" In questa chiesa, che era quella principale di Ortona, il 6 settembre 1258 il pio cittadino ortonese Leone dalla lontana isola di Chios con tre galee da lui guidate, consegna all'abate Jacopo, allora arciprete della comunità, una cassetta contenente le reliquie dell'apostolo Tommaso con la lapide tombale."
La chiesa ha subito
distruzioni e dissesti che hanno determinato interventi di ampliamento e di restauro che hanno profondamente mutato l' opera originaria rendendola testimone di numerose identità stilistiche: nasce come paleocristiana-bizantina, poi romanica-gotica e così via fino al post bellico. L' attuale cupola e la facciata furono realizzate nel 1947 dopo la distruzione avvenuta il 21 dicembre 1943
All' esterno sul lato
sud c'è il portale svevo, ampio e riccamente decorato
Il portale laterale
ad est, realizzato da Nicola Mancino nel 1312 è fortemente influenzato dallo
stile gotico italiano: uno zoccolo in pietra su entrambi i lati del portale
sostiene i pilastri ornamentali scolpiti in pietra.
I pilastri sono sormontati da un coronamento che costituisce l'arco ogivale.
Nella lunetta sono poste tre sculture:-la madonna seduta con bambino affiancata da San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
Di particolare
interesse sono 3 arcate con pilastri sul lato est della cattedrale che ci
raccontano molte cose. Questi pilastri non appartenevano alla muratura esterna,
ma probabilmente dividevano la navata centrale da quella laterale.
Cooperative learning
documento realizzato da Stefania S., Lorenzo F., Lorenza M.
RispondiEliminaBREVE INTRODUZIONE STORICA
Abbiamo ampiamente riferito sull’ipotesi di una basilica paleocristiana-bizantina, nucleo originario della cattedrale di San Tommaso.(vedi post di gennaio).
Non è improbabile che gli architetti bizantini, che nel V e VI secolo arricchirono Ravenna, si siano spinti anche ad Ortona, visto il facile approdo offerto dal porto già esistente.
Verso il 670 Ortona fu conquistata dai Longobardi e annessa al Ducato di Benevento.
Nell’802 i Franchi del re Pipino occuparono Ortona e vi lasciarono i Longobardi come vassalli fino al 934, quando i Conti Borgognoni divennero vassalli dei Franchi su tutta la costa fino al 1075-1080., quando da sud arrivarono i NORMANNI
La primitiva Chiesa fu incendiata e semidistrutta dai Normanni.
Fu successivamente ricostruita sotto gli SVEVI nel XII secolo, la nuova chiesa gotica a tre navate, un ampliamento della Chiesa primitiva ad una sola navata.
La basilica ebbe successivamente l’ampliamento della zona abisidale e ciò probabilmente intorno all’anno 1258, data del trasporto in Ortona delle ossa dell’Apostolo San Tommaso.
continua Stefania, lorenzo e Lorenza
RispondiEliminaENTRIAMO NELLA CRIPTA
La cripta e' stata restaurata negli anni sessanta.
La chiesa era anticamente dedica a Santa Maria degli Angeli, chiesa Romanica dunque, dell'epoca sveva sotto Manfredi che ordinò al navarca Pio Leone di armare tre galee contro Genova per il controllo del Mar Adriatico, in seguito al Capitulare di Bajulazione.
Nel 1258, Pio Leone sbarca nell’isola greca di Chios, molto vicina alla Turchia. Qui viene a sapere che in una chiesa ci sono le reliquie dell'Apostolo Tommaso. Quindi va in questa chiesa e prende la pietra di Calcedonio e sotto la pietra una cassetta con le reliquie dell'Apostolo Tommaso. Trafuga il tutto e l’imbarca sulla sua galea e il 6 settembre 1258 porta ad Ortona le reliquie del Santo.
Le prove che queste siano realmente le reliquie del Santo sono nella cripta.Le prove sono tre.
La prima prova: la pergamena del settembre 1259. Riporta un interrogatorio processuale a Bari; e' siglato da un certo notaio Nicola di Bari.
A Bari furono interrogati in un processo indetto dalla chiesa di Roma sia il Navarca e sia i membri dell' equipaggio.Questi testimoniarono raccontando fedelmente quello che avevano fatto sotto giuramento. Le ossa erano arrivate a Chios via mare dalla Turchia. Questo documento è significativo, perchè certifica l’interesse della Chiesa sulle reliquie e testimonia la lunga perenigrazione delle spoglie di Tommaso, in territorio non cristiano, da Mylapur, ad Edessa, fino all’isola di Chios.
continua Stefania, Lorenzo e Lorenza 2F
RispondiEliminaLa seconda prova: Papa Sisto IV stabilisce con una sua bolla papale l'indulgenza plenaria a chi visita la tomba di San Tommaso.
Nel 1479 indisse per la prima volta il "Perdono", spostando i festeggiamenti dal 6 settembre, data di arrivo delle ossa, alla prima domenica di maggio, favorendo un maggiore afflusso di fedeli devoti, anche dalla diocesi di Campli, legata ad Ortona dai possedimenti Farnesiani.
Da allora l'indulgenza plenaria è rimasta fino ad oggi.
La terza prova: è, senza dubbio, la più significativa per la Chiesa, perchè testimonianza diretta di una Santa: si tratta di una citazione da “Le rivelationes”di Santa Brigida, secondo cui la stessa avrebbe udito la voce di Cristo, che le confermava la presenza delle Ossa dell’apostolo Tommaso nella città di Ortona.
Santa Brigida visitò Ortona due volte, in seguito a questo messaggio, e si narra di un miracolo avvenuto sotto la cripta: mentre era in preghiera con la figlia Caterina, chiese al santo un segno della sua presenza e dalla pietra tombale usci l’osso del dito, che fu portato a Roma nella Chiesa di Santa Gerusalemme.
A supportare, a livello scientifico, tali prove annoveriamo la ricognizione dello scheletro, avvenuta nel 1985 da parte della Sovrintendenza Paleontologica, che esegui esami medico-scientifici, stabilendo la datazione delle reliquie al I sec.d.C. La statura e la conformazione fisica dell’uomo, in particolare si soffermò sulla presenza dell’artrite reumatoide, malattia legata al mestiere di pescatore.
continua Lorenzo,Lorenza e Francesca
RispondiEliminaInfine evidenziò come il martirio di Tommaso, fosse ben testimoniato dalla presenza di un colpo fendente sull’arcata delle sopracciglia.
ALTRE NOTIZIE SULLA CATTEDRALE DI SAN TOMMASO
Il 1° agosto del 1566 la tomba fu profanata dai Turchi: la chiesa fu incendiata, ma le reliquie non furono distrutte e 10 anni dopo era già completamente ricostruita.
Nei primi decenni del ‘700 furono costruite la cupola con il tiburio e la facciata
.
La chiesa ha subito distruzioni e dissesti che hanno determinato interventi di ampliamento e di manutenzione che hanno profondamente mutato l' opera originaria rendendola testimone di numerose identità stilistiche: nasce come paleocristiana, poi come bizantina, romana gotica e così via fino al post bellico. L' attuale cupola e la facciata furono realizzate nel 1947 dopo la distruzione avvenuta il 21 dicembre 1943.
Esaminiamo ora tutte le testimonianze degli stili più o meno visibili sia dentro che fuori l'edificio.
All' esterno sul lato sud c'è il portale svevo, ampio e riccamente decorato.
Sul lato est il portale gotico ed un gruppo di pilastri a fascio con sovrastanti archi che ci parlano di bizantino, di romanico e di gotico.
Il portale laterale ad est, realizzato da Nicola Mancino nel 1312 è fortemente influenzato dallo stile gotico italiano, uno zoccolo in pietra su entrambi i lati del portale sostiene i pilastri ornamentali scolpiti in pietra. I pilastri sono sormontati da un coronamento che costituisce l'arco ogivale.
Nella lunetta sono poste tre sculture:-la madonna seduta con bambino affiancata da San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
Di particolare interesse sono 3 arcate con pilastri sul lato est della cattedrale che ci raccontano molte cose. questi pilastri non appartenevano alla muratura esterna, ma probabilmente dividevano la navata centrale da quella laterale.
continua Lorenzo, Lorenza e Francesca
RispondiEliminaL’interno oggi è costituito da un’ unica navata con cappelle laterali.
L’attuale cripta è di architettura moderna in quanto ricostruita negli anni sessanta del secolo scorso. In essa, sotto l’altare, sono conservate le ossa dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale riportata da Chios , insieme con le sacre reliquie da Pio Leone.
Dall’interno della cattedrale si accede al museo diocesano dove sono esposte opere pittoriche di notevole interesse oltre a reperti lapidei di varie epoche e diversi artistici pezzi di argenteria sacra del seicento e del settecento.
Gli affreschi della cupola sono del pittore triestino Luciano Bartoli. La figura di S Matteo, l’ unica resistita alla distruzione bellica del 1943, è stata eseguita nel 1931 dal pittore ortonese Piermatteo. I pannelli della via crucis sono dell’ artista ortonese Stefano Durante.