi Bianchi invece che dei Neri. Questa scelta fu fatale per lui perchè durante un'ambasciata il papa di Roma lo trattenne proprio mentre il popolo francese insediava un nuovo governo dominato dai Neri. Perciò il popolo fiorentino, dovette andarsene oppure veniva condannato a morte. Dante fu costretto a fare la vita da esule e fu proprio in quel periodo che scrisse la Divina Commedia, uno dei massimi capolavori letterali.
Eduart scrive
RispondiEliminaLEONADO DA VINCI
Tra le numerose personalità del Rinascimento italiano ebbe particolare fama, sia prima sia dopo la sua morte, Leonardo da Vinci (1452-1519). Prima di lui l’attività artistica e quella scientifica non sempre s’incontravano: anzi, spesso seguivano due strade parallele. Leonardo invece comprese ben presto che l’uomo completo non può fare a meno dell’arte come della scienza. Per questo motivo egli si dedicò con la stessa passione alla pittura e al lavoro strettamente scientifico,applicando in ambedue i campi lo stesso metodo. In particolare egli riteneva che solo attraverso il disegno e la pittura l’uomo potesse dare una rappresentazione puntuale della realtà e dell’immaginazione.Infatti, nel realizzare i suoi dipinti, egli studiò in modo attento e meticoloso i singoli elementi che sarebbero entrati nella composizione. Per rappresentare lo spazio in modo più vicino alla realtà, dopo che all’inizio del XV secolo Filippo Brunelleschi aveva teorizzato la prospettiva* , egli introdusse la tecnica dello sfumato: una graduale variazione dei toni di colore e della luminosità tesi a riprodurre gli effetti atmosferici dal mondo naturale. In tal senso basta ricordare lo stupendo ritratto della Gioconda conservato nel Museo del Louvre di Parigi.Ma lo si può ben notare anche, e meglio ancora, nel suo lavoro scientifico, nel quale valorizzò come nessun altro prima di lui i dati tratti dall’esperienza e dall’osservazione, anticipando così il metodo divenuto in seguito noto come “galileiano”, in quanto portato a perfezione da Galileo Galilei (1564-1642). A tal proposito Leonardo era solito dire: «La vera sapienza è figlia dell’esperienza e l’esperienza è madre di ogni certezza». E aggiungeva: «Molti si attribuiscono il diritto di criticarmi con il pretesto che le mie affermazioni sono in contrasto con il pensiero di alcuni autori antichi, che essi tengono in esagerata considerazione e rispetto: costoro però non si accorgono che le mie ricerche derivano dalla pura e semplice esperienza, unica vera fonte di verità». Nello stesso tempo, tuttavia, nessuno più di lui era convinto che «quelli che si innamorano della esperienza senza analizzarla scientificamente sono come il marinaio, che monta su una nave senza il timone e la bussola e così non ha mai la certezza di dove va».In campo scientifico, Leonardo lasciò dovunque il segno della propria genialità attraverso innumerevoli invenzioni, destinate ad aprire la strada alla moderna tecnologia.Progettò un po’ di tutto: dall’apparecchio per la misurazione del vento e dell’acqua, alle bombarde capaci di scagliare un gran numero di proiettili e di determinare con il fumo prodotto un enorme spavento tra i nemici; dal sottomarino al carro armato terrestre; dalla scavatrice per trincee alle chiuse per controllare e regolare il flusso dell’acqua dei fiumi e dei canali.
Continua Eduart
EliminaTrotula
un medico con la gonna
Il Personaggio
A Salerno nel IX secolo esisteva una delle scuole di medicina più importanti d’Europa, una scuola all’avanguardia,
dove si usavano i testi degli antichi sapienti greci, giunti attraverso la mediazione degli Arabi.
Legata a questa famosissima scuola fu una donna, Trotula
de Ruggiero, che aveva sposato un medico. Lei stessa raggiunse nella scienza medica una competenza straordinaria
per l’epoca e, soprattutto, per le donne dell’epoca.
Naturalmente, essendo una donna, non poteva essere considerata dai suoi contemporanei una magistra a tutti gli effetti, ovvero un dottore professionista con la licenza di insegnare nella Scuola; tuttavia godeva della stima del popolo e
anche dei colleghi maschi.
A lei sono attribuiti alcuni trattati di medicina e di cosmesi, di ginecologia e di ostetricia. Dagli scritti che ci sono
giunti ricaviamo che Trotula aveva una concezione della medicina assai moderna: si basava su un’attentissima
osservazione e su un’approfondita visita dei suoi pazienti
prima di formulare la diagnosi; credeva nell’importanza
della prevenzione per la cura delle malattie e riteneva che
una sana alimentazione, una buona dose di attività fisica e
la cura dell’igiene personale fossero i principi basilari per
vivere in salute.
LORENZO 2D SCRIVE
RispondiEliminaL’invenzione della polvere da sparo
La polvere da sparo è un materiale esplosivo utilizzato come propellente per cartucce e munizioni delle armi da fuoco o per petardi e fuochi d'artificio. Si distinguono essenzialmente due tipi di polvere da sparo: polvere nera e polvere infume. Quella nera è composta da carbone, zolfo e salnitro ed è un antico esplosivo deflagrande. La polvere infume viene ottenuta per nitrazione della cellulosa ed è comunemente usata per tutti i tipi di proiettili per armi. La polvere da sparo fu inventata nel XIV secolo e fu proprio la polvere da sparo, cioè le armi da fuoco, a fermare i rapporti tra gli uomini. Nei primi anni del XIV secolo la miscela fu utilizzata in armi appositamente create per il lancio di proiettili a grande distanza. Questa applicazione però non fece usare le armi da fuoco in guerra, perché le prime armi, imprecise e difficili da manovrare, si dimostrarono più pericolose per chi le adoperava che per il nemico contro il quale erano usate. Solo dalla metà del XV secolo cominciarono ad assumere una certa importanza, visto che i pezzi principali erano divenuti più sicuri e riuscivano a lanciare proiettili a circa mille metri di distanza. Ciò nonostante, all’inizio del XVI secolo certi inconvenienti non erano stati ancora eliminati e solo col passare del tempo le armi divennero sempre più sicure e precise. Questo determinò la completa decadenza della pesante cavalleria feudale, visto che il più umile fante, armato di archibugio, poteva abbattere con relativa facilità il più forte cavaliere, inutilmente protetto dalla sua ingombrante armatura. Per questo si cominciarono a organizzare reparti di cavalleria armati alla leggera, più agili e manovrabili per un’azione di appoggio alla fanteria.
RispondiEliminaEsercizio 4 pagina 267
Lo studio già alla fine del XIV secolo divenne un’insostituibile fonte di ispirazione infatti la cultura greco - latina trattava proprio di questo.
Inoltre gli uomini incominciarono a chiedersi quali fossero le leggi della natura e dell’universo: volevano controllare essi stessi le “verità” stabilite. Ma esse non potevano essere imposte dalla chiesa o dallo stato bensì dovevano essere stabilite dall’osservazione della natura. In futuro alcune persone si basarono su Aristotele e soprattutto sulla frase “ipes dixit” che aveva il potere di fermare tutte le discussioni e di impedire altri dibattiti su un argomento. A questo punto la gente incomincia a mettere in discussione il pensiero di Aristotele e vuole dire la sua opinione. Così nasce il metodo sperimentale fondato da Leonardo Da Vinci che si basa su esperimenti e osservazioni.
Matteo Ortolano ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "BACHECA … un’idea da condividere sulla Rete!":
RispondiEliminaQUADRO D'INSIEME: UMANESIMO E RINASCINEMTO
Con la fine del XIV secolo , il periodo di crisi economica e demografica che si era abbattuto sull'Europa era ormai stato superato. E quindi l'uomo inizia a respirare una nuova aria, inizia a ricostruire tutto, perchè oramai tutte le drammatiche epidemie erano ormai svanite.
Il piacere di vivere portò a considerare gli onori, la fama, la ricchezza e la gloria.
Con il termine “ Rinascimento” si intende indicare quella radicale fioritura di ingegni e quindi sul finire del quattordicesimo secolo artisti e letterati furono i protagonisti di questo Rinascimento
LEON ARDO DA VINCI
Leonardo Da Vinci fu un grande scienziato e artista
Nacque a Vinci nel 1452. E morì nel 1519 lasciando molte opere e molti esperimenti
Alcune delle sue opere oggi vengono sorvegliate a Parigi nel museo del Louvre.
Fu il primo ad inventare nei suoi disegni le sfumature. Dipinse quadri di ogni genere. Nei suoi quadri sia disegnava sia scriveva,
Progettò la prima macchina dell'uomo volante, studiando a fondo il volo dei uccelli.
Grande scienziato e grande artista divenne famoso in tutto il mondo.
La sua arte ce l'aveva nel suo sangue.
Postato da Matteo Ortolano in Blogtrotters ... comunità di bloggers per una scuola in rete alle 18 settembre 2013 09:27
La cultura umanistico-rinascimentale si diffuse soprattutto a partire dalla metà del XIV secolo. Essa poneva al centro dell'esistenza l'uomo, al contrario di come avveniva nel mondo Cristiano, che vedeva la vita come un momento di passaggio. Nell'Umanesimo e nel Rinascimento, invece, la vita veniva rivalutata ed era considerata come un'occasione irripetibile in cui l'uomo deve dimostrare le sue potenzialità.
RispondiEliminaUn pensiero simile avevano anche gli uomini dell'età greco-latina e per questo la cultura classica divenne un modello d'ispirazione.
La cultura Medievale basata sulle Sacre Scritture e sull'autorità dei pensatori del passato era stata abbandonata. Ad essa si sostituì un nuovo spirito critico basato sullo sperimentare le "verità" attraverso l'osservazione diretta della natura.
La nuova cultura, però, era aristocratica: la nuova rinascita riguardava solo la ristretta cerchia delle Corti Signorili, mentre le grandi masse vennero lasciate fuori. Grandi città, come Firenze, Milano, Venezia e Roma, ma anche città minori, come Mantova, Ferrara e Urbino, divennero centri dell'attività politica, economica e culturale.
La cultura venne diffusa grazie all'invenzione della carta e soprattutto della stampa a caratteri mobili. Grazie all'opera di Gutemberg, infatti, si potè stampare qualsiasi testo in brevissimo tempo, riducendone il prezzo.
Mattia 2D
LEONARDO DA VINCI
RispondiEliminaLeonardo Da Vinci è vissuto dal 1452 al 1519. Egli riteneva che osservando la natura si poteva trovare una soluzione per tutti i problemi che si è posto l’uomo anticipando il metodo perfezionato di Galileo Galilei noto come “galileiano”. Per prima cosa egli introdusse la tecnica dello sfumato: una variazione di colore e della luminosità usati per riprodurre gli effetti atmosferici della realtà. A questo punto la prima cosa che ci viene in mente è il famosissimo ritratto della Gioconda conservato nel museo del Louvre di Parigi.
Leonardo lasciò molti segni nella scienza destinati ad arrivare fino ad oggi ed essere usati ancora. Lui progettò un po’ di tutto: dal sottomarino al prototipo del carro armato; dalle chiuse per controllare e regolare il flusso dell’acqua dei fiumi alle armi diffuse ancora oggi.
Emanuele 2D
UNA CITTA' CHE CRESCE
RispondiEliminaDurante il rinascimento sorsero molti grandi palazzi, si aprirono nuove vie e nuove piazze ornate da fontane, obelischi e statue. Inoltre l’allargamento delle strade agevolò il traffico: i carri potevano passare tranquillamente portando la merce da scambio. Aumento la preoccupazione per l’igiene personale e altrui che portò alla costruzione di nuove fognature che migliorarono la fornitura dell’acqua.
Poi venne migliorata anche la pianta dei palazzi signorili: essa era generalmente rettangolare con un ampio cortile al centro; i saloni erano riccamente decorati. Ampi scaloni portavano ai piani superiori e marmi preziosi venivano usati come decorazione.
Però non cambiarono le abitazioni delle classi povere che continuavano a vivere in piccole case per niente igieniche ed in quartieri dove regnava la fame e la sporcizia.
Emanuele 2D
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RispondiEliminaLETTURA RACCOMANDATA
RispondiEliminaDa ALESSANDRO e la prof
Cara Prof.Visitando su Internet ho trovato alcune notizie sul
Rinascimento e Sull'Umanesimo
Ecco il Riassunto
L’Umanesimo è la cultura della civiltà rinascimentale. Fra i concetti
di Umanesimo e di Rinascimento esiste dunque una stretta vicinanza e
per molti aspetti una sovrapposizione. Tuttavia il primo termine
sottolinea in modo particolare il momento ideologico-culturale, la
consapevolezza che di sé ebbe il nuovo periodo storico, mentre il
secondo si riferisce soprattutto alle manifestazioni artistiche e ai
fenomeni di costume, alla civiltà nel suo complesso. La parola
Umanesimo implica di per sé la coscienza di una differenza fra
humanitas e divinitas, fra mondo umano-naturale e mondo religioso, e
fra humanae litterae e divinae litterae, cioè fra la scrittura
dedicata al mondo umano-naturale e quella invece consacrata a quello
divino. Tale distinzione mancava nel Medioevo, in cui ogni tipo di
scrittura veniva considerata sotto la prospettiva religiosa. Una
tendenza alla laicizzazione della cultura era emersa già nel secolo
XIII, mentre in quello successivo sono evidenti quei fenomeni
culturali che vengono definiti in genere “preumanesimo”. Ma solo a
partire dalla fine del Trecento, grazie soprattutto all’insegnamento
preumanista di Petrarca e di Boccaccio, lo studio delle letterature
latina e greca, pagane ed estranee alle divinae litterae, diviene
rivendicazione dei diritti dell’uomo naturale, quale appunto si era
rivelato nelle epoche classiche. Inoltre, il concetto di
humanitasserviva a sottolineare una proprietà tipica degli uomini, il
desiderio di conoscenza che li distingue fra tutti gli esseri animati
e a cui deve essere subordinata, nella concezione umanistica, la vita
del saggio
La parola Rinascenza viene usata nel XVI secolo per significare,
insieme, la rinascita degli studi classici e l’inizio di un’epoca
nuova, dopo i “secoli bui” del Medioevo. Le generazioni dell’età
umanistica e rinascimentale marcano con ciò una distanza rispetto
all’“età di mezzo” e l’esigenza di ricollegarsi invece
all’insegnamento del mondo greco-latino. Il concetto è poi ripreso e
sviluppato nel Settecento dagli illuministi che vedono nella cultura
rinascimentale la nascita del libero pensiero, sottratto
all’irrazionalismo religioso e alle superstizioni medievali. Tuttavia
la nozione di Rinascimento si impone solo a partire da un celebre
saggio dello studioso svizzero Jacob Burckhardt, uscito nel 1860 con
il titolo La civiltà del Rinascimento in Italia. Burckhardt vede
nell’individualismo, nella cultura paganeggiante, nella rivalutazione
della natura i caratteri con cui il Rinascimento, opponendosi alla
cultura medievale, segna una netta rottura nei suoi confronti.
Successivamente la valutazione di Burckhardt è stata posta in
discussione e oggi essa non appare più accettabile: tende oggi a
prevalere la convinzione che una vera svolta epocale si sia avuta
subito dopo il Mille con lo sviluppo della civiltà urbana: gli
elementi di rinascita cominciano ad affermarsi allora. Ciò tuttavia
non deve impedire di cogliere gli indubbi elementi di novità che la
cultura dell’Umanesimo introduce nella civiltà rinascimentale, in cui
giungono a maturazione e a completa realizzazione tutti i fermenti
emersi nei secoli precedenti: l’individualismo, la laicizzazione della
cultura, la sottolineatura del carattere naturale della vita, la
ripresa consapevole della lezione dei classici. Da questo punto di
vista si potrebbe persino arrivare a dire, con un grande storico
dell’arte, Hauser, che “molte cose giungono a maturazione [nel
Quattrocento], ma non comincia quasi nulla di nuovo”. Secondo Hauser,
lo stesso individualismo che si afferma nel corso del secolo non è
nuovo come fenomeno in sé, ma solo come programma cosciente,
consapevole acquisizione culturale vissuta come segno di identità
storica in opposizione ai secoli precedenti.
Questo è il testo di storia
RispondiEliminaGli intellettuali si rivolsero alla cultura classica perché per loro rappresentava un insostituibile fonte di ispirazione.
Inoltre, gli uomini non accettavano più che le verità fossero imposte dalla Chiesa e dallo Stato, ma dovevano essere confermate attraverso l’ osservazione diretta.
Con l’ espressione” ipse dixit” s’ intendeva Aristotele l’ ha detto. Essa aveva il potere di far troncare ogni discussione e di impedire ogni ulteriore dibattito su un determinato argomento.
Alla base del nuovo metodo sperimentale c’ erano: esperimenti e osservazioni personali, metodo sperimentale, piena e massima libertà nello studio e nella ricerca.
Alcune città italiane diventarono dalla fine del XIV secolo centri di una cultura che esaltava lo studio dei classici, l’uomo e il suo spirito critico. Le città più rappresentative in questo senso furono Firenze, Milano, Venezia, Roma, Mantova, Ferrara,e Urbino.
L’ accogliere e il favorire letterati e filosofi, artisti e scienziati, e quindi praticare il mecenatismo era molto frequente in quel periodo.
I principi, col tempo, cominciarono ad accorgersi che le opere d’ arte erano favolosi strumenti di propaganda, così facevano a gara a chi accoglieva più artisti disposti ad esaltare il principe, la sua potenza, la sua fama e la sua gloria.
L’ invenzione della carta e della stampa furono molto importanti perché permisero una vasta diffusione della cultura e un completo rinnovamento della società.
L’ invenzione dei caratteri mobili metallici è dovuta al tedesco Johannes Gutenberg.
Da Michela Argentino
RispondiEliminaLorenzo il magnifico
Lorenzo il magnifico nacque a Firenze nel 1449 da Piero di Gottoso de' Medici e Lucrezia Tornabuoni.. La madre, donna colta e poetessa, ebbe un ruolo assai importante nella formazione culturale di Lorenzo. Fra i suoi educatori ci furono umanisti e filosofi, fra cui Gentile Becchi,Marsilio Ficino, Cristoforo Landino e Giovanni Agiropulo.A soli 5 anni fu chiamato al duca come erede delle fortune della stirpe. Nel 1459 a soli dieci anni prese parte alle feste organizzate in onore di Galeazzo Maria Sforsa giunto a Firenze e ospite in Palazzo Medici. Nel 1465 fu inviato a Milano per partecipare alle nozze di Alfonso d'Aragona con Ippolita Maria Sforza. L'anno seguente in rappresentanza di Piero di Gottoso andò a Roma presso papa Paolo II e a Napoli presso Ferdinando I d'Aragona, con il compito di tessere proficui rapporti diplomatici con i due regnanti. Nel 1469 Lorenzo sposò Clarice Orsini, appartenente a un'influente famiglia dell'aristocrazia romana. Il matrimonio fu combinato grazie all'intermediazione di Giovanni Tornabuoni fratello di Lucrezia e zio di Lorenzo, residente a Roma dove dirigeva il banco Medici.Inoltre Lorenzo il magnifico fu uno dei protagonisti della cultura fiorentina quattrocentesca e vi contribuì in prima persona come artefice con al sua attività di scrittore. In generale Lorenzo tende a mediare le tendenze letterarie del suo tempo interpretando i gusti della società fiorentina del tempo, in un nutrito ed eclettico corpus letterario costituito da rime e prose volgari. Fu anche il più celebre mecenate del Rinascimento italiano. Egli ha segnato la cultura e l'arte del suo tempo non tanto come diretto committente quanto piuttosto come "arbitro del gusto" (Gombrich 1960, ed. 1973, p. 78), promuovendo le arti figurative, letterarie e musicali nel quadro del proprio disegno politico volto a rinsaldare il potere personale e famigliare. Loreno morì l'8 aprile del 1492 nella villa di Careggi. Al suo capezzale c'erano Agnolo Poliziano e Pico della Mirandola. Negli ultimi giorni aveva ricevuto anche la visita diGirolano Saronavola, chiamato a Firenze dallo stesso Lorenzo e divenuto priore di San Marco.
Il corpo del Magnifico fu esposto nella chiesa di San Marco. Passato poi nella sede della confraternita dei Magi venne trasportato in San Lorenzo dove vennero celebrate le esequie.
La sua sepoltura si trova ora nella Sagrestia Nuova di Michelangelo.
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RispondiEliminaCara prof.ssa,
RispondiEliminale invio le relazioni
MATTIA seconda D
Esercizio di pagina 267 n° 4.
Alla fine del XIV secolo lo studio del mondo antico divenne un'insostituibile fonte di ispirazione per la società colta del tempo.
Gli uomini, inoltre, non si accontentavano più di affermare quello che a sua volta era stato affermato prima di loro, ma volevano avere delle prove. La Chiesa e lo Stato, quindi, non potevano imporre le “verità”, ma, queste ultime, dovevano essere provate.
Prima di loro, infatti, si era diffusa la convinzione che alcuni filosofi e scienziati dell'antichità avessero svelato ogni mistero e risolto ogni problema della vita.
In seguito, però, alcuni uomini, non mettendo in dubbio ciò che avevano affermato gli antichi, chiesero il diritto di poter trovare le “verità” con degli esperimenti. Nacque, così, il moderno metodo sperimentale.
Esercizio di pagina 269 n° 7.
La cultura umanistico-rinascimentale si diffuse soprattutto a partire dalla metà del XIV secolo. Essa poneva al centro dell'esistenza l'uomo, al contrario di come avveniva nel mondo Cristiano, che vedeva la vita come un momento di passaggio. Nell'Umanesimo e nel Rinascimento, invece, la vita veniva rivalutata ed era considerata come un'occasione irripetibile in cui l'uomo deve dimostrare le sue potenzialità.
Un pensiero simile avevano anche gli uomini dell'età greco-latina e per questo la cultura classica divenne un modello d'ispirazione.
La cultura Medievale basata sulle Sacre Scritture e sull'autorità dei pensatori del passato era stata abbandonata. Ad essa si sostituì un nuovo spirito critico basato sullo sperimentare le "verità" attraverso l'osservazione diretta della natura.
La nuova cultura, però, era aristocratica: la nuova rinascita riguardava solo la ristretta cerchia delle Corti Signorili, mentre le grandi masse vennero lasciate fuori. Grandi città, come Firenze, Milano, Venezia e Roma, ma anche città minori, come Mantova, Ferrara e Urbino, divennero centri dell'attività politica, economica e culturale.
La cultura venne diffusa grazie all'invenzione della carta e soprattutto della stampa a caratteri mobili. Grazie all'opera di Gutemberg, infatti, si potè stampare qualsiasi testo in brevissimo tempo, riducendone il prezzo.
Esercizio di pagina 337 n° 5.
La nuova cultura interessava solo una cerchia ristretta di persone aristocratiche, mentre il popolo venne lasciato fuori.
La stragrande maggioranza della popolazione, infatti, venne lasciata nella miseria e nell'alfabetismo e, per la sua povertà, non potè mai lasciare un segno nel mondo della politica, dell'economia e della cultura.
La civiltà del Rinascimento fu una civiltà aristocratica.
Così le corti Signorili si erano a poco a poco trasformate in centri politici, economici e culturali dell'intero territorio. All'interno di esse chi aveva il compito di amministrare la cosa pubblica, di organizzare la vita nella comunità e di di tenere i rapporti con le altre corti italiane assunse ben presto grande importanza.
Gli Inca
RispondiEliminaL’Impero Inca è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano. Esiste dal XIII al XVI secolo e la sua capitale fu Cuzco, nell’attuale Perù.
Questo impero conquistò la maggior parte dei territori occidentali dell’America del Sud. Ad ogni popolo conquistato venivano imposti il linguaggio e la religione dell’Impero. A loro volta, gli inca si arricchivano della cultura dei popoli sottomessi.
La lingua ufficiale di questo vasto Impero era il quechua.
Invece all’imperatore veniva associata un’ origine divina e le famiglie nobili erano le panaca.
Essi erano abili ingegneri e volevano fissare i dati salienti della loro storia, costituendo un apposito corpo di saggi incaricati di registrare gli avvenimenti passati.
CARO EMANUELE
EliminaNON È QUI CHE DEVI POSTARE ORA I TUOI INTERVENTI MA NEL POST DI SETTEMBRE " LE SCOPERTE GEOGRAFICHE"